Monti Huangshan, provincia di Anhui
Cina

PATRIMONIO DELL'UMANITÀ DAL 1990

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I cinesi considerano lo Huangshan come la montagna più bella del mondo. Secondo un antico adagio, il monte racchiude "la magnificenza del Taishan, le cime perigliose dello Huashan, le candide nubi dello Hengshan, le cascate tuonanti del Lushan e l'eleganza dell'Emeishan", ovvero tutte le caratteristiche che hanno reso famose le cinque montagne sacre della Cina. E sono circa 20.000 i poemi composti nell'arco di 12 secoli di storia - che hanno per protagonista lo Huangshan, così come sono innumerevoli i dipinti che ne riproducono le meraviglie naturali: tanto che, a metà del XVI secolo, la scuola pittorica denominata shanshui ("montagne e acqua") codificò le forme di questo monte come un modello classico della pittura di paesaggio. 

Il nome, che significa "Montagna Gialla", fu sancito il 17 giugno del 747 d.C, in epoca Tang (618-907), da un decreto dell'imperatore Xuanzong, in omaggio a quello che veniva considerato già allora un colore regale. Dal 1982, lo Huangshan è protetto dal Consiglio di Stato della Repubblica Popolare Cinese come luogo di interesse storico e paesaggistico. 

Su un'area di 15.400 ettari sono distribuiti numerosissimi picchi rocciosi, 77 dei quali superano i 1000 metri di quota. Il maggiore fra questi, il Lianhua Feng, o "Picco del Loto", è alto 1864 metri e, come suggerisce il nome, ricorda la forma del fiore in boccio. 

Altre vette famose hanno ricevuto attributi ugualmente evocativi, quali Guangming Ding ("Cima Luminosa") e Tiandu Feng ("Picco della Capitale Celeste"). 

Nell'insieme, lo Huangshan è un massiccio di granito - composto da feldspato, diorite, quarzo e mica gialla e nera - formatosi nel Mesozoico sotto l'azione dei movimenti tettonici che seguirono il ritiro del "Mare dello Yangzi". Risalgono tuttavia all'ultima glaciazione i fenomeni che hanno modellato il territorio in un susseguirsi di rocce e massi dalle forme pittoresche, di caverne, di ponti naturali, di gole, precipizi e valli, cui la fantasia di generazioni di letterati ha attribuito nomi come " La Scimmia che mangia il melone" o "L'Immortale che indica il cammino". 

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Anche l'acqua ha contribuito a creare il mito dello Huangshan. Tra le molte cascate, la più ammirata è quella di Renzi, nei pressi del Picco delle Nuvole Purpuree, il cui getto si divide in due rivoli, creando una figura che la tradizione identifica con l'ideogramma ren, "uomo, persona", mentre fra le diverse sorgenti termali è assai celebre la fonte, caldissima, di Tangchi, che sgorga con una portata di 48 tonnellate l'ora. 

La fauna comprende 48 specie di mammiferi e 170 di uccelli e, in totale, ne vanta 300. E' tuttavia la vegetazione a essere considerata una delle vere meraviglie dello Huangshan. Il territorio è coperto per il 56 per cento da pini, in particolare Pinus massoniana e Pinus huangshanensis, ma esistono anche esemplari di Pinus huangshanensis e di Gingko biloba vecchi di secoli, oltre a numerosi endemismi - tra i quali si contano 240 specie di briofite, il 33 per cento di quelle presenti nell'intera Cina -, a piante in pericolo di estinzione, come Buckleya henryi, e a rare specie preziose per la medicina tradizionale cinese, quali la Inula iinariaefolia e il Captis Chinensis. 

La ricchezza della flora è dovuta all'alto tasso di umidità dell'area, coperta per 200 giorni all'anno da uno spesso manto di nubi, da cui emergono soltanto i picchi più alti. Fu proprio questo paesaggio di isole su un oceano di bambagia a meritare allo Huangshan l'appellativo di "Prima montagna sotto il Cielo".  

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