Tubbataha Reef è il nome di un
gruppo di atolli corallini che si trovano nel Mare
di Sulu, circa
100 miglia
nautiche a sudest di Puerto Princesa, nell'isola
di Palawan, nelle Filippine. Essi sono un
santuario protetto dal 1988 come parco marino; dal
1993 sono stati inseriti nell'elenco dei Patrimoni
dell'umanità dell'UNESCO. Il santuario si estende
su di una superficie di
968,24 chilometri
quadrati.
I primi
europei a mettere piede nelle Filippine furono gli
spagnoli della spedizione di Ferdinando Magellano,
che raggiunse l'arcipelago nel 1521, durante
quello che sarebbe passato poi alla storia come il
primo viaggio intorno al mondo.
Proprio
nelle Filippine il grande navigatore trovò la
morte. Infatti Magellano, inseritosi nelle lotte
tra i potentati locali dell'arcipelago, volle
costringere gli abitanti dell'isola di Mactan e il
loro capo Cilapulapu a sottomettersi al re
dell'isola di Cebu, alleato degli spagnoli. Ma
quando sbarcò sull'isola di Mactan il 7 aprile
del 1521, il navigatore portoghese si trovò di
fronte 1500 uomini armati di frecce avvelenate e
poco disposti ad arrendersi, senza combattere,
alla volontà degli spagnoli.
Durante lo
scontro che ne seguì, Magellano e alcuni suoi
compagni vennero uccisi e le navi spagnole furono
costrette a riprendere il largo per evitare guai
maggiori. Morto il comandante della spedizione, fu
poi Juan Sebastiàn Elcano a prendere il comando
delle navi e a concludere la prima
circumnavigazione della Terra. Ma le isole erano
state localizzate e presto divennero possedimento
degli spagnoli, che le avrebbero battezzate
Filippine, in onore del re Filippo II.
Non si può
affermare che gli avvenimenti politici della
storia recente delle Filippine abbiano influito in
modo così drammatico sull'habitat naturale
dell'arcipelago come è successo nei paesi della
penisola indocinese, tuttavia la presenza umana ha
in parte compromesso gli equilibri biologici di
buona parte dell'area.
Bisogna
tenere in considerazione che, anche se le
Filippine contano circa
18.500 chilometri
di costa e circa 166 milioni di ettari di
superficie destinata alla pesca, la crescente
domanda di qualunque tipo di prodotto marino ha
dato luogo a uno sfruttamento eccessivo e, spesso,
illegale.
Nel caso
specifico delle scogliere coralline tale
sfruttamento dissennato ha provocato un grave
deterioramento in circa tre quarti dei
27.000 chilometri
quadrati di superficie che costituivano, in
origine, il patrimonio corallino dell'arcipelago
filippino.
Nel febbraio 2002 la guardia costiera
di Puerto Princesa ha arrestato, a bordo di
quattro imbarcazioni all'interno dei confini del
Tubbataha Reef National Parie, 52 cinesi e nove
filippini, sequestrando oltre 200 molluschi
giganti, 54 tartarughe e una grossa quantità di
dinamite e cianuro. Era solo l'ultimo di uno
stillicidio di episodi di bracconaggio che negli
ultimi vent'anni hanno messo a dura prova
l'habitat del parco. Ciò nonostante, tra il 2000
e il 2002 si è registrata una ricrescita della
barriera corallina pari al 40%, grazie anche alla
frenetica operosità del WWF filippino e di altre
organizzazioni che hanno affiancato le autorità
nel pattugliamento dell'area protetta.
A guardarlo dal pelo dell'acqua, il
Tubbataha non dice granché: nei
33.200 ettari
del parco emergono solo due isolotti e non c'è
traccia di presenza umana. Sott'acqua invece si
trasforma in un mondo di rara bellezza, uno degli
ambienti più ricchi al mondo quanto a biodiversità
marina.
Separati da un canale di otto
chilometri nel mare di Sulu, il North e il South
Reef sono gli unici due atolli dell'arcipelago
delle Filippine. Il primo, di forma oblunga, è
una piattaforma corallina lunga
16 chilometri
e ampia 4,5, che racchiude una laguna sabbiosa
profonda fino a 24 metri. Il principale lembo di
terra emersa è
la North Islet
, una superficie di
0,3 ettari
di sabbia madreporica, in cui trovano spazio per
nidificare gli uccelli marini e le tartarughe. Il
South Reef invece, di forma triangolare, è ampio
appena uno o due chilometri e racchiude una laguna
così poco profonda da affiorare in ampi tratti
durante la bassa marea.
La vegetazione terrestre si limita a
poche specie, ma il reef è popolato da 45 specie
di macroalghe bentiche e da estesi letti di erbe
acquatiche che occupano le parti meno profonde
della laguna. Sulle isole sono state censite 46
specie di uccelli, comprese due specie di sula, la
sterna scura, la sterna di Berg e il noddy comune,
nonché due specie di tartarughe: franca ed
embricata.
La barriera, poi, vanta 300 specie di
coralli appartenenti a 46 generi: nelle acque più
profonde dominano piattaforme dei generi
Pachyseris, Leptoseris e Montipora, tra i 12 e i
20 metri si osservano Diploastrea, Platygyra e
poriti, mentre il margine della scogliera consiste
di Acropora.
Non è da meno la fauna marina, con
379 specie appartenenti ad almeno 40 famiglie. Per
gli appassionati di immersioni - ai quali,
ovviamente, la pesca non è permessa - non è
difficile incontrare squali pinna nera e pinna
bianca, aquile di mare e razze della specie Mobuh
diabolus. Numerosi sono anche i molluschi, con
diverse specie di tridacne giganti.
Oltre ad essere un santuario marino,
Tubbataha è nota per essere un santuario degli
uccelli: una piccola isoletta nell'estremità
meridionale dell'Atollo Sud, isoletta su cui è
stato in passato costruito un faro, ospita
numerose specie di uccelli marini che qui
nidificano. Fra questi vi sono sule, sternidi e
fregate, in sosta durante le loro migrazioni
annuali. Per minimizzare ogni tipo di intrusione
esterna,
la Guardia Costiera
filippina mantiene in zona una piccola stazione di
monitoraggio permanente.
Secondo gli esperti, attualmente
soddisfatti dello stato di salute del parco, la
foresta di coralli di Tubbataha ospita una varietà
di microrganismi acquatici tale da svolgere un
ruolo fondamentale nell'alimentazione della fauna
marina dell’area oceanica della provincia di
Palawan.
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