l Dasht-e
Lut, talvolta scritto anche Dasht-i-Lut, è
un vasto deserto salato dell'Iran sudorientale
ed è il venticinquesimo deserto più vasto del
mondo.
E'
la quarta bellezza naturale della terra secondo il National
Geographic, e pur essendo situata nel
torrido deserto di Lut, a sud-est dell'Iran,
attrae turisti da tutto il mondo, anche nel mese
di agosto.
Climaticamente,
l'Iran fa parte della fascia desertica
afro-asiatica che va dalle isole di Capo
Verde, al largo dell'Africa Occidentale fino
alla Mongolia. La geografia dell'Iran
consiste in un altipiano circondato da
montagne e diviso in bacini di drenaggio. Il
Dasht-e-Lut, insieme al Dasht-e Kavir, è uno
dei più ampi di questi bacini, essendo lungo 480 km
e largo 320 km, con una superficie di circa
51.800 chilometri quadrati. È considerato uno dei
luoghi più aridi del pianeta. Durante la
breve stagione umida, in primavera, l'acqua
proveniente dalle montagne di Kerman inonda
la zona, ma in breve tempo si prosciuga,
lasciandosi dietro solo rocce, sabbia e sale.
La
parte orientale del Dasht-e Lut è un basso
altipiano ricoperto da uno strato uniforme di
sale. Al contrario, il centro è stato scolpito
dal vento in una serie di creste e avvallamenti
paralleli, che si estendono per 150 km e
raggiungono i 70 metri di altezza. Inoltre in
questa zona si aprono numerosi gole ed
inghiottitoi. La parte sudorientale è una vasta
distesa di sabbia, simile all'erg del Sahara,
su cui sorgono dune alte fino a 300 metri, fra le
più grandi al mondo.

Le
misurazioni del MODIS (Moderate-Resolution Imaging
Spectroradiometer) installato sul satellite della NASA "Aqua"
dal 2003 - 2005 hanno rilevato nel Dasht-e-Lut una
temperatura della superficie terrestre di 70.7°C,
la più alta mai registrata. L'incertezza della
misura è di 0,5-1 kelvin.
La
zona più calda di questo deserto è Gandom
Beryan, un pianoro coperto di lava solidificata
vasto all'incirca 480 kmq. Secondo una
leggenda locale questo nome (che in Persiano significa
"grano abbrustolito") deriva da un
incidente a seguito del quale un carico di
frumento fu abbandonato nel deserto, venendo
bruciato dal calore in pochi giorni.
I
Kaloot (equivalente
persiano del termine turco e più diffuso Yardang),
sono collinette strette e vicine nel deserto,
molte volte simili a dei minareti, che creano
delle strutture a U; il merito è del vento
impetuoso del deserto persiano che
porta via strati di terreno argillosi, detriti del
fondale del Tetide, l'antico oceano che nel
periodo geologico del Miocene si estendeva sul
territorio dell'attuale Iran.
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