Abu Mena
Egitto

patrimonio dell'umanità dal 1979 - sito patrimonio in pericolo

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DAL 2001 SITO PATRIMONIO IN PERICOLO - Frane causate dal dilavamento dell'argilla superficiale quando entra in contatto con eccessive precipitazioni.

Abu Mena (conosciuta anche col nome di Abu Mina) era una città, un complesso di monasteri e un luogo di pellegrinaggio cristiano nell'antico Egitto, circa 45 chilometri a sudest di Alessandria. Nel 1979 il sito venne inserito nell'elenco dei Patrimoni dell'umanità dell'UNESCO. Poche rovine sono ancora in piedi, ma le fondamenta degli edifici maggiori (come quelle della grande basilica) sono facilmente riconoscibili.

Qui venne martirizzato San Menna d'Egitto, nel III o nel IV secolo. Resoconti risalenti al V secolo (e anche alcuni più tardi) riportano diverse versioni della sua sepoltura e della successiva fondazione di una chiesa a lui dedicata. 

Gli elementi essenziali e pressoché comuni a tutte le cronache riportano che il corpo venne trasportato da Alessandria a dorso di cammello, fino a che giunse nei pressi del lago Mareotis (in pieno deserto). Ad un certo punto, il cammello si rifiutò di proseguire, nonostante tutti gli sforzi. Questo venne recepito come un segno della volontà divina e il corpo venne quindi sepolto in quel punto.

La maggior parte delle versioni riporta poi che il luogo venne dimenticato fino alla sua miracolosa riscoperta da parte di un pastore locale. La notizia si sparse rapidamente e l'imperatore Costantino I ordinò la costruzione di una chiesa in quel luogo (altre versioni sostituiscono la figura di Costantino con quella dell'imperatore Zenone di Bisanzio, del V secolo, ma gli scavi archeologici hanno datato la costruzione alla metà del IV secolo). A partire da questo periodo, il sito divenne un popolare luogo di pellegrinaggio per i credenti che cercavano una guarigione o altri miracoli.

Durante il regno di Arcadio di Bisanzio, l'arcivescovo di questa regione notò che la folla stava diventando troppo numerosa per la piccola chiesa: egli scrisse una lettera all'imperatore e quest'ultimo ordinò un'espansione della costruzione, la prima delle tre che si sarebbero succedute nel corso del tempo. Alla fine del periodo tardo-antico, Abu Mena era ormai divenuta il principale centro di pellegrinaggio dell'Egitto.

A metà del VII secolo, Abu Mena venne distrutta dall'avanzata degli Arabi nell'Africa settentrionale.

Gli scavi archeologici hanno rivelato che Abu Mena si sviluppò velocemente nel corso del IV e V secolo d.C. e in tale periodo vennero eretti: la Basilica termica, costruita per dare asilo al crescente numero di cristiani; la Basilica di Arcadius costruita a Karm Abu Menas e il cui tetto è sostenuto da 56 colonne di marmo e il battistero.

Il vecchio monastero e la città di Abu Mena sono situati a sud di Alessandria, tra Wadi-el-Natrun e Alessandria. Le spoglie di San Menas furono trasportate da un cammello e quando l'animale si rifiutò di proseguire, il martire fu sepolto. Nel luogo crebbero vigneti e uliveti ed oggi il luogo è divenuto un'oasi e sito di pellegrinaggio.

La Basilica termina fu costruita nel V secolo per ottemperare alle necessità di un numero di cristiani n aumento. La basilica fu usata per conservare le acque curative che venivano usate nei bagni e nelle piscine vicine alla basilica. I pellegrini si recavano alla basilica per riempire di acqua curativa i contenitori riportanti l'effige di San Menas. Durante il V e VI secolo, furono erette un gran numero costruzioni attorno alla Basilica termica.

Costruita anch'essa nel V secolo, la Basilica di Arcadius, fu costruita nel centro di un grande complesso a Karn Abu Menas, a sud di Alessandria. Il suo tetto è sorretto da 56 colonne in marmo. Il Battistero è situato nella parte orientale. Questo è il solo monumento Copto che mostra l'uso di questi elementi nell'antica architettura cristiana.