I cinesi considerano lo Huangshan
come la montagna più bella del
mondo. Secondo un antico adagio,
il monte racchiude "la
magnificenza del Taishan, le cime
perigliose dello Huashan, le
candide nubi dello Hengshan, le
cascate tuonanti del Lushan e
l'eleganza dell'Emeishan",
ovvero tutte le caratteristiche
che hanno reso famose le cinque
montagne sacre della Cina. E sono
circa 20.000 i poemi composti
nell'arco di 12 secoli di storia -
che hanno per protagonista lo
Huangshan, così come sono
innumerevoli i dipinti che ne
riproducono le meraviglie
naturali: tanto che, a metà del
XVI secolo, la scuola pittorica
denominata shanshui
("montagne e acqua")
codificò le forme di questo monte
come un modello classico della
pittura di paesaggio.
Il nome, che significa "Montagna
Gialla", fu sancito il 17
giugno del 747 d.C, in epoca Tang
(618-907), da un decreto
dell'imperatore Xuanzong, in
omaggio a quello che veniva
considerato già allora un colore
regale. Dal 1982, lo Huangshan è
protetto dal Consiglio di Stato
della Repubblica Popolare Cinese
come luogo di interesse storico e
paesaggistico.
Su un'area di
15.400 ettari
sono distribuiti numerosissimi
picchi rocciosi, 77 dei quali
superano i
1000 metri
di quota. Il maggiore fra questi,
il Lianhua Feng, o "Picco del
Loto", è alto
1864 metri
e, come suggerisce il nome,
ricorda la forma del fiore in
boccio.
Altre vette famose hanno ricevuto
attributi ugualmente evocativi,
quali Guangming Ding ("Cima
Luminosa") e Tiandu Feng
("Picco della Capitale
Celeste").
Nell'insieme, lo Huangshan è un
massiccio di granito - composto da
feldspato, diorite, quarzo e mica
gialla e nera - formatosi nel
Mesozoico sotto l'azione dei
movimenti tettonici che seguirono
il ritiro del "Mare dello
Yangzi". Risalgono tuttavia
all'ultima glaciazione i fenomeni
che hanno modellato il territorio
in un susseguirsi di rocce e massi
dalle forme pittoresche, di
caverne, di ponti naturali, di
gole, precipizi e valli, cui la
fantasia di generazioni di
letterati ha attribuito nomi come
"
La Scimmia
che mangia il melone" o
"L'Immortale che indica il
cammino".



Anche l'acqua ha contribuito a creare
il mito dello Huangshan. Tra le
molte cascate, la più ammirata è
quella di Renzi, nei pressi del
Picco delle Nuvole Purpuree, il
cui getto si divide in due rivoli,
creando una figura che la
tradizione identifica con
l'ideogramma ren, "uomo,
persona", mentre fra le
diverse sorgenti termali è assai
celebre la fonte, caldissima, di
Tangchi, che sgorga con una
portata di 48 tonnellate l'ora.
La fauna comprende 48 specie di
mammiferi e 170 di uccelli e, in
totale, ne vanta 300. E' tuttavia
la vegetazione a essere
considerata una delle vere
meraviglie dello Huangshan. Il
territorio è coperto per il 56
per cento da pini, in particolare
Pinus massoniana e Pinus
huangshanensis, ma esistono anche
esemplari di Pinus huangshanensis
e di Gingko biloba vecchi di
secoli, oltre a numerosi endemismi
- tra i quali si contano 240
specie di briofite, il 33 per
cento di quelle presenti
nell'intera Cina -, a piante in
pericolo di estinzione, come
Buckleya henryi, e a rare specie
preziose per la medicina
tradizionale cinese, quali
la Inula
iinariaefolia e il Captis
Chinensis.
La ricchezza della flora è dovuta
all'alto tasso di umidità
dell'area, coperta per 200 giorni
all'anno da uno spesso manto di
nubi, da cui emergono soltanto i
picchi più alti. Fu proprio
questo paesaggio di isole su un
oceano di bambagia a meritare allo
Huangshan l'appellativo di
"Prima montagna sotto il
Cielo".
