Regione di Huanglong

PATRIMONIO DELL'UMANITÀ DAL 1992

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Huanglong è un'area di interesse storico e paesaggistico che si trova nella Contea di Songpan, nella provincia di Sichuan, in Cina. L'area si trova nella parte meridionale della catena montuosa del Minshan, 150 chilometri a nordovest di Chengdu.

Questa zona è famosa per i numerosi laghetti formati da depositi di calcite, per gli ecosistemi delle sue foreste, per i picchi innevati e le cascate che punteggiano il territorio. Qui si trovano numerose specie in pericolo d'estinzione, fra cui il panda gigante.

Certo non si può dire che i ricercatori cinesi non le stiano tentando tutte per salvare il panda gigante, da oltre 40 anni emblema del World Wildlife Fund e simbolo delle specie minacciate di estinzione: la conservazione di questo mammifero è oggi apparentemente garantita, sia pure con molte lacune e clamorosi ritardi. 

Quanto agli sforzi profusi in questa direzione, oltre a cercare di salvaguardare il fragile habitat in cui esso vive gli studiosi si sono trovati ad attuare anche strategie alquanto curiose: per scongiurare il vistoso calo del desiderio sessuale dei panda, hanno persino tentato con i film pornografici e con il Viagra, per poi passare addirittura a timidi esperimenti di clonazione. La situazione non è consolante, ma l'inseminazione artificiale ha dato qualche risultato. Nella riserva di Huanglong ne sono state censite quattro comunità. 

Il sito è attraversato da linee di faglia che producono un'intensa e frequente attività sismica ed è caratterizzato, dal punto di vista geologico, dalla presenza di rocce carbonatiche paleozoiche. Queste ultime sono coperte da depositi recenti di ghiaie alluvionali e morene glaciali, cui si alternano depositi di calcite che formano vaste pozze di travertino e massicci calcarei che danno origine a fenomeni carsici. 

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Ad alta quota sono presenti numerosi laghi glaciali e il paesaggio è fortemente caratterizzato da gole e precipizi. A bassa quota, tra i 1700 e i 2300 metri , si incontra una fascia di foresta dominata dall'abete cinese e da aceri. Più in alto prevalgono le conifere, con diverse specie di abeti, larici e betulle, mentre tra i 3600 metri e i 4200 metri si impongono le praterie alpine, dominate da vasti manti erbosi e arbusti. 

A eccezione del panda gigante, la fauna comprende 59 mammiferi. Tra i mammiferi più interessanti figurano la scimmia dorata dal naso camuso, anch'essa minacciata di estinzione a causa della progressiva riduzione degli habitat, il panda minore, l'orso nero asiatico e il montone del Sichuan.

L'inaccessibilità rende queste montagne ostili all'insediamento umano, tanto che, anche nella Cina moderna, le vallate di Huanglong accolgono solo piccoli villaggi che contano, nell'insieme, non più di 1500 abitanti. Ciò non toglie, tuttavia, che la pressione antropica sull'ambiente di queste aree, ammantate di leggenda per il ruolo che svolgono nella religione e nella tradizione tibetana, stia ponendo serie preoccupazioni per la loro conservazione. 

La situazione di allarme, per di più, è acuita dall'imponente propaganda concepita dal governo cinese allo scopo di favorire il turismo interno, iniziativa che ha fatto salire vertiginosamente il numero dei visitatori, ormai superiori alle 300.000 unità annue. A tutto ciò occorre poi aggiungere l'abbattimento, da parte delle popolazioni circostanti, di ampie porzioni forestali per uso agricolo, gli incendi e l'inquinamento, ulteriori minacce alla tranquillità dei panda.