L’anello
dei monti chiude l'orizzonte, mentre in basso, i placidi meandri di un
fiume si trasformano in una distesa ruggente di acque bianche che si
lanciano con un regime incredibile lungo le curve di un canyon contorto.
Molto più delle stesse cascate, tuttavia, ad attrarre l'attenzione
degli spettatori è il carattere della profonda gola dalle pareti color
ocra, rosso e arancio in cui si gettano: il Grand Canyon di Yellowstone
è una meraviglia nella miriade di tesori protetti dal più antico parco
nazionale al mondo.
Nel
1872, la creazione del Parco Nazionale di Yellowstone, generalmente
considerato come il precursore di tutte le analoghe istituzioni moderne,
rappresentò la prima occasione della storia in cui un territorio, in
questo caso formato da 8897 chilometri quadrati, venisse alienato da un
governo "a beneficio e per la gioia di tutto il suo popolo".
Già i primi esploratori della zona erano stati concordi sul fatto che
questa regione non avrebbe dovuto appartenere a una persona sola, né
avrebbe dovuto essere sfruttata da chicchessia; una simile opinione è
più facilmente comprensibile dopo aver visto anche solo per pochi
giorni le attrattive di Yellowstone, un luogo di incredibile spiritualità,
ricco di tanti aspetti geologici e topografici differenti da sfidare
l'immaginazione.
Racchiuse
in un altopiano vulcanico di forma ellittica, a sua volta circondato da
un anello di montagne, le meraviglie del Parco sono il risultato di tre
eruzioni vulcaniche, l'ultima risalente a 600.000 anni or sono; si
tratta infatti di una caldera di 75 chilometri per 45, una delle più
grandi del mondo. Nel sottosuolo delle foreste e delle praterie, il
calore geotermico produce più di 10.000 sorgenti calde, fumarole, pozze
di fango bollente e geyser che d'inverno sciolgono il manto nevoso,
permettendo all'abbondante fauna del parco di sostentarsi con le erbe
invernali. Di altitudine compresa fra i 1500 e i 3000 metri alla sommità
delle montagne circostanti, il parco si trova a cavallo della Faglia
Continentale, il che significa che le acque della sua metà
settentrionale scorrono verso il Missouri e l'Atlantico, mentre quelle
della parte meridionale scorrono dirette al Pacifico.
Il
fiume Yellowstone è immissario del lago omonimo, il più grande bacino
naturale di acqua dolce degli Stati Uniti situato oltre i 2100 metri di
altitudine; lungo 32 chilometri per 22 di larghezza, con un perimetro
costiero di 177 chilometri, il lago fu creato dall'attività glaciale,
che scolpì le rocce di origine vulcanica. Come emissario il fiume si
dirige a sud per gettarsi nelle Cascate Superiori di Yellowstone,
quindi, dopo un breve tratto di relativa calma, dal salto delle Cascate
Inferiori le sue acque precipitano 100 metri più in basso, nel Grand
Canyon di Yellowstone; la spettacolare gola, che taglia per 300 metri di
profondità il pianoro sovrastante il fiume, è vivacemente colorata
dall'azione che l'acqua calda del sottosuolo ha esercitato sui materiali
vulcanici, causando variopinte reazioni chimiche.
Un
altro notevole spettacolo che la natura ha allestito a Yellowstone è
l'enorme ed esuberante attività geotermica che vi si svolge: i geyser e
le fonti termali traggono origine dall'acqua di superficie che filtra
attraverso la roccia porosa verso le profondità del suolo, dove si
surriscalda aumentando la pressione fino a ritornare alla superficie.
Nel
caso dei geyser, l'acqua surriscaldata mista a grandi quantità di
vapore viene eruttata in forma di getti violenti ed altissimi; la
periodicità dell'emissione varia da pochi minuti a parecchie ore.
Yellowstone vanta un gran numero di questi straordinari getti, ma il più
famoso è l'Old Faithful, che si è guadagnato rinomanza per la sua
regolarità: generalmente erutta ogni 79 minuti, con sorprendente
puntualità, producendo un pennacchio di altezza variabile fra i 30 e i
55 metri.
Gli
altri geyser del parco sono meno regolari ma più potenti, tanto che
alcuni proiettano i loro getti a ben 76 metri da terra. A differenza dei
geyser, le sorgenti calde si creano quando l'acqua che emerge dal suolo
non è sufficientemente surriscaldata, né sotto pressione; quest'acqua
può anche dare origine alle fumarole, che però si limitano a emettere
vapori. Variopinte pozze di fango ribollente si formano sopra le
fumarole quando gli acidi grassi decompongono la roccia in fango e
argilla.
L'attività
geotermica è mantenuta attiva da una zona calda nelle profondità del
mantello terrestre: il magma, che viene spinto verso la superficie nella
caldera di Yellowstone, produce un calore sotterraneo 30 volte più
intenso della norma.
Nei
quasi 900.000 ettari dello Yellowstone National Park sono infatti
distribuiti oltre 10.000 esempi di fenomeni geotermici e più di 300
geyser, pari a due terzi del totale mondiale. Costituito da un accumulo
di rioliti risalente a circa 650.000 anni fa, l'altopiano di Yellowstone
possiede infatti la singolare caratteristica di trovarsi al di sopra
della caldera di un antico vulcano, in una zona in cui - proprio in
seguito a fenomeni di vulcanismo - la crosta del nostro pianeta è
spessa solo pochi chilometri. Accade così che il calore proveniente dal
mantello terrestre scaldi l'acqua che circola in un'intricata rete di
drenaggio sotterraneo, e che questa fuoriesca violentemente dal
sottosuolo in forma di vapore quando la pressione diviene eccessiva.
Così funzionano i geyser, ma
Yellowstone è molto altro: il parco presenta fenomeni come la Giant
Prismatic Spring, le cui acque cristalline e sulfuree creano uno
spettacolare gioco di colori con i depositi di sali sulle sponde, e poi
fumarole, crateri, paesaggi lunari e un fiume come il Firehole River, le
cui acque scorrono su un letto di sorgenti bollenti che creano una scia
di vapore su un lungo tratto del suo corso. Il più ordinario fiume
Yellowstone scorre in uno spettacolare canyon, forma spettacolari
cascate e da vita all'omonimo lago, che, con un bacino di 35.400 ettari
e un perimetro di 177 chilometri, è uno dei più grandi laghi alpini
del mondo. Sotto il profilo botanico, l'80 per cento del parco è
coperto di foreste, dominate per la maggior parte da pini.
Il
grande intervallo di quote su cui si estende l'area protetta - da 1710 a
3463 metri di altitudine - ha tuttavia favorito l'instaurarsi di diverse
comunità botaniche, dalla steppa semiarida alla tundra alpina,
comprendenti nel complesso 1100 specie di piante vascolari.
A
parte i circa 200 grizzly e gli abbondanti orsi neri che hanno ispirato
i cartoons di Hanna e Barbera, sono indigene di Yellowstone otto specie
di ungulati, che comprendono il cervo, il cervo mulo, il bisonte
americano, l'alce, la pecora delle Montagne Rocciose, l'antilocapra, la
capra di montagna e il cervo della Virginia. Tra le altre specie di
interesse conservativo sono da ricordare l'aquila testabianca, il falco
pellegrino e il cigno trombettiere, il più grande del suo genere.
Da
qualche anno, nel Canyon e nella Lamar Valley sono stati reintrodotti i
lupi, che erano stati sterminati negli anni Trenta, con il benestare
delle autorità, per la minaccia che arrecavano alle mandrie. Solo dopo
decenni, però, ci si è resi conto che, essendo il più importante
predatore di ungulati dell’area, il lupo aveva un ruolo insostituibile
nel mantenere gli equilibri dinamici dell’ecosistema di Yellowstone.
Così nel 1995, si è deciso di avviare un progetto di ripopolamento che
ha già dato buoni frutti.
Il
1995 fu anche l'anno infausto in cui l’Unesco incluse lo Yellowstone
National Park nella lista del Patrimonio Mondiale in pericolo.
Responsabile dell'evento, il piano per la costruzione di una miniera per
lo sfruttamento di oro, argento e rame da parte di una società
canadese. Situata a pochi chilometri di distanza dal confine
nord-orientale del parco, la miniera si sarebbe trovata a monte di tre
torrenti che confluisco all'interno di Yellowstone, minacciando di
inquinarne le acque e, dunque, di provocare danni agli animali
selvatici.
L'amministrazione
Clinton pose una moratoria sulla costruzione, per poi giungere a un
accordo con la compagnia interessata all'operazione. Per 65 milioni di
dollari, il parco era salvo. Nondimeno l'amministrazione democratica fu
accusata da alcuni gruppi di pressione di aver ceduto la giurisdizione
del territorio americano alle Nazioni Unite. Tutto ciò a dispetto del
fatto che lo Yellowstone National sia stato, e continui a essere, il
simbolo mondiale della storia della conservazione.
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