Isole Ogasawara
Giappone

PATRIMONIO DELL'UMANITÀ DAL 2011

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Le isole Ogasawara, o Isole Bonin, sono un arcipelago di più di 30 isole che sorgono a sud di Tokyo, cui appartengono dal punto di vista amministrativo. Si tratta per lo più di isole che non superano i 100 km² e solo due di queste sono permanentemente abitate, ossia Chichi jima e Haha jima

Le isole Ogasawara si suddividono in quattro gruppi principali:

- gruppo Mukojima, anche noto come gruppo Parry: Mukojima (isola sposo), Yomejima (isola sposa), Nakōdo jima o Nakadachijima (isola intermediaria) e Kitanojima (isola settentrionale)

- gruppo Chichijima: Chichijima (isola padre), Anijima (isola fratello maggiore), Otōtojima (isola fratello minore)

- gruppo Hahajima: Haha jima (isola madre),  Anejima (isola sorella maggiore), Imōtojima (isola sorella minore)

- gruppo vulcano: Kitaiōjima (isola zolfo settentrionale), Iwojima (isola zolfo), Minamiiōjima (isola zolfo meridionale)

Tutta la zona fa parte del Parco Nazionale di Ogasawara.

Poiché il clima è di tipo oceanico subtropicale, vi sono poche escursioni di temperatura, con rari abbassamenti di temperatura.
Accanto al giapponese, lingua ufficiale, esiste anche un dialetto locale che contiene forme derivate sia dal giapponese, sia dall'inglese, parlato dai primi coloni, seppure quest'ultimo sia utilizzato solo dagli abitanti più anziani.

Se da un lato la posizione dell'arcipelago ne ha preservato il paesaggio, dall'altro la lontananza dalle isole principali del Giappone ha comportato alcuni aspetti negativi: la copertura telefonica è scarsa e limitata ad alcune località, mentre l'accesso a Internet è disponibile esclusivamente presso il centro visitatori di Chichijima e presso un ristretto numero di negozi e alberghi.

La prima scoperta dell'isola da parte di navigatori di origine europea si ritiene fosse nel 1543, coll'esploratore spagnolo Bernardo de la Torre.

Nei secoli XVIII e XIX gli spagnoli si riferirono a queste isole come Islas del Arzobispo ("Isole dell'Arcivescovo"), mentre i riferimenti contemporanei nella cartografia giapponese sono meno accurati, al punto da essere considerati da alcuni come intesi a fuorviare, forse coll'intenzione scoraggiare tentativi di colonizzazione da parte di altre nazioni. L'autore Frederick William Beechey utilizzò il nome spagnolo fino al 1831, e credeva che il termine giapponese "Boninsima" (isole Bonin) si riferisse ad altre isole.

Il primo insediamento alle isole fu di un americano, Nathaniel Savory, che fondò la prima colonia a Chichi jima nel 1830. Nel 1853, il commodoro Perry visitò le isole, acquistandole da Savory per $50, ma i discendenti di Savory vivono ancora sulle isole.

Durante la seconda guerra mondiale, la maggior parte degli abitanti delle isole Ogasawara furono trasferiti nelle isole principali del Giappone. Le basi militari giapponesi di questo periiodo comprendevano sostanziali fortificazioni.

Il 2 settembre 1944 il futuro presidente americano George H. W. Bush, che pilotava un aerosilurante, fu colpito durante un attacco a Chichi jima. Bush completò il bombardamento e dovette abbandonare l'aereo paracadutandosi nel mare, mentre i tre membri del suo equipaggio non sopravvissero. Bush fu poi riportato in salvo da un sottomarino americano.

Tra il febbraio e il marzo 1945, l'isola di Iwo Jima fu teatro di una famosa battaglia. I giapponesi combatterono molto duramente, tanto che i sopravvissuti furono meno del cinque per cento, circa mille su ventiduemila.

Le isole furono occupate e amministrate dalla marina degli Stati Uniti fino al 1968, quando furono restituite al Giappone.

Le isole offrono una varietà di paesaggi e una notevole biodiversità che caratterizza flora e fauna: l'isola di Chichi jima, in particolare, comprende una stazione di ripopolamento di tartarughe marine. Le isole si formarono grazie ad un'intensa attività vulcanica e le rocce che le compongono sono soprattutto a base di boninite, contenente ossido di magnesio, cromo e silice. Iwo Jima è un vulcano non attivo ma con numerose sorgenti calde che indicano un' attività sotterranea ancora piuttosto viva.

Alte scogliere erose dall'acqua circondano le isole, rendendo il paesaggio ancora più magnifico, nonché meta ideale per gli amanti delle immersioni: l'acqua del mare intorno Hyotan-jima, Minami-jima e Hira-shima è particolarmente cristallina e ospita una straordinaria barriera corallina.

Il paesaggio è dominato dalla foresta subtropicale e le isole forniscono una preziosa testimonianza dei processi evolutivi relativi a molte specie animali, alcune delle quali a rischio estinzione, ma che qui hanno trovato l'habitat adatto alla loro sopravvivenza. Vi sono oltre 100 tipi di piante indigene e più di 14 specie di animali che sono nativi delle isole, come la libellula Ogasawara, tutti indicati come specie protette. Molti ricercatori si recano nell'arcipelago per studiare e comprendere i processi di speciazione e diversificazione biologica.

Al fine di preservare l'immenso patrimonio naturale, sono state messe in atto forme di tutela, come la creazione di aree marine protette e varie azioni di contrasto verso le numerose minacce esterne rappresentate soprattutto dall'invasiva opera dell'uomo.