Il
Wadi Rum, anche detto Valle della
luna è una vallata scavata nei
millenni dallo scorrere di un
fiume nel suolo sabbioso e di
roccia granitica della Giordania
meridionale, a 60 km circa a est
di Aqaba. È il più vasto wadi in
Giordania.
Il
nome Rum proviene molto
probabilmente dalla radice
aramaica che significa
"alto" o
"elevato". Per proporre
la sua pronuncia dialettale
locale, si usa anche trascrivere
la località Wadi Ramm. La
maggiore elevazione nel Wadi Rum
è il monte Jebel Rum alto 1754
m., mentre poco più a sud del
Wadi Rum, al confine con l'Arabia
Saudita, vi è il monte Jebel Wmm
Adani, di circa 1830 m., il Il più
alto monte della Giordania.
Il
Wadi Rum ha ospitato insediamenti
umani fin dai tempi preistorici
(8000 a.C. circa) ed il luogo era
noto come Iram.
Circa
30.000 incisioni rupestri decorano
le superfici di tenera arenaria
delle pareti rocciose del Wadi
Rum: si tratta di petroglifi
realizzati prima dalle tribù di
Thamudeni, provenienti dall'Arabia
meridionale e poi dei Nabatei che
insediatisi nel Wadi Rum, nel IV
secolo a.C., vissero pacificamente
coi Thamudeni, adorando le stesse
divinità, tra cui Dushara. I
Nabatei oltre alle testimonianze
sotto forma di pitture rupestri e
graffiti ci hanno lasciato anche
alcuni templi.


Greci
e Romani ne avevano apprezzato i
vigneti e gli oliveti, oggi
scomparsi e le pinete di cui
rimane traccia sulle vette più
alte. Alcuni studiosi islamici
ritengono che qui si trovasse il
famoso "Ad", descritto
nel Corano.
In
Occidente il Wadi Rum è diventato
maggiormente conosciuto per merito
dell'alto ufficiale britannico T.
E. Lawrence, che fissò qui la sua
base operativa durante la Rivolta
Araba, nel 1917–18, anche dopo
la conquista di Aqaba.
Negli
anni ottanta del XX secolo, una
delle più imponenti formazioni
rocciose del Wadi Rum fu per
questo chiamata "The Seven
Pillars of Wisdom", in
memoria del capolavoro letterario
di Lawrence, scritto
nell'immediato primo dopoguerra.
A
tutto il 2007, numerosi gruppi
tribali beduini arabi abitano il
Wadi Rum e l'area circostante (tra
cui i Zalabiyya e i Zuweyda).
Come
descritto da Thomas Edward
Lawrence, "vasto, echeggiante
e simile ad una divinità",
considerato da molti uno dei
panorami più strabilianti al
mondo, Wadi Rum è un paradiso per
gli amanti della natura.
Una
delle attrazioni principali della
Giordania, questa zona è formata
da montagne sabbiose con
colorazioni molto varie, che
spaziano dal giallo al bianco, al
rosso ed al marrone, intervallate
da profondi canyon con formazioni
geologiche. Il panorama è anche
distinto per i suoi delicati archi
e ponti naturali, nonché da
pietre modellate come funghi,
intagliate e plasmate naturalmente
da anni di vento ed erosione.

Wadi
Rum possiede fauna e flora rare ed
endemiche. Una più grande enfasi
è stata messa sulla fauna del
Wadi dopo che una ricerca scoprì
la presenza dello Stambecco, del
Lupo grigio, della Volpe di
Blanford, della rara Volpe rossa,
oltre che a quella del Gatto delle
sabbie. In questi ultimi anni è
stato reintrodotta l'Orice,
un'antilope del deserto, che allo
stato selvatico si era estinta,
nel 1972.
Vi
si possono trovare, inoltre,
specie rare di piccole piante ed
erbe. Anemoni rossi, fiore
nazionale della Giordania,
crescono in abbondanza sulla
strada. Piante usate come cure
medicinali ed erbacee dai nomadi
per secoli sono trovate nelle
regioni montuose.
Le
molte tribù beduine che vivono a
Wadi Rum hanno un ruolo che ha un
forte impatto sulla sua bellezza.
Anche se alcuni ora vivano in case
in cemento, la maggioranza ancora
veste nel loro abito tradizionale
e tiene alle loro tradizioni,
conducendo un modo di vivere
nomade di estate mentre alleva
cammelli e capre e bevendo il loro
latte, così come tessendo dalle
lane di capra capi da indossare
durante l'estate.

Nel
1998 Wadi Rum fu dichiarata
un'area protetta. Con appoggio
dalla Banca Internazionale per la
Ricostruzione e lo Sviluppo, della
Royal Society for the Conservation
of Nature, un Organizzazione non
governativa nazionale, patrocinata
dalla Regina Noor di Giordania, fu
commissionato di preparare un
piano di conservazione e mettere
insieme una squadra di abitanti
del luogo per occuparsi del
mantenimento dell'area. Questa
squadra opera sotto l'Autorità
Economica Speciale di Aqaba ed è
una iniziativa pionieristica al
fine di ripristinare e
salvaguardare i delicati habitat
di deserto Wadi Rum dall'azione
umana in costante aumento.
Il
Canyon Khazʿali del WadRum è
il sito in cui maggiormente sono
presenti petroglifi raffiguranti
esseri umani e antilopi che
risalgono all'epoca dei Thamudeni.
Comunque sia i petroglifi che i
tumuli funebri punteggiano tutta
l'area, significandone
l'importanza come territorio di
caccia e di ritrovo nei millenni
passati. A partire dagli anni
settanta, sono stati studiati da
una equipe italiana (coadiuvata
anche dall'Università di Firenze)
diretta da Edoardo Borzatti, con
il sostegno di autorità e
personalità giordane.
