Joggins è
famosa per i propri fossili databili all'età del carbone nota come
Pennsylvaniano, attorno ai 310 milioni di anni fa.
Le
falesie sono costantemente esposte all'erosione degli agenti naturali
del bacino di Cumberland. La fama di Joggins risale alla metà del XIX
secolo, e venne visitata nel 1842 e nel 1852 da Sir Charles Lyell,
fondatore della geologia moderna ed autore dei Principi di geologia. Nel
suo Elementi di geologia (1871), Lyell proclama i reperti di Joggins il
"miglior esempio del mondo".
I fossili di
Joggins appaiono anche nell'opera di Darwin intitolata L'origine delle
specie, giocando un ruolo anche nel dibattito sull'evoluzione tenutosi
ad Oxford nel 1860 tra il vescovo Wilberforce e Thomas Henry Huxley.
Molti dei
fossili ritrovati vennero scoperti dal geologo locale Sir William Dawson
(1820-1899), che stilò una relazione in coppia con il proprio mentore,
Sir Charles Lyell. Buona parte della collezione di Dawson si trova oggi
presso il Redpath Museum della McGill University.

Nel 1852 Lyell e
Dawson fecero una famosa scoperta riguardante un tetrapoda fossile nei
pressi di un albero a Coal Mine Point. Le successive indagini di Dawson
portarono alla scoperta di uno dei più importanti reperti fossili della
storia, Hylonomus lyelli, che rimane tuttora il rettile più antico
conosciuto, e addirittura il più antico amniota, il gruppo che
racchiude vertebrati, rettili, dinosauri estinti, uccelli e mammiferi.
Nel 2002 Hylonomus lyelli venne nominato "fossile
provinciale della Nuova Scozia".
Gli antichi
percorsi sono ben conservati. Sul luogo si trovano anche le spore del Sigillaria,
della famiglia dei Lycopodiophyta.
Altri famosi
geologi del XIX secolo hanno lavorato a Joggnis, tra cui Abraham Gesner,
inventore del kerosene, e Sir William Logan, che misurò le falesie per
conto del Geological Survey of Canada.