Paraty
è un comune che
fa parte della mesoregione del Sul
Fluminense e della microregione
di Baía da Ilha Grande. E' il
più meridionale dei comuni dello Stato di Rio de Janeiro. Di origini molto
antiche, fu il porto principale dal quale i portoghesi esportavano l'oro in
epoca coloniale. Posta tra due fiumi ed estesa fino all'oceano, ha un'altitudine
di soli 5 metri. La città fu infatti progettata in base al flusso delle
maree, in modo tale che molte strade si inondassero con l'alta marea, per poter
facilitare i trasporti fino alla parte più interna della città.
Il
nome viene dall'omonimo termine tupi che
significa pesce bianco (riferendosi ad una specie di mugilidae che
abbonda nella regione). Negli anni si trasformò da Para' ty in Paraty.
Lo stesso termine tupi può essere tradotto con acqua di mare o fiume di mare.
Anteriormente
alla colonizzazione era una regione abitata dagli indigeni Guaianas,
l'inizio del popolamento si data intorno alla prima metà del XVI
secolo con il passaggio della spedizione di Martim
Afonso de Sousa, già a conoscenza da svariati anni del cammino dei
Guaianas che collegava le spiagge di Paraty al Vale
do Pariba, passando per la catena della Serra
do Mar. Il nucleo di popolazione iniziale fu nei pressi del fiume Perequê-Açu,
la prima costruzione della quale si hanno notizie è una cappella intitolata a San
Rocco. Nel 1636 Maria
Jacome de Melo fece una donazione di terre nell'area tra il fiume e
Patitiba per poter sistemare la popolazione in continuo aumento, a condizione
che gli indigeni locali non fossero molestati e che fosse eretta una nuova
chiesa in onore della Nostra Signora del Rimedio. Questo lotto corrisponde
all'attuale centro storico.
A
partire dal 1654 si
registrarono varie ribellioni tra gli abitanti che portarono, anche ispirate dai
fatti avvenuti nella vicina Angra
dos Reis, al riconoscimento da parte di Alfonso
VI di Portogallo di "Città della Nostra Signora del Rimedio di
Paraty". Con la scoperta dell'oro nell'area del Minas
Gerais, la cittadina guadagnò nuovo impulso, soprattutto quando nel 1702 il
governatore decise che i mercanti potevano sì entrare dalla colonia di Rio de
Janeiro, ma per portare i loro carichi sulle coste, dovevano passare per quello
che fu soprannomito il "cammino dell'oro", il vecchio cammino indigeno
che sbuca proprio a Paraty.
Nel 1710 fu
proibito per un breve periodo il trasporto del metallo prezioso proprio in
questo percorso, fu ristabilizzato e poi di nuovo abolito, causa la costruzione
del Caminho Novo (collegava direttamente Rio con Minas Gerais) con conseguente
diminuzione di movimento e di decrescita economica.
A
partire dal XVII
secolo si registrò un incremento nella coltivazione della canna da
zucchero e la produzione di distillati, tanto era fiorente questa attività che
il termine Paraty fu anche sinonimo di cachaça (distillato
di canna da zucchero). Per poter raggirare la proibizione di traffico di
schiavi, per volontà del Padre Reggente Diogo Antonio Feijò, lo sbarco degli
africani fu fatto fare in Paraty: le strade per le quali circolava dapprima
l'oro, furono riutilizzate per il trasporto della produzione caffearia. Ma con
l'avvento della ferrovia Estrada
de Ferro Central do Brasil passante per Barra
do Piraì nel 1864,
per Paraty cominciò un periodo di decadenza.
Solo
nel 1954 la
città ed il suo patrimonio furono riscoperti, con la riapertura della strada
che collegava allo Stato
di San Paolo, facendola fiorire come un polo di attrazione turistica. In
questo modo nel 1958,
le meraviglie storiche furono suggerite dall'Istituto nazionale del patrimonio
storico e artistico. Il movimento turistico si intensificò con la riapertura
della BR-101 che va da Rio
de Janeiro a Santos nel 1973.
Oggi
la città è il secondo polo turistico dello Stato di Rio de Janeiro ed il 17°
di tutto il Paese. Paraty
possiede circa 50 distretti e località. Il più popoloso è Parque de Mangueira
con circa 7000 abitanti e Ilha de Cobras che ha circa 2000 abitanti.
Il
lungo processo di paralisi che visse la città durante il XX
secolo mantenne conservate le strutture coloniali del centro
storico, facendo sì che diventasse una meta turistica. Per le strade fatte di
pietre irregolari circolano a piedi turisti di tutto il mondo attratti dalla
bellezza della tipica colonia brasiliana; le case storiche furono col tempo
riqualificate come bed and breakfast, ristoranti, negozi di artigianato e musei.
Le fanno da sfondo montagne ricoperte dalla verde foresta, è infatti circondata
da parchi e riserve naturali. Nel suo mare cristallino ha più di 60 isole e 90
spiagge, buona parte di esse accessibili solo tramite barca o cammini sterrati.
Altro aspetto di rilievo è la pratica di sport di avventura. Nei percorsi si può
camminare anche per svariati giorni. Il giro tradizionale degli appassionati
della camminata è la Travessia di Juatinga che costeggia l'omonima
penisola in percorsi risalenti all'epoca degli schiavi e che passano per piccole
comunità di pescatori che ospitano amabilmente i turisti. Le acque calme e
tiepide della Bahia de Ilha Grande sono ideali per praticare
canottaggio, vela e surf. Infine, Paraty raccoglie molti turisti grazie ai
numerosi festival ed eventi annuali che offre annualmente la regione, ad esempio
il Festival da
Cachaça de Paraty e il festival internazionale della letteratura Flip.

La chiesa
di Santa Rita da Cascia, eretta dalla Confraternita di Santa Rita dei Mulatti
Affrancati, fu consacrata il 30 giugno 1722 con la dedicazione al Bambino
Gesù, a Santa Rita e a Santa Quiteria.
Nel XVIII
secolo, nella Colonia del Brasile, le chiese erano destinate a una
determinata classe sociale, caratterizzata dal colore della pelle: bianchi,
mulatti e negri. Anche a Paraty vigeva questa distinzione: la chiesa di Nostra
Signora del Rosario e di San Benedetto era destinata ai negri, la chiesa di
Nostra Signora dei Dolori era frequentata dall'élite bianca, alla chiesa
matrice di Nostra Signora dei Rimedi andavano i bianchi della classi popolari;
la presente chiesa di Santa Rita da Cascia fu costruita per i mulatti
affrancati.
La
chiesa ebbe funzioni di chiesa matrice, ancora nel XVIII secolo, in
sostituzione della chiesa di Nostra Signora dei Rimedi, che si trovava allora in
precario stato di conservazione ed era incapace di accogliere la crescente
popolazione della città. Per questa ragione, la chiesa di Santa Rita da Cascia
subì opere di restauro e ampliamento.
Dal 1952 l'edificio
è sottoposto a tutela da parte dell'Instituto do Patrimônio Histórico e Artístico
Nacional. Dal 1967 al 1976 si svolsero campagne di restauro,
e il complesso ospitò da allora il Museo di Arte Sacra di Paraty, aperto
nel 1976.
La
tradizionale festa di Santa Rita da Cascia è una manifestazione religiosa che
ha luogo nella chiesa dalla sua fondazione, con processioni, messe, litanie,
cantici e altre forme di devozione.
Il
complesso è composto dalla chiesa, da una sala detta concistoro, dalla
sacrestia, dal cimitero e da un cortile con giardino costruito in pietra e
calce.
Nello
stile gesuitico del periodo coloniale, la facciata possiede pilastri di
pietra, con porte di legno lavorato, frontone curvilineo e opere in
ferro nei tre balconcini della tribuna d'ingresso. Il campanile è
dotato di un gallo segnavento di rame.
Sulla
navata, sopra la porta d'ingresso ci è una tribuna, a cui si accede dalla scala
del campanile. Nella parte opposta si trova il presbiterio, separato dalla
navata da un arco trionfale posto fra due altari laterali.
È
considerata una chiesa barocca, sebbene non presenti la decorazione
elaborata tipica di questo stile.
Ilha
Grande
L'Isola
Grande si trova nel comune di Angra
dos Reis nello stato
di Rio de Janeiro. La principale località è Vila do Abraão, con circa
3.000 abitanti; la principale attività dell'isola è la pesca e più
recentemente il turismo.
Un’isola
del tesoro, con ecosistema inalterato e un solo villaggio di stradine di
ciottoli, un’arcadia tropicale di 190 chilometri quadrati che vanta lagune
color topazio, scogliere a picco, cascate. Ma soprattutto un centinaio di
spiagge di sabbia bianca e fine orlate dalla Mata Atlântica, foresta più
antica di quella amazzonica. Per arrivarci si attraversa la Costa Verde, a
sud di Rio, una sfilata di picchi rocciosi e vaste insenature, fiordi e piccoli
arcipelaghi. Il viaggio dura meno di tre ore lungo la panoramica BR 101, la
Rio-Santos, sospesa tra mare e montagne. Una deviazione porta invece a Paraty,
gioiello coloniale protetto dall’Unesco. L’imbarco per Ilha Grande è ad Angra
dos Reis, un glorioso passato per l’esportazione del caffè. A una decina di
chilometri da Angra, ci si può fermare al Pestana Angra Beach, una trentina di
bungalow ai piedi di un colle ricoperto da vegetazione tropicale.
Dal
porto di Angra, in poco più di mezz’ora di catamarano si approda al molo di Abraão,
capoluogo di Ilha Grande. Una sterrata, una sfilata di casette colorate e
qualche bottega, nessun oltraggio di cemento. Sull’isola non ci sono auto,
neppure strade, solo sentieri. I toni sabbia e ocra si alternano alle
fiammate fucsia, arancio, viola dei fiori tropicali. Abraão è la tappa
d’obbligo per salire a bordo delle imbarcazioni che salpano verso le varie
spiagge. Basta una giornata per fare il giro dell’isola, fermandosi qua e là
per un bagno e un picnic. Palme cariche di cocco e piscine naturali color
smeraldo annunciano la Praia do Aventureiro, a nord, 500 metri di sabbia
chiara, qualche barca di pescatori. A Lopes Mendes, invece, si può
arrivare in barca, facendo poi una passeggiata di una ventina di minuti nella
Mata Atlântica, o con un trekking di tre ore dal paese. È una cartolina
tropicale Praia do Caxadaco, un tempo rifugio di pirati, mentre la baia di
Aracatiba, perfetta per lo snorkeling, racchiude quattro spiagge. Si nuota tra
le tartarughe alla Laguna Azzurra, mentre a Dois Rios sono
visibili le rovine dell’ex penitenziario Cândido Mendes.

Durante
gran parte del XIX
secolo l'isola ha ospitato un locale per mettere in quarantena
coloro che, ammalati, provenivano dall'estero prima di andare a Rio de Janeiro e
più tardi si trasformò in una colonia per gli ammalati di lebbra.
Nel 1903 venne
edificata la colonia
penale Cândido Mendes in cui venivano reclusi i più pericolosi
criminali del Brasile. Il penitenziario venne chiuso nel 1994 per
consentire lo sviluppo turistico dell'isola.
Tra
coloro che vennero messi in quarantena nell'Isola Grande vi furono nel 1896 i
marinai dell'incrociatore italiano Lombardia che avendo raggiunto il 17
dicembre Rio
de Janeiro, dove era in corso una epidemia di febbre
gialla che stava mietendo migliaia di vittime tra la popolazione,
essendosi l’equipaggio della nave adoperato per soccorrere gli ammalati,
contrassero anche loro il morbo, con ben 137 marinai che morirono per essere
stati contagiati e tra loro il Comandante Olivari, che fu tra i primi a
soccombere, vari ufficiali e sottufficiali e
il medico di bordo Fermo
Zannoni, noto per essere campione di scacchi. Coloro che sopravvissero al
contagio vennero messi in quarantena nell'Isola Grande e durante la quarantena
gli ammalati vennero assistiti dai Salesiani.
La
sua superficie si
estende su un'area di
193 km² e
le coste molto frastagliate si estendono per circa 130 km con
34 punte o piccole penisole,
sette insenature e
centosei spiagge.
L'isola
è prevalentemente montuosa, e i suoi picchi maggiori sono il Pico da Pedra
d'Agua con 1031 metri
sul livello del mare seguito dal Pico do Papagaio, alto 982 metri.
Gran parte della superficie dell'isola si trova all'interno delle aree
naturali protette del Parque Estatal de Ilha Grande e del Parque
Marino de Aventureiro.
