Santuario delle balene di Vizcaģno
Messico
 
PATRIMONIO DELL'UMANITĄ DAL 1993

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L'inserimento delle lagune del Vizcaģno, vere oasi di pace per le balene, nella Lista del Patrimonio dell'Umanitą č un modo significativo per contribuire alla salvaguardia dei cetacei e sensibilizzare l'opinione pubblica mondiale su que­sto argomento.

La Riserva del Vizcaģno, istituita nel 1988, si estende su una superficie di 2,5 milioni di ettari, al centro della penisola della Baja California, che si protende tra il Golfo di California e l'Oceano Pacifico. Si tratta di una regione desertica, che sulla costa pacifica si articola in promontori, baie e lagune: due di queste (San Ignacio e, pił a nord, Ojo de Liebre o Scammon) sono state dichiarate Patrimonio dell'Umanitą.

La regione centrale della Baja California č caratterizzata da un clima molto arido, con precipitazioni annuali che non raggiungono i 100 millimetri e temperature elevate durante tutto l'arco dell'anno, in particolare d'estate (40-45 °C).

 Il deserto del Vizcaģno č costituito principalmente da rocce sedimentarie (anche fossilifere), con alcune intrusioni di rocce effusive (rioliti, andesiti e piroclastiti). La specie vegetale pił diffusa, l'unica che riesca a sopportare l'alta concentrazione salina del terreno, č Frankenia palmeri: diffusa su grandi aree, raramente supera i 40 centimetri d'altezza. Anche gli animali che vivono nel deserto sono perfettamente adattati alle dure condizioni ambientali. Č facile osservare lo scoiattolo antilope, la volpe del deserto e il coyote. Pił difficilmente si riescono a scorgere il puma e il cervo mulo.

Dal Mare di Bering e dagli altri bacini marini del Circolo Polare Artico le balene grigie raggiungono le lagune Ojo de Liebre e San Ignacio nel mese di novembre. 

Con i suoi 25 metri di lunghezza e un peso che puņ arrivare a 90 tonnellate, la balenottera azzurra č il pił grande animale vivente. Invece la balena grigia - di dimensioni pił modeste (13-15 metri per 35 tonnellate di peso) - č il cetaceo pił difficile da cacciare, tanto da essersi meritato il nomignolo di "pesce-diavolo" da parte dei marinai imbarcati sulle baleniere all'inizio del Novecento. In comune hanno il viaggio che le porta, nella loro migrazione, dal rigido inverno del Mar Glaciale Artico e del Golfo dell’Alaska ai pił miti climi delle lagune costiere Ojo de Liebre e San Ignacio, nella Baja California, dove trascorrono circa tre mesi per accoppiarsi e partorire. 

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Č in questi specchi d'acqua caldi e poco profondi che avvengono la riproduzione e l'allevamento dei piccoli. I maschi, in genere, non entrano nelle lagune, ma rimangono fuori per proteggere le femmine e i piccoli dalle incursioni delle orche, i loro principali nemici naturali. Inoltre, i maschi sono i primi a ripartire verso le gelide acque settentrionali. 

Il pericolo maggiore che oggi corrono queste due oasi faunistiche č rappresentato dal turismo: se nel 1980 solo mille persone si sono avventurate nel deserto del Vizcaino per raggiungere le rive delle lagune e osservare le balene grigie, negli ultimi tempi i visitatori sono diventati pił di 30.000 all'anno. Ma in passato le insidie sono state di gran lunga pił gravi. 

Intorno alla metą del XIX secolo un gruppo di balenieri guidati dal capitano Charles M. Scammon scoprģ la via d'accesso a una delle due lagune (quella che prese il suo nome e che č conosciuta soprattutto come Ojo de Liebre). Fu il preludio a un autentico massacro, a causa del quale la balena grigia ha rischiato di scomparire del tutto da queste acque. Oggi la situazione č migliorata e la popolazione di questa specie č in netta ripresa.  

Vi sono altri mammiferi marini minacciati d'estinzione che hanno trovato rifugio nelle acque delle lagune del Vizcaģno: la foca comune, l'otaria della California, l'elefante marino del nord e la rara balenottera azzurra. Questi santuari ospitano anche quattro specie di tartarughe marine, anch'esse in pericolo. L'interesse naturalistico suscitato dalle lagune č ulteriormente accresciuto dalla presenza di numerose specie di uccelli, che giungono in quest'area durante il periodo dello svernamento.

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Il 10% degli uccelli che scelgono la costa occidentale del Messico ha eletto i due santuari delle balene come proprio quartiere di sosta invernale. Fra le specie pił numerose spiccano le oche nere, che rappresentano il 63% della popolazione invernale di questa specie in tutto il territorio messicano. Vi sono inoltre numerosi esemplari di anatidi, oche, pellicani e cormorani. Sugli isolotti, infine, nidifica un buon numero di coppie di falchi pescatori.

Tra la penisola della Baja California, un braccio di terra lungo pił di 1800 chilometri fino all'estremitą di Capo San Lucas, e il continente americano si allunga il Golfo di California (detto anche Mare di Cortes).

Anche qui si possono avvistare numerosi cetacei. Tra gli altri: balenottere comuni, megattere, capodogli, globicefali di Gray, balenottere minori, oltre a delfini comuni, tursiopi e lagenorinchi dai denti obliqui.

Questo mare costituisce inoltre una delle aree migliori per l'osservazione della balenottera azzurra e della balenottera di Bryde, due specie di difficile avvistamento. Esclusivamente in queste acque vive, infine, un altro cetaceo, la focena del Golfo di California. Per garantirne la sopravvivenza, nel 1993 č stata istituita una riserva apposita: ma č difficile poterla ammirare.