Jacques
Cousteau l'ha definita "l'isola più bella del mondo". Michael
Crichton ne ha tratto ispirazione per scrivere Jurassic Park. E, molto
tempo prima, Robert Louis Stevenson l'aveva presa a modello per L'isola
del tesoro. È l’Isla de Cocos, e i suoi 2400 ettari di superficie ne
fanno l'isola disabitata più grande del pianeta.
Situata
550 chilometri al largo del Costa Rica, è anche - grazie alle
abbondanti precipitazioni - l'unica isola del Pacifico ricoperta di
foresta tropicale. Di origine vulcanica, è straordinariamente impervia,
ha il suo punto più alto nel Pico Iglesias (634 metri) e presenta
soltanto due approdi naturali, la Bahfa Wafer e la Bahia Chatham.
Fu
scoperta nel 1526 dallo spagnolo Juan Cabecas e già un secolo più
tardi, proprio grazie alla ricchezza d'acqua dolce, divenne tappa di
balenieri e pirati. Tanto che ancora oggi si favoleggia di inestimabili
tesori nascosti nel folto della vegetazione. La più famosa di queste
leggende riguarda il "Gran Tesoro di Lima", composto da
oggetti preziosi provenienti da 50 chiese, che fu trasportato sin qui
nel 1820 dal viceré spagnolo del Perù per proteggerlo dalle razzie dei
rivoluzionari di José Marti. A dare credito a questa diceria fu
l'avventuriero tedesco August Gissler che nel 1889 si fece insignire
della carica di governatore dell'isola per stabilirsi qui con l'unico
scopo di cercare il tesoro. Rimase sull'isola per vent'anni, incurante
del clima inclemente e della solitudine, ma dovette accontentarsi del
ritrovamento di appena otto dobloni spagnoli.
Appare
evidente, ormai, che la ricchezza dell'lsola de Cocos sia nel suo valore
naturalistico, che ne fa un eccezionale laboratorio per studi nel campo
della biologia evolutiva. Sperduta nel mezzo dell'oceano, presenta
specie vegetali e faunistiche relativamente limitate, con scarse
analogie con gli ecosistemi tropicali dell'area caraibica.

La
flora comprende 235 specie di piante vascolari, 25 di muschi, 27 di
licheni e 85 di funghi. Le palme da cocco - che hanno dato il nome
all'isola - furono importate nel XVII secolo, quando si pensava che il
luogo potesse essere adatto a insediamenti umani. Per lo stesso motivo,
furono introdotte alcune piante di caffè, così come vennero importati
maiali, capre e gatti, ormai da tempo inselvatichiti.
La
fauna terrestre indigena conta 87 specie di uccelli e 362 di insetti, ma
sono le specie marine quelle più interessanti. La barriera corallina è
una delle più ricche del Pacifico, con 32 specie di coralli, 57 di
crostacei e 500 di molluschi. Qui vivono colonie di delfini, soprattutto
Tursiops truncatus, e di tartarughe marine come la Chelonia mydas e la
Eretmochelys imbricata, ma l'Isla de Cocos è famosa per la più alta
concentrazione di squali al mondo.
Le
acque ricche di plancton sono l'habitat perfetto per gli squali balena;
qui gli squali dalla pinna bianca oziano nelle cosiddette "stazioni
di pulizia", anfratti affollatissimi di gamberetti ghiotti di
parassiti che vivono sulla ruvida pelle dei grandi predatori del mare.
Ma ancora più interessanti sono i colossali assembramenti di squali
martello, tanto feroci quanto intelligenti: per la complessità del loro
comportamento e per la loro straordinaria capacità motoria, gli
scienziati li hanno definiti i "primati del mare".
Se
un'immersione qui è il sogno e l'incubo di ogni subacqueo, vero è che
oggi gli abissi dell'Isla de Cocos sono pericolosi soprattutto per gli
squali. La crescente domanda di cartilagine di squalo per l'industria
farmaceutica alimenta la pesca di frodo. E stato stimato che ogni mese,
al largo dell'isola, vengano uccisi 6000 esemplari, e le autorità del
Costa Rica - l'unico Paese del continente americano a non possedere un
esercito - può fare poco per contenere questa catastrofe ambientale.

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