DAL
1996 - 2007 2011
SITO PATRIMONIO IN PERICOLO -
Disboscamento,
pesca e occupazione del territorio. Bracconaggio e ridotta capacitą
delle autoritą di gestire il sito. Presenza di trafficanti di droga.
La
Riserva della Biosfera comprende tutto il bacino del Rio Plątano, che
copre una superficie di circa 1300 chilometri quadrati ed č circondata
da una sorta di zona di protezione formata a nordest dal bacino del Rio
Panluya, a sudovest dal bacino del Rio Lagarto, a sudest dal Rio Sicre e
a nord dal litorale caraibico.
In
quest'area praticamente inaccessibile e del tutto incontaminata si
trovano vaste estensioni di foresta tropicale umida che ospitano una
fauna ricca e varia. Inoltre, nei suoi settori nordoccidentale e
nordorientale, la Riserva comprende due importanti bacini lacustri: la
Laguna Čbano o Ibans e la Laguna Brus o Cortina.
Dal
punto di vista paesaggistico il bacino del Rio Plątano si presenta come
uno scenario in cui le montagne e le colline digradano fino alla costa
del Mar dei Caraibi. Le sue vette pił elevate sono i monti Punta Piedra
(1326 m), Mirador (1200 m), Baltimore (1083 m) e Antipole (1075
m).
Nelle
zone montuose il fiume deve superare notevoli dislivelli, formando
numerose cascate, alcune delle quali superano i cento metri di altezza,
come la Subteranio, la pił conosciuta di tutte, situata nei pressi
della vetta della Dama, un imponente promontorio roccioso.
A
causa delle precipitazioni annuali, comprese tra i 2000 e i 2500
millimetri, e delle temperature medie, intorno ai 26°C, queste montagne
ospitano principalmente due tipi di formazioni vegetali: la foresta
pluviale tropicale e la foresta subtropicale molto umida. Entrambe,
praticamente allo stato vergine, rappresentano degli ecosistemi che
rischiano realmente di scomparire da tutta l'America Centrale.
La
ricchezza botanica di questa riserva č rappresentata dai suoi sei
ecosistemi principali. La fascia costiera, fino alla foce del Rio Plątano
e ai dintorni della Laguna di Brus, č dominata dagli estuari e dalle
mangrovie, aree sottoposte alla continua azione delle maree che
presentano una notevole diversitą biologica.
Tra
le ramificate radici delle mangrovie vivono milioni e milioni di
microrganismi che costituiscono il primo anello della catena alimentare.
L'ecosistema lacustre č formato da una serie di lagune disposte lungo
la pianura costiera. Le pił estese sono le gią menzionate Brus e
Cortina. Alcune mangrovie crescono sulle rive intorno alle lagune e non
mancano le vistose palme da cocco.
La
savana e la pianura costiera rappresentano il terzo ecosistema della
Riserva. La pianura, che si trova tra uno e cinque metri sul livello del
mare, presenta una morfologia piatta e un suolo povero e impermeabile.
La vegetazione č costituita soprattutto da graminacee, che possono
raggiungere una notevole altezza, inframmezzate da macchie di pino dei
Caraibi e di palma reale. Sulle sponde del Rio Plątano e dei suoi
affluenti sorge la foresta a galleria, tipo di vegetazione arborea dei
Paesi subequatoriali, caratterizzata da alberi ad alto fusto che si
sviluppano lungo le rive dei fiumi e i cui rami si intrecciano con
quelli della riva opposta formando una galleria. La presenza permanente
dell'acqua favorisce la crescita di una gran quantitą di specie
arboree, tra le quali le pił abbondanti sono la "inga", il
"guazumo", l'eliconia e il nespolo americano.

Antichi
terreni agricoli abbandonati da molti anni su entrambe le rive del Rio
Plątano sono oggi ricoperti da una foresta secondaria bassa che
rappresenta il quinto ecosistema della Riserva della Biosfera. La
"inga", il kapok e Salix humboltiane sono specie endemiche di
questo
tipo di foresta. Infine, il sesto ecosistema č la foresta climax
(quella, cioč, che ha raggiunto l'equilibrio ottimale), la foresta
pluviale tropicale, che occupa la maggior parte di quest'area protetta e
presenta, sia nelle zone basse sia nelle zone di media altitudine,
un'incredibile ricchezza vegetale. Centinaia di specie parassite ed
epifite, appartenenti per lo pił alla famiglia delle Bromeliacee e
delle Orchidacee, sono presenti in tutto il territorio, conferendo con i
loro variopinti fiori una nota di colore.
I
vari ecosistemi di questa Riserva dell'Honduras costituiscono l'habitat
naturale per numerose specie animali incluse nell'elenco di quelle a
rischio d'estinzione redatto dagli studiosi della UICN (Unione
Internazionale per la Conservazione della Natura e delle Risorse
Naturali). Delle 196 specie di anfibi e di rettili incluse nella lista,
il 95% č presente nella Riserva del Rio Plątano e nella sua fascia di
protezione. Benché lo studio delle specie di uccelli presenti nella
regione non sia stato ancora ultimato, si sa con certezza che vivono qui
stabilmente alcune specie in serio pericolo, come la maestosa aquila
arpia e le chiassose ara macao e ara verde. Le foreste vergini del Rio
Plątano ospitano anche alcuni mammiferi che nella maggior parte
dell'istmo centroamericano sono scomparsi: tra di essi il giaguaro, il
puma, il margay e lo yaguarondi.
Va
inoltre ricordato che vive qui una fitta colonia di tapiri di Baird. Gli
studi zoologici di questa estesa macchia forestale sono agli inizi e nei
prossimi anni, con tutta certezza, nuove specie di vertebrati e di
invertebrati si andranno ad aggiungere alla gran quantitą di quelle gią
censite nella riserva.
Numerose
sono le vestigia millenarie della presenza dell'uomo in quest'area.
Proprio nella valle del Rio Plątano, nel luogo denominato "Piedras
Pintadas", sono state ritrovate pitture rupestri e macine da mulino
decorate con incisioni raffiguranti animali. Ma il ritrovamento
archeologico pił importante della Riserva č la "Ciudad
Bianca", una cittą abbandonata non si sa in quale epoca, le cui
rovine uguagliano quelle della cittą maya di Copąn, testimoniando la
presenza in questi territori di una civiltą precolombiana ancora
sconosciuta agli studiosi.
La
Riserva ospita attualmente piccoli gruppi di indios Misquitos e Payas,
che in totale non superano i 2000 individui, in costante diminuzione. La
maggior parte degli insediamenti indigeni si trova sul litorale
costiero, tranne due che sono situati a 30 chilometri dal mare. I pił
importanti sono Cocobila, Barra Plątano, Marias e Baltituk, nomi nei
quali le etimologie ispaniche si confondono con quelle precolombiane.
L'integrazione degli indigeni con il loro habitat naturale č esemplare
e potrebbe essere presa come esempio per l'equilibrio che dovrebbe
esistere tra l'uomo e la natura circostante.
L'agricoltura
č elementare e la caccia e la pesca sono praticate solo in funzione
della sussistenza, ragione per cui gli effetti delle attivitą umane su
queste vaste estensioni di terra vergine sono praticamente nulli. In
queste piccole comunitą vige una legge non scritta secondo la quale gli
indigeni possono disporre di appezzamenti di terra per le coltivazioni e
per la casa fino a che dura la loro occupazione. In altre parole, si
considerano proprietari del terreno se lo lavorano e ci vivono; sanno,
perņ, di perdere ogni diritto su di esso se lo abbandonano e si
trasferiscono altrove. Questo ricco patrimonio etnologico e culturale,
le vaste foreste tropicali pluviali, la ricchezza della fauna e della
flora ospitate rendono la Riserva della Biosfera del Rio Plątano uno
dei luoghi pił interessanti di tutta l'America Centrale.

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