Il parco
nazionale naturale della Sierra de Chiribiquete è il più grande parco
naturale colombiano
ed è il parco
nazionale di foresta
pluviale più grande al mondo.
Nel
maggio 1943 il biologo americano Richard Evans Schultes descrisse per la
prima volta l'arte rupestre della Sierra del Chiribiquete. Alcune di
tali pitture rupestri furono fotografate per la prima volta dal geologo
Jaime Galvis tra il 1986 e il 1987. Ulteriori ricerche furono realizzate
da Carlos Castaños, ex direttore del Parques
Nacionales Naturales de Colombia, e dal geologo e paleontologo
olandese Thomas van der Hammen dal 1990 al 1992.
Il
parco fu istituito il 21 settembre 1989 per garantire l'incredibile
biodiversità della zona, contando un'estensione di 13.000 km2. Ha avuto
un primo ampliamento il 21 agosto 2013, raggiungendo 28.000 km2.
Nel
2014 il cineasta britannico Mike Slee e il fotografo ed esploratore
colombiano Francisco Forero Bonell hanno fotografato e filmato le
pitture rupestri sulle pareti verticali all'interno del parco.
Nel
2018 il parco è stato ulteriormente ampliato fino ad un'estensione di
circa 43.000 km2, quando è stato dichiarato Patrimonio
dell'umanità dall'UNESCO (nel
2 luglio 2018).
Con una
estensione di 42.680,95 km², ospita all'interno del suo territorio
le montagne della Sierra
di Chiribiquete e il territorio circostante, ricoperto da
foreste pluviali e savane e attraversato da numerosi corsi d'acqua.
Il
Parco Nazionale di Chiribiquete si trova nel nord-ovest dell'Amazzonia
colombiana nei dipartimenti di Caquetá e Guaviare. È nelle
giurisdizioni dei comuni di Solano, Cartagena del Chairá e San Vicente
del Caguán a Caquetá, e Calamar e San José del Guaviare a Guaviare.
Confina a nord-est con il fiume Tunia (fiume Macaya), che dà origine il
fiume Apaporís dopo la sua confluenza con il fiume Ajaju in un punto
chiamato "Dos Ríos" ("i due fiumi"). I confini
del parco sono delimitati dai fiumi Apaporís, Gunaré e Amú a est, i
fiumi Mesay e Yari a sud e i fiumi Hiutoto, Tajisa, Ajaju e Ayaya a
ovest.
Il
Parco Nazionale di Chiribiquete è situato nella regione occidentale del Massiccio
della Guiana, a est della Cordigliera Orientale, a nord della
pianura amazzonica, a ovest dell'Alto Río Negro e a sud delle savane
dell'Orinoquía. Le altitudini nel parco variano da circa 200 a
1.000 metri sul livello del mare. Esso contiene formazioni
geologiche costituite da altipiani e ripide strutture rocciose. Le
formazioni sono divise in tre diverse sezioni: il massiccio
settentrionale, il massiccio centrale e Iguaje Messas. Il parco è
famoso anche per i suoi teupi,
montagne dalla sommità piatta che si alzano bruscamente dalla foresta. La
dorsale montuosa del Chiribiquete è un importante residuo della catena
rocciosa appartenente alle formazioni precambriane e paleozoiche che
compongono il Massiccio della Guiana.
Il
Parco Nazionale di Chiribiquete contiene i bacini di drenaggio dei fiumi
Mesay, Cuñare, San Jorge e Amú. La maggior parte dei fiumi nel parco
sono affluenti del fiume Caquetá, che a sua volta è un affluente del
Rio delle Amazzoni. Molti dei fiumi sono chiamati "fiumi dalle
acque nere" perché le loro acque hanno un colore scuro causate dal
trasporto dei sedimenti dal suolo circostante.
Il
Parco naturale nazionale di Chiribiquete ha un clima tropicale, con
circa 4.500 mm di precipitazioni all'anno. Il parco ha alti livelli di
copertura nuvolosa a causa dell'orientamento geografico delle montagne
della Sierra di Chiribiquete. Le precipitazioni sono minime tra dicembre
e febbraio e massime tra aprile e luglio. La temperatura media annuale
è di 24 °C con forti fluttuazioni tra il giorno e la notte. Durante i
mesi secchi, le temperature possono salire a 32 °C durante il giorno e
scendere a 20 °C durante la notte. Anche la differenza di temperatura
tra le quote più basse e più alte del parco è molto alta. Le
temperature infatti possono raggiungere i 35 °C alle quote più basse e
scendere a 2 °C alle quote più alte. L'umidità media è del 40% di
giorno e sale al 100% di notte.
Il
parco conserva oltre 75.000 petroglifi che
risalgono fino al 20.000 a.C. ed altre tracce artistiche degli
uomini primitivi, per un totale di oltre 600.000 opere.
Sebbene
siano state svolte poche ricerche nella zona, all'interno del parco sono
state registrate 2,939 specie,
tra cui 1,801 specie di piante
vascolari, 82 specie di mammiferi,
60 specie di rettili,
57 specie di anfibi,
492 specie e sottospecie di uccelli,
238 specie di pesci e
209 specie di farfalle. 21
di queste specie del parco sono endemiche.
Il
parco ospita il 30% degli ecosistemi e della flora dell'Amazzonia
colombiana, e fino al luglio 2018 i ricercatori hanno scoperto 1.801
specie di piante nel parco. Le foreste tropicali umide di
Chiribiquete sono rigogliose e possono raggiungere altezze elevate, con
alcuni alberi che crescono fino a 40 m. Gli alberi più comuni sono Pourouma
cecropiifolia, Inga
acrocephala, Virola
sebifera, Hevea
guianensis e Pseudolmedia
laevis. Il sottobosco è molto denso e ospita una vasta varietà
di piante parassite ed epifite. Luoghi con scarsa copertura del suolo,
come cascate e superfici rocciose, ospitano molte piante endemiche, tra
cui il genere monotipico Senefelderopsis, Hevea
nitida var. toxicodendroides, Graffenrieda
fantastica e Vellozia
tubiflora.
Ognuna
delle diverse regioni del parco costituisce un habitat adatto per
diverse specie. A causa della difficile accessibilità, fino ad ora sono
state studiate solamente poche classi di animali e solo quelle di
determinate aree. La zona meglio esplorata è quella intorno alla
stazione di ricerca Puerto Abeja, in una savana lungo il fiume
Mesay a poca distanza dall'equatore.
Particolarmente
conosciuta è l'avifauna,
le cui numerose specie sono state studiate in molti punti del parco. Al
suo interno sono state censite almeno 355 specie di uccelli appartenenti
a 47 famiglie e 18 ordini diversi;
tra queste spicca una specie di colibrì endemica della
regione - lo smeraldo del Chiribiquete. Altre nove specie, invece, sono
state segnalate molto raramente in Colombia ad eccezione dell'area del
parco: il coquette codaracchetta, il piumino bandacastana, il
rampicatore panciabarrata, il rampicapalme codaguzza, il formichiere
dorsopuntato, l'elenia crestata, l'attila panciacitrina, l'eufonia
piombata e il beccasemi nucabianca.
Anche i pipistrelli sono
ben studiati. Finora ne sono state segnalate nel parco 48 specie, il 30%
circa delle specie di pipistrelli dell'Amazzonia colombiana. Di gran
lunga la maggior parte di essi appartiene alla famiglia dei Fillostomidi.
In ogni caso, poco meno della metà delle specie di pipistrelli qui
presenti si ciba di insetti o
di frutta;
le altre si nutrono di polline e nettare, sangue o carne.
Mentre le specie specializzate per una dieta a base di insetti e di
frutta si trovano in tutte le zone del parco ricoperte da foresta,
quelle specializzate in altre fonti alimentari si trovano solo in certi
tipi di ambienti. Nel complesso, la maggiore diversità è stata
riscontrata nelle savane e la minore nelle zone forestali parzialmente
allagate. Le specie segnalate più di frequente sono: Anoura
geoffroyi, Carollia
brevicauda, Rhinophylla
pumilio e Artibeus
jamaicensis.
Sempre
all'interno della classe dei mammiferi sono
state segnalate, oltre ai pipistrelli, sette specie di Primati.
Tra queste spicca una delle poche specie di scimmia dalle abitudini
notturne, l'aoto
di Spix. Inoltre, vivono qui tre specie di lontre,
otto di roditori e
quattro di felini.
Tra queste ultime, il giaguaro occupa
una posizione speciale come oggetto di culto da parte dei primi abitanti
della regione. Nei fiumi del parco è da segnalare la presenza di due
specie di delfini,
la sotalia e l'inia.
Oltre
ai delfini, nel fiume Mesay, nei dintorni della stazione di ricerca
Puerto Abeja, sono state censite 79 specie di pesci appartenenti a 16
famiglie e a quattro ordini. Di gran lunga predominanti sono i
caraciformi, seguiti dai pesci gatto, dai ciclidi e dalle razze d'acqua
dolce. L'esatta abbondanza di ogni specie, tuttavia, non è stata ancora
esaurientemente studiata. Le specie più comuni, vale a dire Brycon
falcatus, Triportheus
elongatus, Triportheus
albus e Pimelodus
blochii, vivono in banchi e
pertanto potrebbero falsificare i dati riguardanti l'abbondanza misurata
attraverso catture casuali.
Probabilmente
il gruppo che presenta la più alta biodiversità è
quello degli insetti, che non è stato ancora studiato a fondo. Finora
sono state rinvenute 72 specie di coleotteri,
313 di farfalle (il
10% delle specie della Colombia, 261 di formiche, 43 di zanzare e
sette nuove specie di libellula.
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