Parco nazionale di Kaziranga
India

PATRIMONIO DELL'UMANITÀ DAL 1985

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Il parco nazionale di Kaziranga rappresenta una delle ultime aree naturali non modificate nella regione nord-orientale dell'India. Con una superficie di 42.996 ettari e situato nello Stato di Assam, è la più grande area indisturbata e rappresentativa della pianura alluvionale della valle del Brahmaputra. Le fluttuazioni del fiume Brahmaputra danno vita a spettacolari esempi di processi fluviali e fluviali in questa vasta area di prateria alta alluvionale umida intervallata da numerose ampie pozze poco profonde contornate da canneti e macchie di boschi decidui o semi-sempreverdi.

Il Brahmaputra, uno dei grandi fiumi dell'Asia, comincia il suo viaggio di 3000 chilometri verso il Golfo del Bengala dalle pendici del Kailash, nel Tibet occidentale, la montagna che buddhisti e hindu venerano come l'incarnazione di Meru, la cima dell'universo. All'inizio il fiume si getta impetuoso dall'altopiano himalayano, forgiando gole impressionanti e dividendosi in una miriade di rivoli che, giunti nella grande pianura, s'incontrano di nuovo. 

Per lo Stato dell'Assam - uno dei più remoti dell'India - il Brahmaputra rappresenta la vita e la morte. Dotato di una straordinaria capacità di modificare la morfologia del paesaggio, il fiume porta distruzione durante il monsone estivo - da maggio a settembre - e dona terreno fertile nelle stagioni secche. Il suo bacino in continua evoluzione è anche uno degli ultimi habitat per specie animali a rischio, come il rinoceronte asiatico e la tigre del Bengala.

Per salvaguardare la fauna minacciata, nel 1975 il governo dell'Assam ha istituito il Kaziranga National Park, considerato una delle ultime aree incontaminate del subcontinente, grazie anche alla totale assenza di insediamenti umani entro i confini dell'area protetta, fatto strano per un Paese sovrappopolato come l'India. 

Alla data della fondazione il Kaziranga copriva un'area di 42.996 ettari , ma, secondo le stime più recenti, l'azione del fiume ne ha diminuito la superficie a 37.882. Durante il monsone estivo cadono in media 2200 millimetri di pioggia, che provocano l'inondazione di vaste aree verdi. Di norma la fauna riesce a scampare trovando riparo nelle colline di Miri o nell'altopiano di Karbi, ma nelle annate eccezionali le alluvioni ne mettono in pericolo la sopravvivenza.

Durante l'ultimo evento, nel 1998, nel giro di poche ore è stato sommerso il 70 per cento del parco, provocando la morte di 38 rinoceronti, un migliaio di antilopi, tre cuccioli di elefante, due tigri e numerosi altri animali. Ciò nonostante si è ottimisti riguardo alla consistenza numerica e alla composizione della fauna del Kaziranga. 

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Kaziranga è infatti considerato uno dei migliori rifugi per la fauna selvatica al mondo. Il contributo del parco nel salvare il rinoceronte indiano dall'orlo dell'estinzione all'inizio del XX secolo, ospitando la più grande popolazione di questa specie, è uno spettacolare risultato di conservazione.

Kaziranga è stato iscritto per essere la principale roccaforte mondiale del rinoceronte indiano con un corno, con la più grande popolazione singola di questa specie, attualmente stimata in oltre 2.000 animali. La proprietà fornisce anche un habitat per una serie di specie minacciate a livello globale, tra cui la tigre, l'elefante asiatico, il bufalo d'acqua selvatico, il gaur, il cervo delle paludi orientali, il cervo sambar, il cervo porcino, il langur dal cappuccio, il gibbone hoolock e l'orso labiato. Il parco ha registrato una delle più alte densità di tigri del paese ed è stato dichiarato Riserva delle tigri dal 2007. La posizione del parco all'incrocio tra la rotta migratoria dell'Australasia e quella indo-asiatica significa che le zone umide del parco svolgono un ruolo cruciale per la conservazione delle specie di uccelli migratori minacciate a livello globale. Il delfino del Gange in via di estinzione si trova anche in alcuni dei laghi a meandro chiusi.

La proprietà ospita anche popolazioni significative di altre specie minacciate, tra cui tigri, elefanti, bufali d'acqua selvatici e orsi, nonché specie acquatiche tra cui il delfino del fiume Gange. È un'area importante per gli uccelli migratori. Attualmente si contano 1250 rinoceronti: un successo, soprattutto tenendo conto del fatto che nel 1908, anno in cui fu promulgata la legge che proibiva la caccia nella zona, se ne registravano poche dozzine. Nel parco vivono anche 1100 elefanti indiani e 86 tigri, oltre a una grande quantità di ungulati, primati e rettili. 

L'avifauna comprende 300 specie; un terzo di queste è rappresentato da uccelli migratori, che durante l'inverno arrivano fin qui dalla Siberia per popolare le aree intorno alle pozze alluvionali, ricchissime di pesci e insetti. 

Il parco è coperto da un manto di foresta tropicale umida sul 29 per cento della superficie, occupata per il resto da acqua (12 per cento durante la stagione secca), sabbia e vasti spazi erbosi, risultati da migliaia di anni di inondazioni e mantenuti in buone condizioni anche mediante un programma di incendi periodici condotto dal personale. 

Di recente i ranger di Kaziranga si sono meritati l'encomio del governo indiano e delle ONG internazionali preposte a monitorare l'area protetta: appartenenti in gran parte all'etnia Mikir, che da sempre vive ai margini di questo ecosistema, si impegnano con tutte le forze nella tutela della fauna, organizzando operazioni spontanee di pattugliamento per stanare i bracconieri a caccia di rinoceronti. Tutto ciò nonostante i salari bassissimi e lo scarso interesse delle autorità locali, più preoccupate per la guerriglia indipendentista che da tempo tormenta l'Assam.