Ponti
Il
nucleo storico di Cosenza nato lungo le sponde dei fiumi Crati e Busento ha
avuto bisogno nel corso dei secoli di dotarsi di diversi ponti in grado di
collegare i punti strategici della città e programmare il suo sviluppo oltre il
centro antico e il colle Pancrazio. Una delle fonti storiche più autorevoli è
il disegno della Cosenza di fine 500 conservato presso la biblioteca
Angelica di Roma, un documento che ci tramanda la configurazione dei ponti
cosentini del periodo menzionato. I
l
ponte sul Busento noto come Ponte Mario Martire secondo le
fonti storiche dell'epoca venne realizzato nel 1222 in occasione dell'arrivo in
città dell’imperatore Federico II di Svevia. Il ponte strutturato su tre
arcate collegava la zona di Rivocati con l’area della piazza Valdesi, venne
riedificato nel 500 e poi nel 900 fino all'ultimo rifacimento post seconda
guerra mondiale quando fu bombardato dagli alleati per rallentare la ritirata
dei tedeschi, e intitolato all’aviatore Mario Martire.
Tra
i ponti sul fiume Crati vanno menzionati il ponte di Santa Maria,
Ponte Galeazzo di Tarsia o di San Francesco che collegava corso Telesio in zona
piazza Piccola con l’inizio di corso Plebiscito, il Ponte dei Pignatari, nella
zona del centro storico identificata come Massa e l'imponente Ponte Alarico alla
confluenza dei due fiumi con prospettiva sul centro storico.
Per
quanto riguarda i ponti realizzati nell'era moderna, particolare importanza
strategica ha avuto il Ponte Pietro Mancini realizzato dall'allora Ministro ai
Lavori Pubblici Giacomo Mancini per collegare la zona antica di
Portapiana con la città moderna negli anni 60, il Ponte Europa in zona Gergeri
e nel 2018 il ponte San Francesco di Paola, il ponte strallato più alto
d'Europa realizzato
dall'architetto spagnolo Santiago Calatrava.
Fontane
A
Cosenza si contano diverse fontane, alcune contemporanee e altre più antiche
situate nelle corti dei palazzi del centro storico o nei vari quartieri della
città.
All'interno
della Villa Vecchia del 1800 è collocata, tra altre fontane
monumentali, la Fontana della Venere, inaugurata all'inizio del Novecento.
La
Fontana di Giugno, attualmente ubicata sull'isola pedonale di corso
Mazzini, è stata realizzata dell’artista francese Mathurin Moreau e
inaugurata nel 1855 nella piazza dei Pesci nel centro storico dal prosindaco
Gaetano Clausi. L'opera con una statua in ghisa è una fontana monumentale del Risorgimento di
ispirazione neoclassica.
La
Fontana del Balilla di piazza Crispi venne inaugurata nel 1934 dal podestà
di Cosenza Tommaso Arnoni. Il monumento si configura come una nave
strutturata da tre vasche trapezoidali a gradoni che culmina con un’esedra ed
è preceduta da un alto basamento che sorregge la statua dell’atleta Balilla.
Al centro dell'esedra emerge la statua di un cavallo alato dalla cui bocca esce
un getto di acqua che va a sommarsi agli zampilli di ogni vasca.
La
Fontana dei 13 Canali nel centro storico, dalla quale sgorga l'acqua
proveniente dall'acquedotto dello Zumpo in Sila, si compone di una base
calpestabile e da una vasca con una profondità di 70 cm di forma rettangolare;
al centro del prospetto vi è il simbolo della città in ceramica invetriata
insieme a tredici cannelle in metallo in elementi lapidei circolari. Fu
inaugurata il 14 marzo 1899, giorno del compleanno del re Umberto I, in
concomitanza con l'inaugurazione dell'acquedotto dello Zumpo del Crati.
.
Le
fontane artistiche di piazza Europa, in stile neo-rinascimentale, vennero
progettate dall'ingegner Bonetti nel 1929 e rivisitate dall'architetto Camillo
nel 1936; sono inserite in un contesto di verde attrezzato nel centro della città.
Tra
le fontane contemporanee di rilievo risale al 2012 l'inaugurazione delle fontane
artistiche musicali di via Arabia con giochi di acqua e di luce.
Statue
e monumenti commemorativi
Monumento
di Re Alarico - Il
5 novembre 2016 è stata inaugurata la statua del re dei Goti dell'artista Paolo
Grassino posizionandola alla confluenza dei fiumi Crati e Busento, ovvero nel
luogo in cui secondo gli storici fu sepolto Alarico I e il suo ingente
tesoro. La superficie della scultura è rivestita da una pelle di linee in
rilievo che rende omogenei i tre elementi cardini dell’opera: il cavallo, il
re e la struttura che li sorregge, sono legati insieme da una buccia di onde che
ridisegnano le forme e coprono i dettagli della figurazione.
Monumento
ai Caduti in guerra - Progettato
dall'architetto Nino Bagalà e realizzato dallo scultore Clemente
Spampinato, fu inaugurato il 9 maggio 1936 da Vittorio Emanuele III per
commemorare i militari morti durante la prima guerra mondiale. Sorge in
piazza della Vittoria, nella Villa Nuova, e si compone di un basamento circolare
a gradoni in granito della Sila sul quale si innestano tre imponenti
parallelepipedi rivestiti di travertino bianco. Le gradinate di
raccordo fra i parallelepipedi sono pure in pietra bianca.
Statua
di Bernardino Telesio - La
statua è ubicata nel cuore del centro storico, in piazza XV Marzo e fu
realizzata da Achille Orsi nel 1914. La statua bronzea ritrae il filosofo
cosentino mentre regge un libro e una penna, attributi della sua attività
di studioso. Sul piedistallo in granito della Sila sono applicati dei
bassorilievi che riportano alcune fasi della vita di Telesio, in particolare
l'arresto patito in giovane età e l'insegnamento della filosofia.
Monumento ai martiri - Fu
eretto in piazza XV Marzo nel 1878 in onore dei protagonisti dei moti
risorgimentali del 1844, per volontà dello scultore Giuseppe Pacchioni,
uno dei superstiti del gruppo dei Bandiera. La statua di marmo bianco stringe
con il braccio sinistro la bandiera raccolta e con la mano destra (mutila) e ha
il capo cinto da una corona di alloro che simboleggia l'Italia libera. La lapide
sul piedistallo riporta un'iscrizione di Giosuè Carducci e i nomi dei
patrioti del 14 marzo e del 25 luglio 1844.
Monumento
a Michele De Marco - Il
busto bronzeo sito in piazza XXV Luglio e alto 320 cm, è installato su un
basamento di granito circondato da una piccola aiuola circolare lastricata in
pietra e ritrae il poeta satirico cosentino Michele De Marco detto Ciardullo.
Monumento
ai caduti del lavoro - Inaugurata
nel 1974 in piazza Bonaventura Zumbini, raffigura un operaio mutilato che
sorregge un compagno esanime.
L'opera,
in ferro e bronzo, fu realizzata da Cesare Baccelli ed è circondata da
un'aiuola con alcune specie arboree.
Monumento
alla Pace - Collocata
originariamente in piazza Kennedy e poi spostata in viale Mancini, l'opera di
Cesare Baccelli e Benito De Luca, anch'essa risalente al 1974, è composta da
lamine metalliche saldate tra loro che rappresentano due colombe con le ali
spiegate.
Ara
dei Fratelli Bandiera - Fu
eretta nel 1937 per ricordare i veneziani Attilio ed Emilio Bandiera e
sette loro compagni fucilati il 25 luglio 1844 presso il vallone di Rovito dopo
essere giunti in Calabria per dare manforte ai patrioti cosentini già
giustiziati il precedente 15 marzo.
Musei
e Gallerie
Planetario
Giovan Battista Amico
- Il
Planetario di Cosenza progettato dallo studio milanese Monestiroli Architetti
Associati sorge nel quartiere Gergeri all'interno di un complesso con piazza e
giardino ed è intitolato all'astronomo rinascimentale cosentino Giovan
Battista Amico. L'opera
strutturata con una cupola che evoca un corpo celeste, è stata ideata nel 2002
dal sindaco Giacomo Mancini ed è stata poi realizzata e inaugurata
nel 2019 dal sindaco Mario Occhiuto. Ospita 113 poltrone basculanti e
roteanti dalle quali è possibile osservare i fenomeni astronomici, ed è dotato
del proiettore ottico starmaster ZMP della Zeiss, unico in Italia e tra i
migliori d’Europa, capace di proiettare nella cupola fino a 4000 stelle. Il
sistema di proiezione è tra i più avanzati esistenti in Italia oltre a
risultare tra quelli più all'avanguardia sia in Europa che nel mondo. Lo
starmaster è integrato da altri 6 proiettori digitali che possono funzionare
autonomamente oppure in maniera sincronizzata tra di loro. La cupola interna di
15 metri di diametro è seconda per quanto riguarda le dimensioni solo al
planetario di Milano. Il
museo della Scienza oltre a rappresentare un presidio culturale urbano e un
luogo di diffusione scientifica in collaborazione con l'Università, è un'opera
di rigenerazione urbana in un quartiere riqualificato da altre opere come il Ponte
San Francesco di Paola dell'architetto Santiago Calatrava.
Museo
dei Brettii e degli Enotri - ex Museo Civico Archeologico
- Il
Museo dei Brettii e degli Enotri inaugurato il 17 ottobre 2009 nel
quattrocentesco complesso monumentale di S. Agostino (quartiere detto della
Massa – Centro Storico) è il polo culturale della città e vanta una vasta
collezione archeologica proveniente dalla città e da località diverse della
sua provincia, abbracciando un ampio arco cronologico: dai resti ossei del
Paleolitico superiore delle grotte di Cirella, sino all'oinophoros di età
romano imperiale (III secolo d.C.) proveniente da Cosenza.
Galleria
nazionale di Cosenza - La
Galleria Nazionale di Cosenza ha sede nell'antico Palazzo Arnone, situato sul
colle Triglio nel centro storico. Vi trova collocazione permanente una
pinacoteca, con opere di Pietro Negroni, Mattia Preti, Luca
Giordano e altri, ed è sede di varie mostre temporanee di alto profilo.
Museo
all'aperto Bilotti (MAB) - Il
corso principale e il salotto della città, Corso Mazzini, è sede dal 2003
di una grande isola pedonale e oltre a essere un centro commerciale all'aperto,
ospita dai primi anni del nuovo secolo una galleria d'arte "en plein
air",
il Museo
all'aperto Bilotti (MAB), unico nel suo genere non solo in Calabria e nel
meridione, ma in tutta Italia. Si tratta di una serie di sculture di
artisti di calibro internazionale donate alla città da un facoltoso
collezionista (Carlo Bilotti, morto a New York nel dicembre del 2006).
Museo
del Fumetto - Il
Museo del Fumetto, unico museo di questo genere nel sud Italia è ubicato nel
centro storico bruzio e precisamente nella Galleria d'arte provinciale Santa
Chiara. Al suo interno racchiude personaggi di culto del fumetto italiano come Tex
Willer e Dylan Dog e artisti di levatura internazionale come Jim
Avignon, Nicola Alessandrini e David Vecchiato che
attraverso l'arte contemporanea raccontano il territorio bruzio. Tra i
fumettisti italiani veri e propri degne di nota sono le opere di Tanino
liberatore, Angelo
Stano, Gianluca Cestaro, Bruno Brindisi, Davide Toffolo con
un'opera dedicata a Pasolini, di Ken Parker e Ivo Milazzo autore
di un ritratto del cantautore Fabrizio De André, al quale nel museo è
dedicata l'esposizione di un'opera con relativa mostra.
Museo
Diocesano di Cosenza -
Il Museo ubicato tra il Palazzo Arcivescovile e la Chiesa Cattedrale
raccoglie in un unico percorso notevoli e preziosi reperti provenienti dal Duomo
e da altre chiese del territorio. L'opera più importante è custodita in una
sala semicircolare, la preziosissima Stauroteca o croce reliquario in oro
sbalzato, filigrana a vermicelli, smalto, adamantini e cristallo di rocca, del
XII secolo. La tradizione vuole sia stata donata da Federico II di Svevia in
occasione della consacrazione
della Cattedrale nel 1222
diventando l'emblema della città. La Pinacoteca, custodisce la tela
dell'Immacolata di Luca Giordano (XVII secolo), il prezioso San Gennaro di
Andrea Vaccaro (XVII secolo) e le suggestive tele mariane di Giuseppe Pascaletti
(XVIII secolo). Nella grande sala del museo è possibile ammirare il calice
“Torquemada” del XV secolo insieme a diverse icone del cinquecento, tele del
seicento e settecento, e parte del ricco tesoro della Madonna del Pilerio,
protettrice della città e dell'Arcidiocesi, con corone d'oro, monili, pietre
preziose e gioielli. La prima sala ospita il polittico dell'Annunciazione (1545)
della scuola del Negroni appartenente alla Chiesa di Borgo Partenope mentre la
sala delle Committenze il calice “del Papa”, opera in argento e filigrana,
le due statuette eburnee attribuite alla scuola di Michelangelo, e il calice
vitreo di Celico del XVI secolo. La sala dei parimenti ospita manufatti del
Cinquecento e del Seicento.
Museo
Consentia Itinera - Situato
all'interno dello scenario di Villa Rendano, il Museo Consentia Itinera
ripercorre la storia della città di Cosenza, il patrimonio artistico, il mito,
gli eventi, i simboli identitari attraverso una mostra permanente e ospita
periodicamente progetti, esposizioni e attività contemporanee. Nel 2018 è
stato insignito di uno tra i più importanti riconoscimenti, all’interno della
Campagna Mibact.
Museo
Multimediale di Piazza Bilotti - Il
Museo multimediale di piazza Bilotti ha la forma di un loft spaziale e
rappresenta uno spazio didattico-educativo sospeso tra passato e futuro, tra
identità territoriale e nuove tecnologie, è ubicato nella struttura
sottostante l'omonima piazza. Nei contenuti del Museo multimediale, un luogo
della multimedialità culturale, prevale la volontà di raccontare la storia
della città e la sua nuova immagine, facendo combaciare la tradizione con
elementi innovativi.
Museo
delle Arti e dei Mestieri della Provincia di Cosenza
- Il
Museo si propone come una finestra sulle tradizionali attività della provincia
attraverso mostre di artisti contemporanei cosentini e mostre temporanee
sull'artigianato d'eccellenza, corredate ciascuna da laboratori artigiani di
grande valore storico, antropologico e sociale. Questo spazio culturale al
contempo affacciato sul passato è proiettato nel futuro e all'estero
Museo
delle Rimembranze - Il
Museo delle Rimembranze, gestito dell'Associazione Culturale "Bernardino
Telesio", si trova nel Palazzo Spada ubicato in Piazza Parrasio nel cuore
del centro storico bruzio. Presenta al pubblico una collezione di beni
immateriali della tradizione e del folklore cosentino: documenti, attrezzi,
arredi e oggetti inerenti alla cultura popolare assieme ad altro materiale vario
tra cui oggetti di modernariato e di carattere naturalistico. Il percorso
museale si sviluppa su tre livelli in cui vengono documentati i lavori
femminili, i giochi infantili, le attività del contadino, del fabbro, del
falegname, del boscaiolo, del maniscalco e del pastore. Una sezione è dedicata
alla vinificazione, alle suppellettili della casa e all'abbigliamento.
Museo
Interattivo di Archeologia Informatica - È
un'esposizione permanente di “reperti” dell'archeologia informatica,
strutturato in sezioni che descrivono l'evoluzione delle macchine attraverso i
decenni, vanta centinaia macchine e si arricchisce e implementa ogni giorno
grazie a un paziente lavoro di ricerca e alla rete di relazioni con enti
pubblici, tra cui diversi Dipartimenti dell'Università della Calabria, enti
privati, associazioni e singoli cittadini. Tra i reperti degni di nota il primo
enorme mainframe VAX dell'Università della Calabria, vecchi cloni IBM,
workstation UNIX, i primi computer prodotti da Apple e Olivetti. Il Museo
è curato dall'associazione Verdebinario.
Galleria
provinciale Santa Chiara -
La Galleria d’Arte Provinciale Santa Chiara ha sede nel complesso monastico di
Santa Chiara, nel cuore dell’antica città di Cosenza e adiacente al quartiere
della Giostra Nuova. Dedicata un tempo a Santa Maria Maddalena, dal 1578 la
chiesa fu la seconda sede cosentina delle suore dell’Ordine religioso delle
Clarisse. Il Monastero di Santa Chiara fu uno dei più ricchi della città
grazie alle rendite prodotte da botteghe e case ubicate in diversi quartieri del
centro storico. In occasioni importanti quali la fiera di Sant’Agostino e
quella della Maddalena, godeva di particolari privilegi e diritti concessi dalla
regina Giovanna e dal re Ferrante e confermati da re Filippo II; è strutturata
come una grande sala espositiva disposta su due livelli e di ulteriori sale nei
piani inferiori. Nella sala espositiva resta visibile la cupola di copertura
dell’antica chiesa di Santa Chiara, che testimonia il forte legame tra la
contemporaneità delle esposizioni e l’antichità del luogo che le ospita.
Mostra
permanente delle Suore Minime della Passione “Suor Elena Aiello”
- La
Mostra permanente "Beata Elena Aiello" di Cosenza, allestita in alcuni
ambienti dell'Istituto delle Suore
Minime della Passione di Nostro Signore Gesù Cristo, è stato istituito con
l'obiettivo di documentare e promuovere la conoscenza della figura della beata Elena
Aiello (1895 - 1961) con la sua fervente spiritualità e appassionata
religiosità. L'itinerario museale documenta, attraverso oggetti personali,
fotografie e documenti scritti: i
momenti della vita e i miracoli della vita della Beata Elena Aiello; la sua
devozione a santa Rita da Cascia e a Maria Vergine; l'amore nutrito per i
bambini; la missione di accoglienza dei poveri e dei malati.
Mostra
permanente del Laboratorio di Restauro della Soprintendenza dei Beni Culturali
- La
sede della Soprintendenza - complesso monumentale San Francesco d’Assisi è
situata nel centro storico e precisamente nel complesso conventuale dei Minori
Osservanti dal 1454, successivamente all'ampliamento del preesistente Convento
dei padri Cappuccini. Nella sede è attivo il “Laboratorio di Restauro”, nel
quale è possibile ammirare opere di arti provenienti da tutto il territorio
regionale che, in attesa del restauro, rimangono in custodia presso di esso
prima di tornare nelle loro sedi di origine. Inoltre in questo polo si contano
Biblioteca, Archivio Storico Fotografico e Archivio Beni Architettonici e
Artistici.
Museo
storico all'aperto - Il Museo
storico all'aperto inaugurato nel suggestivo scenario del centro storico bruzio
nel 2015 rappresenta un itinerario artistico a cielo aperto che attraverso
murales pittorici giganti che adornano il percorso ripercorre la storia di
Cosenza dagli antenati Bruzi all'epoca moderna. Il Museo è strutturato su
cinque aree: - il percorso della Cosenza Bruzia che comprende Piazza Dei
Valdesi, Gradoni Santa Lucia e Via Santa Lucia con le opere del pittore John
Picking. - il percorso della Cosenza Normanna che comprende Via Abate Salfi, Via
San Tommaso e Vico I San Tommaso con le opere del pittore inglese Richard
Whincop. - il percorso della Cosenza Sveva che Via Messer Andrea, Piazza Marco
Berardi e Via San Francesco D'Assisi con le opere della pittrice tedesca Silvia
Pecha. - il percorso della Cosenza Angioina che comprende Vico II Padolisi, Via
Padolisi e Via Biagio Miraglia con le opere del pittore francese Alexandre
Barbera- Ivanoff. - il percorso della Cosenza Aragonese che comprende Vico
Gaeta, Via Gaeta e Piazza Gerosolomitani con le opere del pittore spagnolo G.D.
GoNzalez (Goyo).