Le
isole Ogasawara, o Isole Bonin, sono un
arcipelago di più di 30 isole che sorgono a sud
di Tokyo, cui appartengono dal punto di vista
amministrativo. Si tratta per lo più di isole che
non superano i 100 km² e solo due di queste sono
permanentemente abitate, ossia Chichi jima
e Haha jima.
Le
isole Ogasawara si suddividono in quattro gruppi
principali:
-
gruppo Mukojima, anche noto come gruppo Parry:
Mukojima (isola sposo), Yomejima (isola sposa),
Nakōdo jima o Nakadachijima (isola
intermediaria) e Kitanojima (isola settentrionale)
-
gruppo Chichijima: Chichijima (isola padre),
Anijima (isola fratello maggiore), Otōtojima
(isola fratello minore)
-
gruppo Hahajima: Haha jima (isola madre),
Anejima (isola sorella maggiore), Imōtojima
(isola sorella minore)
-
gruppo vulcano: Kitaiōjima (isola zolfo
settentrionale), Iwojima (isola zolfo), Minamiiōjima
(isola zolfo meridionale)
Tutta
la zona fa parte del Parco Nazionale di Ogasawara.
Poiché
il clima è di tipo oceanico subtropicale, vi sono
poche escursioni di temperatura, con rari
abbassamenti di temperatura.
Accanto al giapponese, lingua ufficiale, esiste
anche un dialetto locale che contiene forme
derivate sia dal giapponese, sia dall'inglese,
parlato dai primi coloni, seppure quest'ultimo sia
utilizzato solo dagli abitanti più anziani.
Se
da un lato la posizione dell'arcipelago ne ha
preservato il paesaggio, dall'altro la lontananza
dalle isole principali del Giappone ha comportato
alcuni aspetti negativi: la copertura telefonica
è scarsa e limitata ad alcune località, mentre
l'accesso a Internet è disponibile esclusivamente
presso il centro visitatori di Chichijima e presso
un ristretto numero di negozi e alberghi.

La
prima scoperta dell'isola da parte di navigatori
di origine europea si ritiene fosse nel 1543,
coll'esploratore spagnolo Bernardo de la Torre.
Nei
secoli XVIII e XIX gli spagnoli si riferirono a
queste isole come Islas del Arzobispo
("Isole dell'Arcivescovo"), mentre i
riferimenti contemporanei nella cartografia
giapponese sono meno accurati, al punto da essere
considerati da alcuni come intesi a fuorviare,
forse coll'intenzione scoraggiare tentativi di
colonizzazione da parte di altre nazioni. L'autore
Frederick William Beechey utilizzò il nome
spagnolo fino al 1831, e credeva che il termine
giapponese "Boninsima" (isole Bonin) si
riferisse ad altre isole.
Il
primo insediamento alle isole fu di un americano,
Nathaniel Savory, che fondò la prima colonia a
Chichi jima nel 1830. Nel 1853, il commodoro Perry
visitò le isole, acquistandole da Savory per $50,
ma i discendenti di Savory vivono ancora sulle
isole.
Durante
la seconda guerra mondiale, la maggior parte degli
abitanti delle isole Ogasawara furono trasferiti
nelle isole principali del Giappone. Le basi
militari giapponesi di questo periiodo
comprendevano sostanziali fortificazioni.
Il
2 settembre 1944 il futuro presidente americano
George H. W. Bush, che pilotava un aerosilurante,
fu colpito durante un attacco a Chichi jima. Bush
completò il bombardamento e dovette abbandonare
l'aereo paracadutandosi nel mare, mentre i tre
membri del suo equipaggio non sopravvissero. Bush
fu poi riportato in salvo da un sottomarino
americano.
Tra
il febbraio e il marzo 1945, l'isola di Iwo Jima
fu teatro di una famosa battaglia. I giapponesi
combatterono molto duramente, tanto che i
sopravvissuti furono meno del cinque per cento,
circa mille su ventiduemila.
Le
isole furono occupate e amministrate dalla marina
degli Stati Uniti fino al 1968, quando furono
restituite al Giappone.

Le
isole offrono una varietà di paesaggi e una
notevole biodiversità che caratterizza flora e
fauna: l'isola di Chichi jima, in particolare,
comprende una stazione di ripopolamento di
tartarughe marine. Le isole si formarono grazie ad
un'intensa attività vulcanica e le rocce
che le compongono sono soprattutto a base di
boninite, contenente ossido di magnesio, cromo e
silice. Iwo Jima è un vulcano non attivo ma con
numerose sorgenti calde che indicano un' attività
sotterranea ancora piuttosto viva.
Alte
scogliere erose dall'acqua circondano le isole,
rendendo il paesaggio ancora più magnifico, nonché
meta ideale per gli amanti delle immersioni:
l'acqua del mare intorno Hyotan-jima, Minami-jima
e Hira-shima è particolarmente cristallina e
ospita una straordinaria barriera corallina.
Il
paesaggio è dominato dalla foresta subtropicale e
le isole forniscono una preziosa testimonianza dei
processi evolutivi relativi a molte specie
animali, alcune delle quali a rischio estinzione,
ma che qui hanno trovato l'habitat adatto alla
loro sopravvivenza. Vi sono oltre 100 tipi di
piante indigene e più di 14 specie di animali che
sono nativi delle isole, come la libellula
Ogasawara, tutti indicati come specie protette.
Molti ricercatori si recano nell'arcipelago per
studiare e comprendere i processi di speciazione e
diversificazione biologica.
Al
fine di preservare l'immenso patrimonio naturale,
sono state messe in atto forme di tutela, come la
creazione di aree marine protette e varie azioni
di contrasto verso le numerose minacce esterne
rappresentate soprattutto dall'invasiva opera
dell'uomo.

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