Parco Nazionale Redwood
Stati Uniti
 
PATRIMONIO DELL'UMANITÀ DAL 1980

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Nel 1794 il botanico Archival Menzies compì una descrizione dettagliata della sequoia rossa, raccogliendo campioni di legno e di semi, e la battezzò con il nome attuale: redwood, traduzione, non proprio esatta, del suo originale nome spagnolo (colorado).

Redwood è diventato il nome del Parco Nazionale: creato nel 1968, si estende per 42.930 ettari e comprende le foreste di sequoia rossa più maestose e in migliore stato di conservazione al mondo. I confini del Parco sono particolari, dato che includono un tratto costiero di oltre 50 chilometri con larghezza variabile da 1 a 10 chilometri. Per di più, la superficie dell'area protetta è discontinua: parchi statali si alternano ad aree dove è consentito lo sfruttamento del bosco e a settori del Parco Nazionale. Si tratta di una situazione inusuale per un'area salvaguardata, ma che deriva dal diverso modo in cui, nel tempo, sono stati gestiti lo spazio e la tutela dei boschi di sequoia rossa.

La superficie originaria del bosco di sequoia rossa superava gli 800.000 ettari: un dato impressionante, se si tiene conto delle necessità ecologiche di questa specie - non sopporta le temperature rigide e ha bisogno di un ambiente molto umido -, che limitano la sua presenza a una stretta fascia del litorale compresa tra gli 800 e i 1000 m di quota. La seconda parte del XIX secolo fu ricca di avvenimenti eccezionali per l'Ovest americano. Il Trattato di Guadalupe-Hidalgo, ratificato nel 1846, concesse agli Stati Uniti i territori di Arizona, Nuovo Messico, Alta California e Oregon. Nello stesso periodo si scatenava la febbre dell'oro, che richiamò molte genti verso queste montagne. Inoltre, in questo stesso periodo, fu avviata la costruzione delle grandi linee ferroviarie che attraversavano l'Unione da costa a costa. Molte città del litorale cominciarono a ricevere un copioso flusso di immigrati, e ciò determinò una crescita vertiginosa degli agglomerati urbani.  

Tutte queste circostanze provocarono l'impellente necessità di materie prime, in particolare di legno. Per i coloni la scelta era ovvia: i boschi di sequoia rossa offrivano risorse a portata di mano, facilmente sfruttabili con l'utilizzo sia dell'accetta sia della sega. A differenza della sequoia gigante, la sequoia rossa fornisce un legno di alta qualità, molto resistente e con un alto contenuto di tannino che lo protegge da agenti esterni. Come conseguenza diretta di questa deforestazione, agli inizi del Novecento rimaneva solo il 10% della superficie boschiva originale. In soli quarantanni erano stati abbattuti oltre 700.000 ettari di uno dei boschi sicuramente più antichi e belli del mondo.

La deforestazione suscitò la reazione di alcuni gruppi di persone che, nel 1918, costituirono la "Lega per la salvaguardia delle sequoie rosse". Prendendo come riferimento il Parco Statale Big Basin Redwood creato sedici anni prima, mobilitarono attivamente l'opinione pubblica, reperendo i fondi necessari per l'acquisizione delle aree boschive ancora intatte. Questi boschi, dedicati alla memoria di illustri cittadini che avevano contribuito economicamente a preservare le sequoie, furono denominati memorial groves e sono tuttora parte dell'attuale Parco Nazionale.

Agli inizi degli anni Sessanta, nonostante gli sforzi sostenuti, solamente il 2,5% dei boschi risultava protetto, sia da privati sia da parte della pubblica amministrazione. Nel 1967 l'abbattimento di un gigantesco albero millenario, ripreso dalle telecamere e trasmesso in tutto il mondo, scatenò una grande polemica che portò alla creazione del Parco Nazionale Redwood, che comprende i Parchi Statali di Jerediah Smith, North Coast e Prairie Creek. Nel 1978, nel Parco vennero comprese nuove aree in parte disboscate dove, oggi, viene rigenerata la vegetazione originaria.

Il Parco, lungo i 50 chilometri di litorale, comprende una stretta fascia costiera larga circa 400 metri. Sul litorale si registra la presenza di otarie della California e di leoni marini di Steller, soprattutto alla foce dei fiumi dove risalgono i salmoni, loro cibo preferito.

D fronte alle scogliere a nord di Klamath vive una colonia di lontre marine. Le coste sono un osservatorio privilegiato per lo studio e l'osservazione delle migrazioni annuali della balena grigia che, ogni inverno, discendendo dal Mar Glaciale Artico, va in cerca delle acque più temperate della Bassa California per riprodursi.

La strada interstatale 101 corre parallelamente all'asse maggiore del Parco Nazionale Redwood ed è il punto da dove partono i sentieri dell'area protetta.

Il settore più meridionale del Parco si articola intorno alla cittadina di Orick e comprende la maggior parte della superficie forestale del Redwood. Vari sentieri pedonali si addentrano nel "bosco dei giganti", tra cui spicca la sequoia dedicata alla memoria del presidente Johnson. Esiste, inoltre, una pista asfaltata che, dopo una serpentina di circa 1000 metri nei boschi, conduce a Weichpec. Al di sopra si trova il settore di Prairie Creek, con due principali attrazioni: l'albero Wayside, alto più di 100 metri, e il sentiero che attraverso i boschi porta fino alla foce del fiume Klamath. La passeggiata tra i giganti del Redwood permette ai visitatori di scoprire una sorprendente concentrazione di esemplari molto alti, distanti gli uni dagli altri pochi metri oppure intervallati da moltissimi alberi giovani che costituiscono una coltre impenetrabile.

La luce che penetra attraverso le cime è scarsa e filtrata, cosa che non impedisce la presenza di un denso sottobosco di muschi e felci. Nel bosco di sequoia rossa si respira un'atmosfera fresca e umida, in un silenzio quasi monastico. Il fiume Klamath sfocia all'altezza dell'omonimo villaggio. È sottoposto ad abbondanti piene, che talvolta hanno cau­sato vere tragedie. Nel 1964 le acque arrivarono a 27 metri di altezza - normalmente non superano i 60 cm - distruggendo quasi totalmente il centro abitato e inondando prati, edifici e coltivazioni. A ricordo di quella catastrofe si con­servano i resti di un vecchio ponte spazzato via dalla forza delle acque.

La zona più settentrionale del Parco si trova a est di Crescent City, al di là di un denso bosco di sequoia rossa, intervallato da macchie di sequoia gigante, che si estende nel settore di Stout Grove. È questa la zona più scoscesa del Parco, con una serie di piccole catene montuose che vanno da est a ove­st interrompendo la dorsale principale della catena costiera. La zona prosegue con il bosco nazionale Six Rivers, imponente massa di abeti di Douglas attraversata dalla strada 199, che interseca la dorsale delle Rocciose al passo Grant.

L'ecosistema del parco permette la vita a molte specie animali rare. Per la precisione esistono molti ecosistemi: le coste dell'oceano, fiumi, praterie e foreste fitte. Il pellicano bruno ed il goby del tidewater sono elencati nella lista federale delle specie a rischio. Anche l'aquila di mare testabianca, che di solito vive nei pressi di sorgenti d'acqua, fa parte dell'elenco stilato dall'U.S. Fish and Wildlife Service. Salmoni reali e leoni marini di Steller sono tra le specie acquatiche a rischio.

Oltre 40 specie di mammiferi sono stati documentati, compresi baribal, puma, linci rosse, castori, lontre di fiume nordamericane, cervi dalla coda nera, wapiti e coyote. Lungo le coste i leoni di mare californiani e le foche comuni vivono vicino alle spiagge e ai seastack, formazioni rocciose create dall'erosione che ha trasformato pezzi di costa in piccole isole. Occasionalmente si possono avvistare al largo delfini o balene grige. I cervi sono i mammiferi più numerosi nel parco. Differenti specie di pipistrello vivono nel parco, ad esempio i pipistrelli bruni giganti, ed altri piccoli mammiferi, gli scoiattoli di Douglas e gli scoiattoli volanti passano buona parte della loro vita sollevati da terra.

I pellicani bruni ed i cormorani a doppia cresta sono gli uccelli più diffusi lungo le coste e sugli scogli, mentre i gabbiani abitano le aree più interne. All'interno si trovano anche le specie abituate all'acqua dolce, come anatre, falchi pescatori, nibbi dalle spalle brune, aironi bianchi e ghiandaie di Steller.

Anche rettili e anfibi sono ospiti del parco, specialmente serpenti, rane, salamandre giganti del Pacifico e tritoni.