Il
parco nazionale di Kaziranga rappresenta una
delle ultime aree naturali non modificate nella
regione nord-orientale dell'India. Con una
superficie di 42.996 ettari e situato nello Stato
di Assam, è la più grande area indisturbata e
rappresentativa della pianura alluvionale della
valle del Brahmaputra. Le fluttuazioni del fiume
Brahmaputra danno vita a spettacolari esempi di
processi fluviali e fluviali in questa vasta area
di prateria alta alluvionale umida intervallata da
numerose ampie pozze poco profonde contornate da
canneti e macchie di boschi decidui o
semi-sempreverdi.
Il Brahmaputra, uno dei grandi fiumi
dell'Asia, comincia il suo viaggio di 3000
chilometri
verso il Golfo del Bengala dalle pendici del
Kailash, nel Tibet occidentale, la montagna che
buddhisti e hindu venerano come l'incarnazione di
Meru, la cima dell'universo. All'inizio il fiume
si getta impetuoso dall'altopiano himalayano,
forgiando gole impressionanti e dividendosi in una
miriade di rivoli che, giunti nella grande
pianura, s'incontrano di nuovo.
Per lo Stato dell'Assam - uno dei più
remoti dell'India - il Brahmaputra rappresenta la
vita e la morte. Dotato di una straordinaria
capacità di modificare la morfologia del
paesaggio, il fiume porta distruzione durante il
monsone estivo - da maggio a settembre - e dona
terreno fertile nelle stagioni secche. Il suo
bacino in continua evoluzione è anche uno degli
ultimi habitat per specie animali a rischio, come
il rinoceronte asiatico e la tigre del Bengala.
Per salvaguardare la fauna minacciata, nel 1975 il governo
dell'Assam ha istituito il Kaziranga National
Park, considerato una delle ultime aree
incontaminate del subcontinente, grazie anche alla
totale assenza di insediamenti umani entro i
confini dell'area protetta, fatto strano per un
Paese sovrappopolato come l'India.
Alla data della fondazione il
Kaziranga copriva un'area di
42.996 ettari
, ma, secondo le stime più recenti, l'azione del
fiume ne ha diminuito la superficie a 37.882.
Durante il monsone estivo cadono in media
2200 millimetri
di pioggia, che provocano l'inondazione di vaste
aree verdi. Di norma la fauna riesce a scampare
trovando riparo nelle colline di Miri o
nell'altopiano di Karbi, ma nelle annate
eccezionali le alluvioni ne mettono in pericolo la
sopravvivenza.
Durante l'ultimo evento, nel 1998,
nel giro di poche ore è stato sommerso il 70 per
cento del parco, provocando la morte di 38
rinoceronti, un migliaio di antilopi, tre cuccioli
di elefante, due tigri e numerosi altri animali.
Ciò nonostante si è ottimisti riguardo alla
consistenza numerica e alla composizione della
fauna del Kaziranga.
Kaziranga
è infatti considerato uno dei migliori rifugi per
la fauna selvatica al mondo. Il contributo del
parco nel salvare il rinoceronte indiano dall'orlo
dell'estinzione all'inizio del XX secolo,
ospitando la più grande popolazione di questa
specie, è uno spettacolare risultato di
conservazione.
Kaziranga
è stato iscritto per essere la principale
roccaforte mondiale del rinoceronte indiano con un
corno, con la più grande popolazione singola di
questa specie, attualmente stimata in oltre 2.000
animali. La proprietà fornisce anche un habitat
per una serie di specie minacciate a livello
globale, tra cui la tigre, l'elefante asiatico, il
bufalo d'acqua selvatico, il gaur, il cervo delle
paludi orientali, il cervo sambar, il cervo
porcino, il langur dal cappuccio, il gibbone
hoolock e l'orso labiato. Il parco ha registrato
una delle più alte densità di tigri del paese ed
è stato dichiarato Riserva delle tigri dal 2007.
La posizione del parco all'incrocio tra la rotta
migratoria dell'Australasia e quella indo-asiatica
significa che le zone umide del parco svolgono un
ruolo cruciale per la conservazione delle specie
di uccelli migratori minacciate a livello globale.
Il delfino del Gange in via di estinzione si trova
anche in alcuni dei laghi a meandro chiusi.
La
proprietà ospita anche popolazioni significative
di altre specie minacciate, tra cui tigri,
elefanti, bufali d'acqua selvatici e orsi, nonché
specie acquatiche tra cui il delfino del fiume
Gange. È un'area importante per gli uccelli
migratori.
Attualmente
si contano 1250 rinoceronti: un successo,
soprattutto tenendo conto del fatto che nel 1908,
anno in cui fu promulgata la legge che proibiva la
caccia nella zona, se ne registravano poche
dozzine. Nel parco vivono anche 1100 elefanti
indiani e 86 tigri, oltre a una grande quantità
di ungulati, primati e rettili.
L'avifauna
comprende 300 specie; un terzo di queste è
rappresentato da uccelli migratori, che durante
l'inverno arrivano fin qui dalla Siberia per
popolare le aree intorno alle pozze alluvionali,
ricchissime di pesci e insetti.
Il
parco è coperto da un manto di foresta tropicale
umida sul 29 per cento della superficie, occupata
per il resto da acqua (12 per cento durante la
stagione secca), sabbia e vasti spazi erbosi,
risultati da migliaia di anni di inondazioni e
mantenuti in buone condizioni anche mediante un
programma di incendi periodici condotto dal
personale.
Di
recente i ranger di Kaziranga si sono meritati
l'encomio del governo indiano e delle ONG
internazionali preposte a monitorare l'area
protetta: appartenenti in gran parte all'etnia
Mikir, che da sempre vive ai margini di questo
ecosistema, si impegnano con tutte le forze nella tutela della
fauna, organizzando operazioni spontanee di
pattugliamento per stanare i bracconieri a caccia
di rinoceronti. Tutto ciò nonostante i salari
bassissimi e lo scarso interesse delle autorità
locali, più preoccupate per la guerriglia
indipendentista che da tempo tormenta l'Assam.
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