Huanglong
è un'area di interesse storico e paesaggistico
che si trova nella Contea di Songpan, nella
provincia di Sichuan, in Cina. L'area si trova
nella parte meridionale della catena montuosa del
Minshan,
150 chilometri
a nordovest di
Chengdu.
Questa
zona è famosa per i numerosi laghetti formati da
depositi di calcite, per gli ecosistemi delle sue
foreste, per i picchi innevati e le cascate che
punteggiano il territorio. Qui si trovano numerose
specie in pericolo d'estinzione, fra cui il panda
gigante.
Certo non si può dire che i
ricercatori cinesi non le stiano tentando tutte
per salvare il panda gigante, da oltre 40 anni
emblema del World Wildlife Fund e simbolo delle
specie minacciate di estinzione: la conservazione
di questo mammifero è oggi apparentemente
garantita, sia pure con molte lacune e clamorosi
ritardi.
Quanto agli sforzi profusi in questa
direzione, oltre a cercare di salvaguardare il
fragile habitat in cui esso vive gli studiosi si
sono trovati ad attuare anche strategie alquanto
curiose: per scongiurare il vistoso calo del
desiderio sessuale dei panda, hanno persino
tentato con i film pornografici e con il Viagra,
per poi passare addirittura a timidi esperimenti
di clonazione. La situazione non è consolante, ma
l'inseminazione artificiale ha dato qualche
risultato. Nella riserva di Huanglong ne sono
state censite quattro comunità.
Il
sito è attraversato da linee di faglia che producono
un'intensa e frequente attività sismica ed è
caratterizzato, dal punto di vista geologico,
dalla presenza di rocce carbonatiche paleozoiche.
Queste ultime sono coperte da depositi recenti di
ghiaie alluvionali e morene glaciali, cui si
alternano depositi di calcite che formano vaste
pozze di travertino e massicci calcarei che danno
origine a fenomeni carsici.
Ad alta quota sono presenti numerosi
laghi glaciali e il paesaggio è fortemente
caratterizzato da gole e precipizi. A bassa quota,
tra i 1700 e i
2300 metri
, si incontra una fascia di foresta dominata
dall'abete cinese e da aceri. Più in alto
prevalgono le conifere, con diverse specie di
abeti, larici e betulle, mentre tra i
3600 metri
e i
4200 metri
si impongono le praterie alpine, dominate da vasti
manti erbosi e arbusti.
A eccezione del panda gigante, la
fauna comprende 59 mammiferi. Tra i mammiferi più
interessanti figurano la scimmia dorata dal naso
camuso, anch'essa minacciata di estinzione a causa
della progressiva riduzione degli habitat, il
panda minore, l'orso nero asiatico e il montone
del Sichuan.
L'inaccessibilità rende queste
montagne ostili all'insediamento umano, tanto che,
anche nella Cina moderna, le vallate di Huanglong
accolgono solo piccoli villaggi che contano,
nell'insieme, non più di 1500 abitanti. Ciò non
toglie, tuttavia, che la pressione antropica
sull'ambiente di queste aree, ammantate di
leggenda per il ruolo che svolgono nella religione
e nella tradizione tibetana, stia ponendo serie
preoccupazioni per la loro conservazione.
La situazione di allarme, per di più,
è acuita dall'imponente propaganda concepita dal
governo cinese allo scopo di favorire il turismo
interno, iniziativa che ha fatto salire
vertiginosamente il numero dei visitatori, ormai
superiori alle 300.000 unità annue. A tutto ciò
occorre poi aggiungere l'abbattimento, da parte
delle popolazioni circostanti, di ampie porzioni
forestali per uso agricolo, gli incendi e
l'inquinamento, ulteriori minacce alla tranquillità
dei panda.
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