Moschee in stile sudanese nella Costa d'Avorio settentrionale
Costa d'Avorio

patrimonio dell'umanità dal 2021

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Le moschee nelle città di Tengréla, Kouto, Sorobango, Samatiguila, M’Bengué, Kong e Kaouara sono quelle meglio conservate di 20 di questi edifici che rimangono in Costa d’Avorio, dove all’inizio del secolo scorso ne esistevano centinaia.

Gli edifici sono caratterizzati da travi sporgenti, contrafforti verticali coronati da ceramiche o uova di struzzo, e minareti affusolati. Essi presentano un’interpretazione di uno stile architettonico che si pensa abbia avuto origine intorno al XIV secolo nella città di Djenné, allora parte dell’Impero del Mali, che prosperava grazie al commercio di oro e sale attraverso il Sahara verso il Nord Africa.

In particolare dal XVI secolo, lo stile si diffuse a Sud dalle regioni desertiche nella savana sudanese, diventando più basso e sviluppando contrafforti più robusti in risposta al clima più umido. Il caratteristico stile sudanese delle moschee, specifico della regione della savana dell’Africa occidentale, continuò a svilupparsi tra il XVII e il XIX secolo quando commercianti e studiosi frequentavano o si erano strabiiliti nel Sud dell’Impero del Mali, estendendo le rotte mercantili transahariane nell’area forestale.

Rappresentano, dunque, importanti testimonianze del commercio transahariano che ha facilitato l’espansione dell’Islam e della cultura islamica e riflettono una fusione di forme architettoniche islamiche e locali in uno stile altamente distintivo che è durato nel tempo.