Il
massiccio di Durmitor e la vicina area del fiume
Tara sono il più maestoso spettacolo della natura del Montenegro
e di tutta la penisola balcanica. Il canyon del fiume Tara, 1300 metri
di profondità, è il secondo canyon più profondo al mondo dopo quello
del Colorado.
Questa
regione custodisce un vero e proprio tesoro naturale per la sua unicità
e autenticità, tanto da essere dichiarato Parco Nazionale e
anche patrimonio mondiale dell’UNESCO. Il fiume Tara è
considerato da molti come il più bel fiume d’Europa per questo è
chiamato “il gioiello d’Europa”.
Il
monte Durmitor e si suoi dintorni sono caratterizzati da una
bellezza rara e selvaggia, una peculiare idrografia, una fauna e una
flora interessantissime. E’ l’unico parco nazionale del Montenegro ad
aver ricevuto un doppio riconoscimento internazionale. Notevole che
all’interno di questo Parco vi siano 2 regioni con una gestione
speciale di protezione: il canyon del fiume Tara e la foresta Crna Poda.
I
magnifici canyon dei fiumi Tara e Piva, 18 laghi glaciali (chiamati
occhi della montagna), la ricchezza della flora e della fauna, la
presenza di un gran numero di specie rare ed endemiche, attribuiscono al
massiccio di Durmitor una straordinaria importanza dal punto
di vista ambietale.
L'aspetto
del Parco del Durmitor è da attribuire alla sua natura alpina e alla
sua conformazione calcarea. Le rocce di questo rilievo sono infatti il
risultato dell'accumulo di sedimenti organici in un antico bacino marino
mesozoico che, con il passare del tempo, sono stati portati in
superficie dai movimenti tettonici.
Il
calcare è una roccia che, in determinate condizioni, si può sciogliere
con facilità, dando origine inizialmente a formazioni irregolari e, con
il progredire dell'erosione, a corsi fluviali incassati in profondi
canyon e a un'intricata rete di gallerie e grotte sotterranee.
L'orogenesi del Parco del Durmitor ha determinato l'innalzamento del
terreno fino ad altitudini relativamente modeste, ma comunque
sufficienti affinché, nel corso delle glaciazioni del Quaternario, si
potessero sviluppare grandi ghiacciai. L'acqua originata dal loro
successivo scioglimento ha scavato gli spettacolari canyon dei fiumi
Tara, Susica e Daga.
Nel
Montenegro lo chiamano "l'unico rivale del Grand Canyon del
Colorado". Forse il paragone può sembrare azzardato, ma la gola
forgiata dal fiume Tara - sebbene molto meno famosa e visitata, anche a
causa delle recenti vicissitudini vissute dalla ex Iugoslavia - è la più
grande d'Europa. Chiusa tra pareti verticali di arenaria che raggiungono
i 1300 metri di profondità, l'acqua, limpida e pulitissima, scorre per
83 chilometri in un susseguirsi di rapide prima di formare le
spettacolari cascate di Sige Jovicica. Da qui la Tara - che ha una
portata d'acqua di 64 metri cubi al secondo - si allarga e percorre
un'altra sessantina di chilometri, fino a fondersi con la Piva e
confluire poco dopo nel fiume Drina, confine storico fra Serbia e
Croazia e simbolo della tormentata storia dei Balcani.
Il
fiume Tara ha le sue sorgenti sul monte Komovi e riceve le acque di
numerosi affluenti: i fiumi Opasnica, Dreka Rijeka, Skrbuša, Svinjača,
Jezerštica, Bjelojeviča, Runica, Vaskovska Rijeka, Selača
Rijeka e Draga alla sua destra e Pčinja, Plašnica, Štitarička
Rijeka e Ljutuca alla sua sinistra. Il bacino del fiume Tara comprende
la fascia centrale del Montenegro del Nord e copre 182.899 ettari:
rientra per gran parte nel territorio del Montenegro, mentre solo una
piccola parte appartiene alla Bosnia. La lunghezza del fiume Tara dalla
sorgente alla confluenza con il fime Piva è di 150 km. I canyon del
fiume Tara e dei suoi affluenti rappresentano una
straordinaria bellezza naturale, unica nei Balcani e in Europa.
Il
canyon della Tara è però soltanto una delle meraviglie del Durmitor,
il più antico parco nazionale del Montenegro, la minore per estensione
fra le repubbliche della ex Iugoslavia e l'unica a non aver chiesto
l'indipendenza da Belgrado. Fondato nel 1952, il parco prende il nome
dal massiccio montuoso che ne occupa l'area, in cui si innalzano 48
vette sopra i 2000 metri.
I
90.800 ettari di superficie dell'area protetta abbracciano
diversi ecosistemi, da quello mediterraneo a quello alpino, compresi tra
i 450 e i 2522 metri di altitudine. Oltre alla Tara vi scorrono i fiumi
Susica e Draga, alimentati da 748 sorgenti e anch'essi incassati in
canyon profondi e suggestivi.
Nel
parco, considerato uno degli ultimi angoli selvaggi d'Europa, si trovano
13 circhi glaciali e 18 spettacolari laghi dalle acque turchesi,
tradizionalmente noti come "occhi della montagna". Il più
esteso tra questi, il Crno Jezero ("Lago Nero"), alimenta i
bacini della Tara e della Komarica, un sistema fluviale carsico
sotterraneo che emerge all'esterno dei confini del parco.
Fenomeni
carsici e glaciali sono stati responsabili della formazione della Ledena
Pecina ("Grotta Fredda"), una cavità situata a 2100 metri di
altitudine, appena sotto la cima del Monte Obla Glava, che racchiude un
vasto campionario di stalattiti e stalagmiti perennemente ricoperte di
ghiaccio.
La
vegetazione del Durmitor, estesa su circa 17.000 ettari, è ricca di
1300 specie di piante vascolari, 37 delle quali specifiche dell'area
protetta: fra queste si contano una rara specie di verbena e una di
genziana. Di grande interesse sono anche le piante acquatiche che
crescono ai bordi dei bacini lacustri e le vaste aree boschive, che
comprendono i 40 ettari di estensione dell'ultima foresta vergine di
pino nero d'Europa, con esemplari vecchi anche 400 anni e alti 50 metri.
Il
massiccio di Durmitor è caratterizzato da una grande
biodiversità, riconducibile alla varietà di ecosistemi. Persino gli
insetti sono interessanti: rare specie di formiche, scarafaggi e
farfalle popolano la sue foreste. Mentre i laghi sono stati popolati
dall’uomo con pesci appartenenti alla fauna locale, il fiume Tara
presenta 8 specie autoctone: le acque pure e cristalline di
montagna rappresentano un ecosistema ideale per la riproduzione e la
sopravvivenza di molti pesci. Molto interessanti anche i rettili e gli
anfibi: ci sono circa 26 specie diverse, circa la metà del totale delle
specie dell’intera penisola balcanica. Aquile, orsi bruni e lupi,ormai
rarissimi in Europa, completano il quadro di una fauna ricchissima, che
testimonia come questa regione sia rimasta pressoché incontaminata.
In
questo territorio scosceso e selvaggio vivono 1500 persone, mentre altre
8000 abitano nell'antico villaggio di Zabljak, che detiene un primato:
situato al limitare del parco, a 1456 metri di altitudine, è il centro
abitato più alto dei Balcani.
Se da
un canto il sistema di vita tradizionale della popolazione si potrebbe
definirebbe arretrato in termini economici, dall'altro è stata proprio
tale caratteristica a permettere il mantenimento di un perfetto
equilibrio con la natura. Un valore, questo, sancito anche dalla
costituzione della piccola repubblica del Montenegro, che nel preambolo
si definisce "Stato ecologico".