L'inserimento
delle lagune del Vizcaģno, vere oasi di pace per le balene, nella Lista
del Patrimonio dell'Umanitą č un modo significativo per contribuire
alla salvaguardia dei cetacei e sensibilizzare l'opinione pubblica
mondiale su questo argomento.
La
Riserva del Vizcaģno, istituita nel 1988, si estende su una superficie
di 2,5 milioni di ettari, al centro della penisola della Baja
California, che si protende tra il Golfo di California e l'Oceano
Pacifico. Si tratta di una regione desertica, che sulla costa pacifica
si articola in promontori, baie e lagune: due di queste (San Ignacio e,
pił a nord, Ojo de Liebre o Scammon) sono state dichiarate Patrimonio
dell'Umanitą.
La
regione centrale della Baja California č caratterizzata da un clima
molto arido, con precipitazioni annuali che non raggiungono i 100
millimetri e temperature elevate durante tutto l'arco dell'anno, in
particolare d'estate (40-45 °C).
Il
deserto del Vizcaģno č costituito principalmente da rocce sedimentarie
(anche fossilifere), con alcune intrusioni di rocce effusive (rioliti,
andesiti e piroclastiti). La specie vegetale pił diffusa, l'unica che
riesca a sopportare l'alta concentrazione salina del terreno, č
Frankenia palmeri: diffusa su grandi aree, raramente supera i 40
centimetri d'altezza. Anche gli animali che vivono nel deserto sono
perfettamente adattati alle dure condizioni ambientali. Č facile
osservare lo scoiattolo antilope, la volpe del deserto e il coyote. Pił
difficilmente si riescono a scorgere il puma e il cervo mulo.
Dal
Mare di Bering e dagli altri bacini marini del Circolo Polare Artico le
balene grigie raggiungono le lagune Ojo de Liebre e San Ignacio nel mese
di novembre.
Con
i suoi 25 metri di lunghezza e un peso che puņ arrivare a 90
tonnellate, la balenottera azzurra č il pił grande animale vivente.
Invece la balena grigia - di dimensioni pił modeste (13-15 metri per 35
tonnellate di peso) - č il cetaceo pił difficile da cacciare, tanto da
essersi meritato il nomignolo di "pesce-diavolo" da parte dei
marinai imbarcati sulle baleniere all'inizio del Novecento. In comune
hanno il viaggio che le porta, nella loro migrazione, dal rigido inverno
del Mar Glaciale Artico e del Golfo dellAlaska ai pił miti climi
delle lagune costiere Ojo de Liebre e San Ignacio, nella Baja
California, dove trascorrono circa tre mesi per accoppiarsi e partorire.


Č
in questi specchi d'acqua caldi e poco profondi che avvengono la
riproduzione e l'allevamento dei piccoli. I maschi, in genere, non
entrano nelle lagune, ma rimangono fuori per proteggere le femmine e i
piccoli dalle incursioni delle orche, i loro principali nemici naturali.
Inoltre, i maschi sono i primi a ripartire verso le gelide acque
settentrionali.
Il
pericolo maggiore che oggi corrono queste due oasi faunistiche č
rappresentato dal turismo: se nel 1980 solo mille persone si sono
avventurate nel deserto del Vizcaino per raggiungere le rive delle
lagune e osservare le balene grigie, negli ultimi tempi i visitatori
sono diventati pił di 30.000 all'anno. Ma in passato le insidie sono
state di gran lunga pił gravi.
Intorno
alla metą del XIX secolo un gruppo di balenieri guidati dal capitano
Charles M. Scammon scoprģ la via d'accesso a una delle due lagune
(quella che prese il suo nome e che č conosciuta soprattutto come Ojo
de Liebre). Fu il preludio a un autentico massacro, a causa del quale la
balena grigia ha rischiato di scomparire del tutto da queste acque. Oggi
la situazione č migliorata e la popolazione di questa specie č in
netta ripresa.
Vi
sono altri mammiferi marini minacciati d'estinzione che hanno trovato
rifugio nelle acque delle lagune del Vizcaģno: la foca comune, l'otaria
della California, l'elefante marino del nord e la rara balenottera
azzurra. Questi santuari ospitano anche quattro specie di tartarughe
marine, anch'esse in pericolo. L'interesse naturalistico suscitato dalle
lagune č ulteriormente accresciuto dalla presenza di numerose specie di
uccelli, che giungono in quest'area durante il periodo dello
svernamento.

Il
10% degli uccelli che scelgono la costa occidentale del Messico ha
eletto i due santuari delle balene come proprio quartiere di sosta
invernale. Fra le specie pił numerose spiccano le oche nere, che
rappresentano il 63% della popolazione invernale di questa specie in
tutto il territorio messicano. Vi sono inoltre numerosi esemplari di
anatidi, oche, pellicani e cormorani. Sugli isolotti, infine, nidifica
un buon numero di coppie di falchi pescatori.
Tra
la penisola della Baja California, un braccio di terra lungo pił di
1800 chilometri fino all'estremitą di Capo San Lucas, e il continente
americano si allunga il Golfo di California (detto anche Mare di
Cortes).
Anche
qui si possono avvistare numerosi cetacei. Tra gli altri: balenottere
comuni, megattere, capodogli, globicefali di Gray, balenottere minori,
oltre a delfini comuni, tursiopi e lagenorinchi dai denti obliqui.
Questo
mare costituisce inoltre una delle aree migliori per l'osservazione
della balenottera azzurra e della balenottera di Bryde, due specie di
difficile avvistamento. Esclusivamente in queste acque vive, infine, un
altro cetaceo, la focena del Golfo di California. Per garantirne la
sopravvivenza, nel 1993 č stata istituita una riserva apposita: ma č
difficile poterla ammirare.
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