Il monte
Tai è situato
nella provincia dello
Shandong, a sud della città
di Jinan. Formatosi
oltre due miliardi di anni
fa, il monte Tai è il
primo cinque montagne sacre taoiste della Cina ed è stato consacrato da 72
imperatori. Diversi
letterati vi si recarono
in pellegrinaggio
lasciando numerose
iscrizioni.
L'ascensione
inizia su una strada
lastricata in leggera
salita che ben presto si
trasforma in una gradinata
in pietra che si snoda
lungo i fianchi del
Taishan come un enorme
drago formato da oltre
6000 gradini di roccia,
intervallata da archi,
tempietti, case, grotte,
brevi spianate e tortuosi
sentieri; la salita
possiede dunque una
dimensione storica,
archeologica e artistica.
Dalle pendici alla cima vi
sono stati edificati molti
templi, la maggior parte
dei quali risale alla
dinastia Ming. Nei suoi
pressi si trova anche il Convento
delle sommità animate dei
monti, eretto dai
T'ang nell'VIII secolo.
La montagna è in ogni periodo
dell'anno meta di
pellegrinaggi da parte di
taoisti devoti o turisti.
Il
"pellegrinaggio"
si conclude alla cima
della montagna, alla quale
si arriva verso sera dopo
5-8 ore di cammino nella
foresta.
I fedeli trascorrono la notte
nelle camere affittate
dagli albergatori sulla
cima e si apprestano ad
assistere all'alba dalle
sommità scoscese della
cima, puntellata ovunque
da templi e santuari.
Il territorio del monte Tai fa
parte della città di
Tai'An, la quale è
facilmente raggiungibile
in treno dalle principali
città cinesi della fascia
orientale del Paese.
LA STORIA
La
montagna di T'ai Shan si
affaccia sull'ampia
pianura del Fiume Giallo,
dove nacque la civiltà
cinese, agli albori del
Celeste Impero questo
monte segnava il confine
tra il mondo civilizzato e
le steppe barbariche, tra
il mondo del lavoro, della
fatica, della morte, e le
terre selvagge dello
Shantung. Nello Shantung
vivevano dei maghi, che
studiavano i segreti della
vita eterna e visitavano
la dimora degli immortali
nelle isole del mare
orientale.
I
primi popoli Han adoravano
la natura, e T'ai Shan è
venerata sin da quei tempi
antichissimi, la leggenda
vuole che il primo
imperatore Shun, abbia
offerto sacrifici sia al
cielo che alla terra
proprio sulla montagna di
T'ai Shan, duemila anni
prima di Cristo. Nel corso
dei secoli gli imperatori
salirono in molte
occasioni i 1524 metri
della montagna per rendere
omaggio agli dei,
ricordiamo l'imperatore
Ch'in che vi si recò nel
219 a.C., fu lui a
conquistare gli stati
guerrieri e
successivamente ad
unificarli. Nel 110 a.C.
fu l'imperatore Wu-Ti a
compiervi grandi
sacrifici, nell'XI secolo
fu un imperatore Sung ad
onorarla come 'Eguale dei
Cieli'. Nel 1736
l'imperatore Chien Lung
offrì alla montagna una
magica lastra di giada.
Stranamente
T'ai Shan non ha mai avuto
rapporti con gli
insegnamenti di Confucio,
è però la più sacra
delle cinque montagne del
Taoismo, fede dei maghi,
degli alchimisti, degli
esclusi e dei ribelli. Ma
per meglio comprendere
l'importanza di questo
luogo è necessario avere
una rudimentale nozione
del Taoismo.
Nel
IV secolo a.C. le terre
dei popoli Han erano
dilaniate dalle guerre, i
Taoisti ritenevano che la
pace fosse raggiungibile
solo abbandonando le
ambizioni materiali e
perseguendo la conoscenza
del mondo interiore ed
esteriore. Il pensiero
taoista era basato
sull'individualità del
singolo, e la creazione di
piccole comunità
indipendenti formate da
uomini liberi, così come,
secondo i taoisti, era
stato in tempi remoti
sulla terra. La guerra era
solo la conseguenza del
fatto che gli uomini non
agivano più in sintonia
con la realtà, con il
Tao. Il Taosimo si basa
sull'aspetto passivo,
osservatore della natura
umana, quello che per la
filosofia cinese è lo
Jin, la forza femminile.
Il taoista rifiuta la
divisione tra mondo
superiore ed inferiore,
tra l'uomo e gli animali,
ricerca invece l'unità
del tutto, l'armonia in
tutte le cose. I Taoisti
diverranno grandi
conoscitori dell'alchimia,
dell'arte della
divinazione e del
Feng-Shui, l'arte del
vento e dell'acqua.
Per
i Taoisti, come si ritrova
in altre culture
considerate primitive, la
terra è un organismo
vivente, ed ogni suo punto
è percorso da vie di
energia, il Feng-Shui, era
l'arte di disporre,
edificare gli edifici nei
luoghi più appropriati
per ricevere influssi
benefici da queste
energie, ed in particolar
modo le tombe degli avi.
Per questa ragione i
Taoisti furono sempre
tenuti in gran
considerazione pur non
essendo la religione
prevalente della Cina. I
templi taoisti sorgono in
posizioni di grande
potere, e T'ai Shan sorge
nel luogo di maggior
potere, i templi che il
pellegrino incontra
durante la salita verso la
sommità del monte sono
rappresentativi di tutti
gli dei, poiché i taoisti
erano tolleranti, e
secondo loro un solo dio
non poteva bastare ad
esaudire tutte le
preghiere.
Del
padre del Taoismo si
conosce molto poco, Lao
Tzu nacque verso il 604
a.C. con il nome di Li Erh
e fu contemporaneo di
Confucio, fu bibliotecario
presso la corte Chou e
scrisse il Tao Te Ching
(La Via e la Virtù).
Insegnò come sia
possibile imparare ad
agire senza sforzo,
seguendo la via degli
eventi naturali ed
evitando le lotte.
T'ai
Shan era luogo di
pellegrinaggi, i devoti
iniziavano la salita alla
sera, dalla città di T'ai
An, risalendo i 7000
gradini che conducono fino
al Tempio dell'Imperatore
di Giada. Durante la
salita, il pellegrino si
imbatte in boschetti di
cipressi e pini, in
cascate e cascatelle, ma
soprattutto nei piccoli
templi dedicati a varie
divinità. Tra questi
templi ricordiamo quelli
dedicati all'imperatrice
dell'occidente Wang Mu
Chi, e alla dea della
stella polare Tai Mu.
Quest'ultima possiede un
terzo occhio posto in
mezzo alla fronte, sei
braccia, ed è
identificabile con Calì,
la dea indiana. Il suo
palazzo è la
costellazione dell'orsa
maggiore, che ruota
perennemente attorno alla
stella polare. Un'altra
forte testimonianza del
legame tra Buddismo e
Taoismo è dato da un
enorme lastrone su cui è
inciso il Sutra del
Diamante, il sutra che
insegna che ogni cosa è
illusione.
L'ultimo
tratto della salita
conduce il pellegrino a
varcare la soglia della
Porta Sud del Cielo, per
raggiungere il tempio
dedicato alla figlia della
montagna, Pi Hsia Yuan
Chun, la dea dell'alba. Ad
essa, narra la leggenda,
appartenne originariamente
la montagna. Il pellegrino
giunge infine al santuario
dell'imperatore di Giada,
il dio della montagna, Yu
Huang, venerato come
massima divinità già
10000 anni fa
dall'imperatore Chen
Tsung, ha mantenuto il
primo posto come divinità
Taoista, ed è anche
chiamato il signore del
Tempo Presente.
All'interno del tempio, in
una sala principale vi è
dipinta una processione in
onore della divinità, con
l'avvento del buddismo, il
dio di T'ai Shan fu
identificato nel dio dei
morti.
Al
termine del suo viaggio,
il pellegrino può
osservare il sorgere del
sole sopra la valle del
fiume giallo e la valle
dello Shantung, uno
spettacolo altamente
suggestivo, capace di dare
allo spettatore
l'impressione di trovarsi
al cospetto degli dei.