Parco nazionale Bwindi
Uganda
 
PATRIMONIO DELL'UMANITÀ DAL 1994
  
Video - Video 2

   

Il Parco Nazionale Impenetrabile di Bwindi è un'area naturale protetta situata nell'Uganda sudoccidentale, in Africa orientale.

Gli scimpanzè, raggruppati in famiglie numerose quanto rumorose, si aggirano in cerca di frutti e piante commestibili, mentre i colobi, dal mantello bianco e nero, saltano di pianta in pianta lanciando grida d'avvertimento ai compagni. I cercopitechi di L'Hoest sonnecchiano sui rami più alti, ma di tanto in tanto fanno capolino nelle radure, in cerca di cibo.

Sono una decina le specie di primati che affollano le foreste del Bwindi Impenetrable National Park, il cui territorio, come suggerisce il nome, è fra i più inaccessibili dell'Africa orientale. Tra queste, però, una attira l'attenzione dei turisti più delle altre. Arrivano qui alla spicciolata - non più di dieci al giorno, per via delle severissime leggi ugandesi, e a carissimo prezzo - per vedere i gorilla di montagna, la meno numerosa fra le tre sottospecie appartenenti al gruppo delle scimmie antropomorfe più grandi e più "umane", resa celebre da Dian Fossey.

Bwindi.jpg (418241 byte)Dei 650 esemplari rimasti, 300 circa vivono proprio in questa foresta, situata sul margine occidentale della Valle del Rift, al confine con lo Zaire. I grandi maschi dalla schiena argentata, alti oltre un metro e 80, e pesanti 160 chilogrammi sono alla guida di una trentina di famiglie che vedono il loro ecosistema sempre più ridotto, nonostante gli sforzi del governo ugandese per tutelare quella che è anche una voce significativa del bilancio dello Stato, con un incasso annuo che sfiora il milione di dollari. D’altra parte Bwindi è l’unica area al mondo, oggi, in cui si possono vedere i gorilla di montagna, dato il caos politico dello Zaire orientale e del Ruanda, dove vivono altre comunità.

Nato nel 1932 come riserva forestale, il Bwindi Impenetrable National Park è stato istituito nel 1991 e occupa una superficie di oltre 30.000 ettari , distribuiti tra i 1190 e i 2607 metri di quota. Percorso da numerosi tributari del Lago Alberto e dal Lago Mutanda, è uno dei più vasti bacini idrologici forestali della regione, perciò la sua conservazione è di importanza capitale anche per l'agricoltura delle aree rurali circostanti. Grazie alle diverse altitudini su cui si estende, a Bwindi si incontrano comunità vegetali delle valli e delle montagne, che nel complesso danno vita alla foresta più ricca di biodiversità dell'Africa orientale, comprendente oltre 200 specie di alberi ad alto fusto e più di 100 di felci. 

Bwindi4.jpg (354837 byte)Ma Bwindi deve il nome alla straordinaria ricchezza del sottobosco, in cui si intrecciano rampicanti, piante erbacee e arbusti la cui densità rende irraggiungibile il fondovalle. Oltre a specie di rilievo conservativo, come Prunus africana, Newtonia buchananii e Symphonia globulifera, sono state censite almeno dieci specie endemiche.

Il parco ospita 340 specie di uccelli, 120 di mammiferi e oltre 200 di farfalle. A rischio sono gli elefanti, ormai ridotti a una trentina di esemplari. Peggio è andata al bufalo, cacciato fino all'estinzione negli anni Sessanta, e al leopardo, scomparso più di recente. Bwindi, d'altra parte, si trova in una delle aree rurali più densamente popolate del Paese: una recente indagine ha segnalato che gran parte del parco reca tracce di attività umane, dalla caccia al taglio degli alberi, fino all’allevamento e alla ricerca d’oro negli alvei fluviali.