Grandioso
e spettacolare. Insolito e sorprendente.
Circondato da un’atmosfera mistica,
leggendaria o persino fiabesca. Ognuno dei
luoghi descritti è capace di lasciare
senza parole e di suscitare emozioni - in
una parola, di creare meraviglia - non
soltanto nell’animo di chi vuole
fantasticare su posti unici e
straordinari, ma anche in quello di chi ha
già visitato e conosciuto.
Poiché
i capolavori della natura e dell’uomo
non smettono mai di stupire, e a ogni
incontro dicono sempre qualcosa di nuovo.
Dai posti che tutti sognano da sempre, fin
da quando li hanno conosciuti sui banchi
di scuola o nel flusso di immagini del
grande e del piccolo schermo, come le
piramidi di Giza, le cascate del Niagara,
la Cappella Sistina, la Grande Muraglia
cinese o la mitica Timbuctù; a quelli
divenuti celebri più di recente, che
popolano i cataloghi delle agenzie di
viaggio e le pagine di internet:
dall’atollo di Aldabra nelle
paradisiache Seychelles alle cascate
dell’lguazù tra Brasile e Argentina,
alle vie d’acqua dello stato del Kerala,
nell’India sudoccidentale. Per arrivare
a quelli che forse ancora pochi conoscono
perché situati ai confini della Terra,
come la penisola di Kamcatka all'estremità
orientale della Russia, o nel cuore dei
nuovi centri del mondo, come Dubai, che
all’inizio del 2010 ha inaugurato il
grattacielo più alto mai costruito. 0
magari perché sono stati a lungo
inaccessibili a causa di situazioni di
abbandono o di guerra, come Angkor Wat, in
Cambogia, che negli anni Settanta del
Novecento fu rifugio dei khmer rossi.
Le
meraviglie elencate hanno in comune il
fatto di trovarsi sotto l’egida
dell’Unesco, l'Organizzazione delle
Nazioni Unite per l’Educazione, la
Scienza e la Cultura, che ne riconosce il
valore di Patrimonio dell'umanità sotto
il profilo naturalistico o culturale, o
entrambi.
Si
passa quindi dalle meraviglie della Terra,
di cui spesso è l'aspetto estremo a
colpire - come nel caso di vulcani in
attività, cascate fragorose, deserti
inospitali -, a quelle costruite dall'uomo
nel corso dei millenni: città e centri
storici, capolavori dell'arte che
esprimono la concezione del mondo di
culture vive o perdute, la fede
dell’uomo " il suo desiderio di
affermazione. Per esempio le casetorri di
Sana, capitale dello Yemen, la cittadella
di Machu Picchu, eretta dagli inca in un
luogo quasi inaccessibile, e le
altrettanto vertiginose Meteore, in
Grecia, monasteri abbarbicati sulla
roccia. E ancora, le pitture parietali
delle grotte buddhiste di Ajanta, in
India, e quelle che gli aborigeni hanno
tracciato alla base di Ayers Rock, nel
bush australiano. Per arrivare a una
categoria mista come quella di 'paesaggio
culturale’, attribuita per la prima
volta nel 1993 al parco neozelandese del
Tongariro e ai suoi tre vulcani sacri ai
maori, fra cui il monte Ruapehu.
Accanto
a questo patrimonio che abbiamo ereditato
dalla natura o dai nostri padri c'è
quello che stiamo costruendo: miracoli
dell’ingegneria, sfide tecnologiche,
architetture d’avanguardia. Come il
Golden Gate Bridge, eretto negli anni
Trenta del secolo scorso all’ingresso
della baia di San Francisco. O la ferrovia
Pechino-Lhasa, inaugurata nel 2006, che
per raggiungere il Tibet sfreccia in media
a 4000 metri di altitudine.
O
ancora edifici avveniristici quali la CN
Tower, che dagli anni Settanta domina lo
skyline di Toronto, e il Museo Guggenheim
di Bilbao, terminato nel 1997.
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