Il parco
nazionale di Nyungwe è
un'area protetta situata nella
parte sud-occidentale del Ruanda istituita
nel 1933. Protegge una foresta
pluviale sempreverde di
montagna che è considerata la
più grande foresta di
montagna contigua di tutta
l'Africa orientale e centrale.
Il
19 settembre 2023 è stato
inserito nella Lista dei
patrimoni dell'umanità dell'UNESCO durante
la quarantacinquesima sessione
del comitato del patrimonio
mondiale, diventando il primo sito
ruandese del patrimonio
dell'umanità.
Il
parco nazionale si estende su
una superficie di 1 019
km² sulla catena di montagne
che delimitano il ramo
occidentale della Rift
Valley, a non molta distanza
dal monte Huye. Il ramo
occidentale della Rift Valley,
noto anche come faglia
albertina, è fiancheggiato da
una serie di monti alti fino a
3 000 m che attraversano
il Ruanda occidentale da nord
a sud, formando lo spartiacque tra
i sistemi fluviali del Nilo e
del Congo. Vicino a
questo spartiacque si trova la
sorgente del fiume Rukarara,
scoperta da Richard Kandt nel 1898,
considerato uno dei rami
sorgentizi del Nilo. La
foresta è attraversata anche
da un altro fiume, il Kalundura,
che però scorre in senso
opposto, in direzione ovest,
andandosi a gettare nel lago
Kivu. Nel parco si trova il
monte Bigugu, alto 2.950 m.
La
foresta sempreverde di Nyungwe
differisce, nella sua
composizione floristica,
così come nell'aspetto, dalla foresta
pluviale di pianura della Repubblica
Democratica del Congo. Le
foreste come quella di Nyungwe
sono chiamate foreste
pluviali di montagna. Tra
circa 1 500 e 1 700
m si verifica il primo
massiccio livello di
condensazione, al di sotto del
quale si raggiunge la massima
piovosità (con precipitazioni
superiori ai 2 000 mm
annui). Le foreste che si
estendono al di sopra di esso,
fino alla cima dei monti,
vengono chiamate foreste
nebulose.
La biodiversità della
foresta di Nyungwe è elevata.
Essa ospita 75 specie di mammiferi,
322 specie di uccelli,
tra cui il garrulo montano dal
collare e altre 29 specie
endemiche della faglia
albertina, 120 specie di farfalle e
140 specie di orchidee.
Tra i mammiferi vi sono 13
specie di primati (il 25% di
quelle presenti in tutto il
continente africano,
Madagascar escluso): lo
scimpanzé (presente con 500
esemplari), il colobo
dell'Angola, il cercopiteco
barbuto, il cercopiteco
argentato, il cercopiteco
dorato, il cercopiteco di
Hamlyn, il cercopiteco
nasobianco del Congo, il
cercopiteco coronato di Dent,
il cercopiteco verde, il
babbuino verde, il cercocebo
dal mantello e tre specie di galagoni.
Un
tempo l'intera cresta della
Rift Valley dell'Africa
centrale che si estende lungo
il lago Kivu era
ricoperta da foreste pluviali
di montagna. A causa
dell'intenso sfruttamento antropogenico della
regione, a partire dall'età
del ferro, l'estensione delle
foreste si è ridotta sempre
più e la maggior parte è
andata distrutta. La foresta
di Nyungwe è protetta dal
1933, ma da allora si è
ridotta del 20%. Il destino
che ha subito la vicina foresta
di Gishwati nel nord del
paese, che oggi esiste solo
sulle mappe, mostra quanto
siano inefficaci le misure di
protezione nell'area.
Nel
2005 la foresta di Nyungwe ha
ricevuto lo status di parco
nazionale, divenendo così uno
dei quattro parchi nazionali
del paese. Gli altri sono il parco
nazionale dei Vulcani (Parc
national des volcans), famoso
per i gorilla di
montagna, il parco
nazionale dell'Akagera (Parc
national de l'Akagera) e il parco
nazionale di Gishwati Mukura (Parc
national de Gishwati Mukura).
Esistono collaborazioni con
l'Università Nazionale del
Ruanda a Butare e la Wildlife
Conservation Society, nonché
un programma di sorveglianza
della regione garantito da un
gruppo di ranger. Gli
spostamenti della fauna
selvatica, le attività
illegali, lo stato della flora
e della fauna vengono
registrati anche con l'aiuto
della tecnologia GIS
(Geographic information
system).
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