Per descrivere
la Grotta
del Cervo gli scienziati non si sono limitati a
segnalarne le dimensioni - circa due chilometri di
lunghezza, 150 di ampiezza e un'altezza variabile
tra 80 e
120 metri
, bensì hanno scatenato la fantasia, calcolando
che in essa potrebbero entrare comodamente cinque
cattedrali oppure 20 aerei Boeing 747. Ebbene,
la Grotta
del Cervo è il corridoio sotterraneo più grande
del mondo, ma i primati non finiscono qui: il suo
ampio imbocco permette alla luce di filtrare
all'interno del Monte Gunung Api, consentendo a
una rigogliosa vegetazione tropicale di crescere
fino a
500 metri
dalla superficie. Inoltre ospita una popolazione
di tre milioni di pipistrelli che, al tramonto,
sciamano all'esterno per andare in cerca di cibo
nella foresta, creando un fiume nero che scorre
ininterrottamente verso il cielo per circa un'ora,
spettacolare e inquietante.
Come se non bastasse, la vicina
Grotta della Buona Fortuna contiene una camera
lunga
600 metri
, larga 415 e alta 80. Ovvero, la più spaziosa
del mondo. Nella Grotta dell'Acqua Limpida - lunga
108 chilometri
- si ammira invece un'enorme stalattite, la cui
forma insolita è stata in parte modellata dalla
forza incessante di una brezza che spira nel
sottosuolo. In definitiva, il massiccio di Gunung
è considerato la montagna più ricca di cavità
al mondo.
Fino a oggi sono stati esplorati
295 chilometri
di grotte e cunicoli, ma si suppone che si tratti
di appena un terzo del totale. Alto
2377 metri
, il Gunung Mulu è il picco maggiore del
massiccio (che comprende anche i più modesti
Gunung Api e Gunung Benarat) ed è costituito da
arenaria di colore bianco e grigio, perforata da
fenomeni carsici avvenuti tra i due e i cinque
milioni di anni fa. All’esterno appare come una
selva di pinnacoli affilati come rasoi, risultato
di millenni di piogge tropicali. All'estremo
interesse geologico e geomorfologico, comunque, il
massiccio di Gunung unisce un'altissima
biodiversità. Tanto che, nel 1974, il governo
malese ha istituito il Gunung Mulu National Park,
che si estende su un'area di
52.864 ettari
, suddivisa in 17 zone vegetative in cui crescono
3500 specie di piante vascolari.
La fitta foresta che ricopre il
massiccio è considerata una delle più ricche del
Sud-Est asiatico. Oltre alle numerosissime
dipterocarpacee, a circa 1700 specie di muschi e
licheni e a 4000 di funghi, qui è stato
catalogato il più vasto insieme di palme al
mondo, che conta 111 specie appartenenti a 20
generi. Tra queste spiccano le rarissime
Eugeissona utilis, che cresce sulle ripide falde
del Gunung Mulu, e
la Licuala
lanata, che ha il suo habitat nelle strette valli
alluvionali. La fauna comprende 81 specie di
mammiferi, 270 di uccelli, 20.000 di invertebrati,
55 di rettili, 76 di anfibi e 48 di pesci, ma le
più studiate sono le 200 specie che popolano il
sistema sotterraneo.
Oltre
ai già citati pipistrelli, appartenenti a 28
specie, nei laghi e nei fiumi delle grotte vive la
più popolosa colonia di salamandre del mondo,
forte di svariati milioni di esemplari. Dieci anni
dopo l'istituzione, il Gunung Mulu National Park
è stato aperto al pubblico.
Quattro grotte sono state dotate di
illuminazione e di camminamenti, nella foresta è
stata tracciata una quarantina di chilometri di
sentieri e di recente è stato costruito un
lussuoso resort, raggiungibile soltanto con un
piccolo aereo o a bordo delle tradizionali canoe
degli indigeni del Sarawak. Ma i circa 15.000
visitatori che ogni anno visitano il parco, per il
momento, non sembrano disturbare questo
eccezionale ecosistema. I maggiori pericoli per la
sua integrità, infatti, sono i cambiamenti
climatici su scala globale.
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