DAL
1993
- 2007 2010
SITO PATRIMONIO IN PERICOLO - Danni
causati dall'uragano Andrew e deterioramento del flusso d'acqua e della
qualità ambientale a causa dello sviluppo agricolo e umano (1993).
Presecuzione del degrado del sito con conseguente perdita di habitat
marino e declino delle specie acquatiche (2010).
Gli
americani, che a buon diritto rivendicano un ruolo di apripista nelle
politiche di conservazione del patrimonio naturale, hanno tuttavia un
peso sulla coscienza. Mentre infatti già nel XIX secolo i paesaggi del
Grand Canyon e i boschi di Yellowstone vedevano nascere il mito della
wilderness, un luogo altrettanto straordinario nella pianura della
Florida non destava il minimo interesse.
Everglades
era inospitale e il clima caldo e umidissimo di quella che appariva come
una palude infestata di zanzare e alligatori non invitava all'avventura.
Ma il "Fiume d'Erba" - o Pa-Hay-Okee, come lo chiamano gli
indiani Seminoie -, che scorre a una velocità impercettibile per 200
chilometri tra il Lago Okeechobee e la Baia della Florida, raggiungendo
un'ampiezza di 80 chilometri, è l'unico ecosistema tropicale del Nord
America e, paradossalmente, la data del riconoscimento del suo valore è
coincisa con il suo inesorabile declino. Quando, nel 1947, il presidente
Harry Truman istituì l’Everglades National Park, il sud della Florida
contava 500.000 abitanti.
Nel
1985, anno in cui le autorità dello Stato lanciarono un grido
d'allarme, la popolazione aveva raggiunto i sei milioni di persone e
l'industrializzazione aveva prodotto un impatto ambientale catastrofico.
L'habitat di Everglades si era ridotto di un quinto, 14 specie animali
erano in serio pericolo d’estinzione, tutta la fauna acquatica era
contaminata dal mercurio. E infine la flora era minacciata dalla
presenza di 221 specie di piante esotiche infestanti. Nel 1993,
l’iscrizione nella lista del Patrimonio Mondiale in pericolo ha avuto
come conseguenza lo stanziamento di decine di milioni di collari per
quello che è uno dei più imponenti progetti di ripristino ambientale
del mondo. Nondimeno, la situazione appare ancora compromessa.

Esteso
su circa 600.000 ettari, il parco racchiude numerosi habitat, da quello
marino della Baia della Florida a quello più secco, nei pressi del Lago
Okeechobee, dove 200 specie vegetali tropicali vivono accanto ai pini,
alberi caratteristici dei climi temperati. Tra questi due estremi, nel
luogo d'incontro tra il mare e l'acqua dolce sono presenti comunità di
mangrovie; più all'interno è la volta di praterie fangose, coperte di
piante erbacee, di marcite, di comunità di cipressi che hanno
sviluppato la capacità di sopravvivere nell'acqua stagnante. E,
soprattutto, qui scorre il "Fiume d'Erba", che avanza di 30
metri al giorno e ha una profondità di tre metri al centro e meno di
uno ai lati, punteggiato da isole su cui crescono querce e aceri rossi.
E’
davvero indispensabile vederle dal cielo per poterle apprezzare, perché
da terra non si scorge nulla se non una pianeggiante, infinita distesa
di erba alta e acqua; viste dall'aria, le Everglades della Florida sono
un tripudio di vita, gli specchi d'acqua risplendono di mille riflessi,
le vaste estensioni di sawgrass, l"'erba-sega", si estendono
fino all’orizzonte, il vento gioca sull'erba, facendola increspare
come le onde sul mare. In questo verde, selvaggio intrico vive una
moltitudine di creature affascinanti, sopra e sotto il pelo dell'acqua.
Le Everglades, nella Florida Meridionale, sono costituite da quasi
13.000 chilometri quadrati di paludi, savana e foresta vergine, per la
tutela dei 6.100 dei quali nel 1935 venne autorizzata la costituzione
dell'Everglades National Park, inaugurato nel 1947.

Dotato
di uno dei mandati più ampi fra quelli concessi all'U.S. Service,
quello delle Everglades è il primo parco degli Stati Uniti a essere
stato voluto soprattutto per proteggere la flora e la fauna locali,
piuttosto che per il valore storico e paesaggistico. E' inoltre l'unico
parco nazionale statunitense a fregiarsi di tre designazioni
internazionali: Riserva Internazionale della Biosfera, Sito del
Patrimonio Mondiale e area allargata di importanza internazionale.
Estesa
sopra un grande tavolato calcareo, la vasta e piatta distesa delle
Everglades, che in nessun punto supera i due metri e mezzo di
altitudine, è un ecosistema minacciato: infatti, per la sopravvivenza
dipende interamente dalla pioggia, ma l'acqua derivante delle
precipitazioni viene assorbita da un complesso sistema di dighe e canali
per l'irrigazione delle vicine aree coltivate. Purtroppo, la battaglia
ecologista degli anni recenti si è risolta in una sconfitta; oltre al
problema dell'acqua, inoltre, un pericolo biologico che interessa l'area
è costituito dall'intrusione di specie animali non indigene.
Le
Everglades sono delimitate dalla costa atlantica, a est, e dal Golfo del
Messico, a ovest. Nelle acque che circondano le circa 10.000 isole
comprese nell'area costiera del golfo si possono osservare i balzi dei
delfini o la sagoma di un lamantino, mentre il lussureggiante labirinto
di mangrovie che le ricopre offre rifugio a popolose colonie di uccelli
e di altre specie acquatiche.

Gli
animali più conosciuti fra quanti dimorano nelle Everglades sono però
i coccodrilli e gli alligatori, che si possono vedere mentre si
crogiolano al sole sulle sponde, o nascosti sotto il pelo dell'acqua a
caccia di prede ignare. La varietà della vita nelle paludi è comunque
sconcertante e va ben oltre i celebri rettili: uccelli acquatici come le
cicogne, gli ibis, i grandi aironi bianchi, i pellicani, le spatole e i
fenicotteri nidificano e pescano nei fondali poco profondi, mentre in
alto i falchi pescatori e le aquile volano in tondo, alla ricerca di
prede.
Le
Everglades, inoltre, comprendono sia habitat di acqua dolce, sia
ambienti di acqua salmastra, cosa che le rende un luogo ideale per
osservare svariati tipi di vita selvatica: sotto la superficie, i lucci
e branzini abitano le zone di acqua dolce, mentre nella prateria di
sawgrass vivono i cervi dalla coda bianca, le lontre, gli orsi bruni e i
puma della Florida. Si può pensare che tutta quest'erba alta, situata
nel mezzo di vaste estensioni d'acqua e interrotta da macchie di
vegetazione d'alto fusto, possa formare uno scenario noioso, ma è vero
esattamente il contrario: una varietà immensa di scorci indimenticabili
attende il visitatore, fra variopinte orchidee, gigli d'acqua e felci
arboree.
I
frequentatori dell'Everglades National Park possono pescare, nuotare,
praticare hicking, snorkeling e birdwatching, approfondire la conoscenza
delle meraviglie naturali e storiche della regione; inoltre, hanno a
loro disposizione un percorso per canoa lungo oltre 150 chilometri per
esplorare quest'area, la più grande di tipo subtropicale negli Stati
Uniti. Più di qualsiasi paesaggio o particolarità, ciò che
impressiona delle Everglades sono l'aspetto incorrotto e le dimensioni
dell'ecosistema.

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