Nel
1794 il botanico Archival Menzies compì una descrizione dettagliata
della sequoia rossa, raccogliendo campioni di legno e di semi, e la
battezzò con il nome attuale: redwood, traduzione, non proprio esatta,
del suo originale nome spagnolo (colorado).
Redwood
è diventato il nome del Parco Nazionale: creato nel 1968, si estende
per 42.930 ettari e comprende le foreste di sequoia rossa più maestose
e in migliore stato di conservazione al mondo. I confini del Parco sono
particolari, dato che includono un tratto costiero di oltre 50
chilometri con larghezza variabile da 1 a 10 chilometri. Per di più, la
superficie dell'area protetta è discontinua: parchi statali si
alternano ad aree dove è consentito lo sfruttamento del bosco e a
settori del Parco Nazionale. Si tratta di una situazione inusuale per
un'area salvaguardata, ma che deriva dal diverso modo in cui, nel tempo,
sono stati gestiti lo spazio e la tutela dei boschi di sequoia rossa.
La
superficie originaria del bosco di sequoia rossa superava gli 800.000
ettari: un dato impressionante, se si tiene conto delle necessità
ecologiche di questa specie - non sopporta le temperature rigide e ha
bisogno di un ambiente molto umido -, che limitano la sua presenza a una
stretta fascia del litorale compresa tra gli 800 e i 1000 m di quota. La
seconda parte del XIX secolo fu ricca di avvenimenti eccezionali per
l'Ovest americano. Il Trattato di Guadalupe-Hidalgo, ratificato nel
1846, concesse agli Stati Uniti i territori di Arizona, Nuovo Messico,
Alta California e Oregon. Nello stesso periodo si scatenava la febbre
dell'oro, che richiamò molte genti verso queste montagne. Inoltre, in
questo stesso periodo, fu avviata la costruzione delle grandi linee
ferroviarie che attraversavano l'Unione da costa a costa. Molte città
del litorale cominciarono a ricevere un copioso flusso di immigrati, e
ciò determinò una crescita vertiginosa degli agglomerati urbani.
Tutte
queste circostanze provocarono l'impellente necessità di materie prime,
in particolare di legno. Per i coloni la scelta era ovvia: i boschi di
sequoia rossa offrivano risorse a portata di mano, facilmente
sfruttabili con l'utilizzo sia dell'accetta sia della sega. A differenza
della sequoia gigante, la sequoia rossa fornisce un legno di alta qualità,
molto resistente e con un alto contenuto di tannino che lo protegge da
agenti esterni. Come conseguenza diretta di questa deforestazione, agli
inizi del Novecento rimaneva solo il 10% della superficie boschiva
originale. In soli quarantanni erano stati abbattuti oltre 700.000
ettari di uno dei boschi sicuramente più antichi e belli del mondo.
La
deforestazione suscitò la reazione di alcuni gruppi di persone che, nel
1918, costituirono la "Lega per la salvaguardia delle sequoie
rosse". Prendendo come riferimento il Parco Statale Big Basin
Redwood creato sedici anni prima, mobilitarono attivamente l'opinione
pubblica, reperendo i fondi necessari per l'acquisizione delle aree
boschive ancora intatte. Questi boschi, dedicati alla memoria di
illustri cittadini che avevano contribuito economicamente a preservare
le sequoie, furono denominati memorial groves e sono tuttora parte
dell'attuale Parco Nazionale.
Agli
inizi degli anni Sessanta, nonostante gli sforzi sostenuti, solamente il
2,5% dei boschi risultava protetto, sia da privati sia da parte della
pubblica amministrazione. Nel 1967 l'abbattimento di un gigantesco
albero millenario, ripreso dalle telecamere e trasmesso in tutto il
mondo, scatenò una grande polemica che portò alla creazione del Parco
Nazionale Redwood, che comprende i Parchi Statali di Jerediah Smith,
North Coast e Prairie Creek. Nel 1978, nel Parco vennero comprese nuove
aree in parte disboscate dove, oggi, viene rigenerata la vegetazione
originaria.

Il
Parco, lungo i 50 chilometri di litorale, comprende una stretta fascia
costiera larga circa 400 metri. Sul litorale si registra la presenza di
otarie della California e di leoni marini di Steller, soprattutto alla
foce dei fiumi dove risalgono i salmoni, loro cibo preferito.
D
fronte alle scogliere a nord di Klamath vive una colonia di lontre
marine. Le coste sono un osservatorio privilegiato per lo studio e
l'osservazione delle migrazioni annuali della balena grigia che, ogni
inverno, discendendo dal Mar Glaciale Artico, va in cerca delle acque più
temperate della Bassa California per riprodursi.
La
strada interstatale 101 corre parallelamente all'asse maggiore del Parco
Nazionale Redwood ed è il punto da dove partono i sentieri dell'area
protetta.
Il
settore più meridionale del Parco si articola intorno alla cittadina di
Orick e comprende la maggior parte della superficie forestale del
Redwood. Vari sentieri pedonali si addentrano nel "bosco dei
giganti", tra cui spicca la sequoia dedicata alla memoria del
presidente Johnson. Esiste, inoltre, una pista asfaltata che, dopo una
serpentina di circa 1000 metri nei boschi, conduce a Weichpec. Al di
sopra si trova il settore di Prairie Creek, con due principali
attrazioni: l'albero Wayside, alto più di 100 metri, e il sentiero che
attraverso i boschi porta fino alla foce del fiume Klamath. La
passeggiata tra i giganti del Redwood permette ai visitatori di scoprire
una sorprendente concentrazione di esemplari molto alti, distanti gli
uni dagli altri pochi metri oppure intervallati da moltissimi alberi
giovani che costituiscono una coltre impenetrabile.
La
luce che penetra attraverso le cime è scarsa e filtrata, cosa che non
impedisce la presenza di un denso sottobosco di muschi e felci. Nel
bosco di sequoia rossa si respira un'atmosfera fresca e umida, in un
silenzio quasi monastico. Il fiume Klamath sfocia all'altezza
dell'omonimo villaggio. È sottoposto ad abbondanti piene, che talvolta
hanno causato vere tragedie. Nel 1964 le acque arrivarono a 27 metri
di altezza - normalmente non superano i 60 cm - distruggendo quasi
totalmente il centro abitato e inondando prati, edifici e coltivazioni.
A ricordo di quella catastrofe si conservano i resti di un vecchio
ponte spazzato via dalla forza delle acque.
La
zona più settentrionale del Parco si trova a est di Crescent City, al
di là di un denso bosco di sequoia rossa, intervallato da macchie di
sequoia gigante, che si estende nel settore di Stout Grove. È questa la
zona più scoscesa del Parco, con una serie di piccole catene montuose
che vanno da est a ovest interrompendo la dorsale principale della
catena costiera. La zona prosegue con il bosco nazionale Six Rivers,
imponente massa di abeti di Douglas attraversata dalla strada 199, che
interseca la dorsale delle Rocciose al passo Grant.

L'ecosistema
del parco permette la vita a molte specie animali rare. Per la
precisione esistono molti ecosistemi: le coste dell'oceano, fiumi,
praterie e foreste fitte. Il pellicano bruno ed il goby del tidewater
sono elencati nella lista federale delle specie a rischio. Anche
l'aquila di mare testabianca, che di solito vive nei pressi di sorgenti
d'acqua, fa parte dell'elenco stilato dall'U.S. Fish and Wildlife
Service. Salmoni reali e leoni marini di Steller sono tra le specie
acquatiche a rischio.
Oltre
40 specie di mammiferi sono stati documentati, compresi baribal, puma,
linci rosse, castori, lontre di fiume nordamericane, cervi dalla coda
nera, wapiti e coyote. Lungo le coste i leoni di mare californiani e le
foche comuni vivono vicino alle spiagge e ai seastack, formazioni
rocciose create dall'erosione che ha trasformato pezzi di costa in
piccole isole. Occasionalmente si possono avvistare al largo delfini o
balene grige. I cervi sono i mammiferi più numerosi nel parco.
Differenti specie di pipistrello vivono nel parco, ad esempio i
pipistrelli bruni giganti, ed altri piccoli mammiferi, gli scoiattoli di
Douglas e gli scoiattoli volanti passano buona parte della loro vita
sollevati da terra.
I
pellicani bruni ed i cormorani a doppia cresta sono gli uccelli più
diffusi lungo le coste e sugli scogli, mentre i gabbiani abitano le aree
più interne. All'interno si trovano anche le specie abituate all'acqua
dolce, come anatre, falchi pescatori, nibbi dalle spalle brune, aironi
bianchi e ghiandaie di Steller.
Anche
rettili e anfibi sono ospiti del parco, specialmente serpenti, rane,
salamandre giganti del Pacifico e tritoni.

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