Parco nazionale di Durmitor
Montenegro
 
PATRIMONIO DELL'UMANITÀ DAL 1980 - 2005

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Il massiccio di Durmitor e la vicina area del fiume Tara sono il più maestoso spettacolo della natura del Montenegro e di tutta la penisola balcanica. Il canyon del fiume Tara, 1300 metri di profondità, è il secondo canyon più profondo al mondo dopo quello del Colorado.

Questa regione custodisce un vero e proprio tesoro naturale per la sua unicità e autenticità, tanto da essere dichiarato Parco Nazionale e anche patrimonio mondiale dell’UNESCO. Il fiume Tara è considerato da molti come il più bel fiume d’Europa per questo è chiamato “il gioiello d’Europa”.

Il monte Durmitor e si suoi dintorni sono caratterizzati da una bellezza rara e selvaggia, una peculiare idrografia, una fauna e una flora interessantissime. E’ l’unico parco nazionale del Montenegro ad aver ricevuto un doppio riconoscimento internazionale. Notevole che all’interno di questo Parco vi siano 2 regioni con una gestione speciale di protezione: il canyon del fiume Tara e la foresta Crna Poda.

I magnifici canyon dei fiumi Tara e Piva, 18 laghi glaciali (chiamati occhi della montagna), la ricchezza della flora e della fauna, la presenza di un gran numero di specie rare ed endemiche, attribuiscono al massiccio di Durmitor una straordinaria importanza dal punto di vista ambietale.

L'aspetto del Parco del Durmitor è da attribuire alla sua natura alpina e alla sua conformazione calcarea. Le rocce di questo rilievo sono infatti il risultato dell'accumulo di sedimenti organici in un antico bacino marino mesozoico che, con il passare del tempo, sono stati portati in superficie dai movimenti tettonici.

Il calcare è una roccia che, in determinate condizioni, si può sciogliere con facilità, dando origine inizialmente a formazioni irregolari e, con il progredire dell'erosione, a corsi fluviali incassati in profondi canyon e a un'intricata rete di gallerie e grotte sotterranee. L'orogenesi del Parco del Durmitor ha determinato l'innalzamento del terreno fino ad altitudini relativamente modeste, ma comunque sufficienti affinché, nel corso delle glaciazioni del Quaternario, si potessero sviluppare grandi ghiacciai. L'acqua originata dal loro successivo scioglimento ha scavato gli spettacolari canyon dei fiumi Tara, Susica e Daga. 

Nel Montenegro lo chiamano "l'unico rivale del Grand Canyon del Colorado". Forse il paragone può sembrare azzardato, ma la gola forgiata dal fiume Tara - sebbene molto meno famosa e visitata, anche a causa delle recenti vicissitudini vissute dalla ex Iugoslavia - è la più grande d'Europa. Chiusa tra pareti verticali di arenaria che raggiungono i 1300 metri di profondità, l'acqua, limpida e pulitissima, scorre per 83 chilometri in un susseguirsi di rapide prima di formare le spettacolari cascate di Sige Jovicica. Da qui la Tara - che ha una portata d'acqua di 64 metri cubi al secondo - si allarga e percorre un'altra sessantina di chilometri, fino a fondersi con la Piva e confluire poco dopo nel fiume Drina, confine storico fra Serbia e Croazia e simbolo della tormentata storia dei Balcani.  

Il fiume Tara ha le sue sorgenti sul monte Komovi e riceve le acque di numerosi affluenti: i fiumi Opasnica, Dreka Rijeka, Skrbuša, Svinjača, Jezerštica, Bjelojeviča, Runica, Vaskovska Rijeka, Selača Rijeka e Draga alla sua destra e Pčinja, Plašnica, Štitarička Rijeka e Ljutuca alla sua sinistra. Il bacino del fiume Tara comprende la fascia centrale del Montenegro del Nord e copre 182.899 ettari: rientra per gran parte nel territorio del Montenegro, mentre solo una piccola parte appartiene alla Bosnia. La lunghezza del fiume Tara dalla sorgente alla confluenza con il fime Piva è di 150 km. I canyon del fiume Tara e dei suoi affluenti rappresentano una straordinaria bellezza naturale, unica nei Balcani e in Europa.

Il canyon della Tara è però soltanto una delle meraviglie del Durmitor, il più antico parco nazionale del Montenegro, la minore per estensione fra le repubbliche della ex Iugoslavia e l'unica a non aver chiesto l'indipendenza da Belgrado. Fondato nel 1952, il parco prende il nome dal massiccio montuoso che ne occupa l'area, in cui si innalzano 48 vette sopra i 2000 metri. 

I 90.800 ettari di superficie dell'area protetta abbracciano diversi ecosistemi, da quello mediterraneo a quello alpino, compresi tra i 450 e i 2522 metri di altitudine. Oltre alla Tara vi scorrono i fiumi Susica e Draga, alimentati da 748 sorgenti e anch'essi incassati in canyon profondi e suggestivi. 

Nel parco, considerato uno degli ultimi angoli selvaggi d'Europa, si trovano 13 circhi glaciali e 18 spettacolari laghi dalle acque turchesi, tradizionalmente noti come "occhi della montagna". Il più esteso tra questi, il Crno Jezero ("Lago Nero"), alimenta i bacini della Tara e della Komarica, un sistema fluviale carsico sotterraneo che emerge all'esterno dei confini del parco. 

Fenomeni carsici e glaciali sono stati responsabili della formazione della Ledena Pecina ("Grotta Fredda"), una cavità situata a 2100 metri di altitudine, appena sotto la cima del Monte Obla Glava, che racchiude un vasto campionario di stalattiti e stalagmiti perennemente ricoperte di ghiaccio. 

La vegetazione del Durmitor, estesa su circa 17.000 ettari, è ricca di 1300 specie di piante vascolari, 37 delle quali specifiche dell'area protetta: fra queste si contano una rara specie di verbena e una di genziana. Di grande interesse sono anche le piante acquatiche che crescono ai bordi dei bacini lacustri e le vaste aree boschive, che comprendono i 40 ettari di estensione dell'ultima foresta vergine di pino nero d'Europa, con esemplari vecchi anche 400 anni e alti 50 metri. 

Il massiccio di Durmitor è caratterizzato da una grande biodiversità, riconducibile alla varietà di ecosistemi. Persino gli insetti sono interessanti: rare specie di formiche, scarafaggi e farfalle popolano la sue foreste. Mentre i laghi sono stati popolati dall’uomo con pesci appartenenti alla fauna locale, il fiume Tara presenta 8 specie autoctone: le acque pure e cristalline di montagna rappresentano un ecosistema ideale per la riproduzione e la sopravvivenza di molti pesci. Molto interessanti anche i rettili e gli anfibi: ci sono circa 26 specie diverse, circa la metà del totale delle specie dell’intera penisola balcanica. Aquile, orsi bruni e lupi,ormai rarissimi in Europa, completano il quadro di una fauna ricchissima, che testimonia come questa regione sia rimasta pressoché incontaminata.

In questo territorio scosceso e selvaggio vivono 1500 persone, mentre altre 8000 abitano nell'antico villaggio di Zabljak, che detiene un primato: situato al limitare del parco, a 1456 metri di altitudine, è il centro abitato più alto dei Balcani. 

Se da un canto il sistema di vita tradizionale della popolazione si potrebbe definirebbe arretrato in termini economici, dall'altro è stata proprio tale caratteristica a permettere il mantenimento di un perfetto equilibrio con la natura. Un valore, questo, sancito anche dalla costituzione della piccola repubblica del Montenegro, che nel preambolo si definisce "Stato ecologico".  


  

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