Fasil
Ghebbi è
una fortezza che
si
trova
nella regione
di
Amhara,
nei
pressi
della
città
di Gondar.
Essa
venne
utilizzata
come
residenza
imperiale
nel XVI e XVII
secolo.
I
suoi
edifici
mostrano
influenze architettoniche di Arabi e Indù,
successivamente
rielaborate
in
stile barocco per
l'influenza
dei
missionari gesuiti.
Nel 1979 la
città
è
stata
inserita
nell'elenco
dei Patrimoni
dell'umanità dell'UNESCO.
Nel
XVI
e
XVII
secolo,
la
città-fortezza
di
Fasil
Ghebbi
fu
la
residenza
dell'imperatore
etiope
Fasilides
e
dei
suoi
successori.
Circondato
da
mura
da
una
lunghezza
d
900
m,
include
palazzi,
chiese,
monasteri
segnati
da
influenze
etiopi,
indù
e
arabe.
Alcuni
dei
monumenti
conservano
ancora
la
loro
funzione
spirituale
e
civile.
Il
periodo
Gondarino
ha
influenzato
la
società
etiope
per
oltre
200
anni.
Fasil
Ghebbi,
Qusquam
e
altri
siti
portano
una
testimonianza
eccezionale
dell'era
moderna
della
civiltà
etiopica
sugli
altopiani.
Fasil
Ghebbi
si
trova
nella regione
Amara,
nella Repubblica
Federale
Democratica
d'Etiopia.
All'interno
del
complesso
c'è:
il
Castello
dell'Imperatore Fasilidas,
il
Castello
dell'Imperatore Iyasu,
la
Biblioteca
di Tzadich
Yohannes;
la
Cancelleria
di
Tzadich
Yohannes;
il
Castello
dell'Imperatore Dawit,
il
Palazzo
di Mentuab e
Sala
banchetti
dell'imperatore Bekaffa.
Gli
altri
sette
componenti
si
trovano
intorno
alla
città
di
Gondar:
il Debre
Berhan
Selassie (Convento
e
chiesa);
Bagno
di
Fasilidas;
Kiddush
Yohannes;
Qusquam
(Monastero
e
la
Chiesa);
Area
termica;
i
Sosinios
(noto
anche
come
Maryam
Ghemb);
il
Gorgora
(Monastero
e
la
Chiesa)
e
il
Palazzo
di
Guzara.
Tra
il XIII e
il XVII
secolo,
i
governanti
etiopici
non
erano
soliti
avere
una
città
come
capitale
fissa,
muovendosi
continuamente
attraverso
i
loro
domini,
preferivano
vivere
in
lussuosi
accampamenti
temporanei.
Re
Fasilidas
stabilì
che Gondar fosse
una
capitale
permanente
nel 1636.
Prima
della
sua
decadenza
alla
fine
del XVIII
secolo,
la
corte
reale
aveva
sviluppato
un
complesso
fortificato
chiamato Fasil
Ghebbi,
composto
da
sei
grandi
complessi
edilizi
e
altri
edifici
accessori,
circondato
da
un
muro
lungo
900
metri,
con
dodici
ingressi
e
tre
ponti.
La
città
fortezza
funzionò
come
il
centro
del
governo
etiope
fino
al 1864.
Ha
una
ventina
di
palazzi,
edifici
reali,
chiese
riccamente
decorate
e
monasteri.
Il
castello
principale
ha
enormi
torri
e
mura
merlate,
a
nord-ovest
dal
fiume
Qaha,
c'è
un
padiglione
a
due
piani
adibito
alla
balneazione
fatto
costruire
dall'imperatore Fasilidas,
l'edificio
ha
una
struttura
merlata
di
due
piani
situata
all'interno
di
una
vasca
rettangolare
di
acqua
che
viene
fornita
da
un
canale
del
fiume Qaha.
Il
padiglione
si
erge
su
archi
e
contiene
diverse
sale
disposte
nei
due
piani,
raggiunte
da
un
ponte
di
pietra
uno
dei
quali
può
essere
sollevato
per
la
difesa.
Gli
imperatori
successivi
come
Iyasu
il
grande,
hanno
continuato
la
costruzione
di
altri
castelli
migliorando
le
tecniche
costruttive
e
lo
stile
architettonico,
costruendo
al
di
là
delle
mura
delle
città
fortificata,
nella
zona
conosciuta
come Qusquam.
Il
fasil
ghebbi
e
gli
altri
castelli
della
città
di
Gondar
dimostrano
una
notevole
interfaccia
tra
culture
interne
del
paese
ma
anche
quelle
esterne,
con
elementi
culturali
legate
alla Chiesa
ortodossa
d'Etiopia, ebrei etiopi
e musulmani.
Questo
rapporto
si
esprime
non
solo
attraverso
l'architettura
dei
luoghi,
ma
anche
attraverso
l'artigianato,
la
pittura,
la
letteratura
e
la
musica
che
fiorì
nei
secoli
XVII
e
XVIII. Affiancato
da
ruscelli
di
montagna
ad
un'altitudine
di
oltre
2.300
m,
Gondar
fu
fondata
dall'imperatore
Fasilidas
e
qui
trasferì
la
sua
capitale
nel
1636
fino
al
1864.
Nessuno
sa
esattamente
perché
Fasilidas
scelse
di
stabilire
la
sua
capitale
qui,
alcune
leggende
dicono
che
l'arcangelo
profetizzò
che
la
capitale
etiope
sarebbe
stata
costruita
in
un
posto
con
un
nome
che
inizia
con
la
lettera G.
La
leggenda
ha
portato
dal XVI
al XVII
secolo
a
tutta
una
serie
di
costruzioni
di
castelli
dalle
città
di Guzara prima,
poi
da Gorgora e
infine
da
Gondar.
Il
castello
principale
della
città
è
stato
costruito
alla
fine
degli
anni 1630 nei
primi
anni 1640 per
ordine
di Fasilidas con
le
sue
enormi
torri
e
le
mura
merlate.
Fasiladas
in
aggiunta
a
questo
castello
costruì
una
serie
di
altre
strutture,
la
più
antica
è
la Enqulal
Gemb (Egg
Castle),
così
chiamata
per
il
suo
tetto
a
cupola
a
forma
di
uovo.
A
nord-ovest
del
fiume
Qaha
c'è
un
altro
bel
edificio
costruito
da
Fasilidas,
l bagni
di
Fasilidas. Iyasu
il
Grande nipote
di
Fasilidas,
è
stato
particolarmente
prolifico
nella
costruzione
a
Gondar.
Il
suo
castello
è
stato
descritto
come
il
più
fine
definito
la
Casa
di Salomone.
Le
pareti
interne
erano
decorate
con
avorio,
specchi
e
dipinti
di
palme
e
il
suo
soffitto
era
coperto
con
foglia
d'oro
e
pietre
preziose.
La
costruzione
più
bella
di
Iyasu
l
Grande
è
la Chiesa
di
Debra
Berhan
Selassie (Luce
della
Trinità),
che
è
circondata
da
un
alto
muro,
ha
una
struttura
rettangolare
e
gli
interni
sono
meravigliosi
vi
si
trovano
dipinti
con
scene
della
storia
religiosa.
La
parete
nord
è
dominata
da
una
rappresentazione
della
Trinità
più
sopra
la
crocefissione,
nella
parete
a
sud
c'è
la
rappresentazione
di Santa
Maria e
quella
nella
parete
a
est
la
vita
di
Gesù.
La
parete
ovest
mostra
i
più
grandi
santi
dell'iconografia
etiopica
come San
Giorgio in
rosso
e
oro
su
un
cavallo
bianco
rampante
che
uccide
il
drago.
L'imperatore
non
molto
tempo
dopo
aver
completato
questo
lavoro
straordinario
e
impressionante,
entrò
in
una
profonda
depressione
quando
la
sua
concubina
preferita
morì.
Abbandonò
gli
affari
di
stato
e
si
trasferì
nei
monasteri
del
lago
tana,
il
figlio Tekla
Haimanot gli
sucedette
ma
fu
a
sua
volta
assassinato,
il
suo
successore
fu
deposto
a
forza
e
il
prossimo
monarca
fu
avvelenato.
Le
brutalità
si
conclusero
con
l'imperatore Bakàffà,
che
lascio
due
bei
castelli,
quello
attribuito
direttamente
a
lui
e
l'altro
per
la
consorte,
l'imperatrice
Mentewab.
Il
successore
di
Bakàffà, Iyasu
II,
è
considerato
da
molti
storici
come
l'ultimo
degli
imperatori
di
Gondar
a
governare
con
piena
autorità.
Durante
il
suo
regno,
sono
iniziati
i
lavori
su
tutta
una
serie
di
nuovi
edifici
al
di
fuori
del
complesso
del
palazzo
principale.
Il
monarca
costruì
altri
castelli
nelle
colline
a
nord-ovest
del
centro
della
città
conosciuta
come Kweskwam.
Il
sito
è
Patrimonio
Mondiale
per
l'UNESCO ed
è
una
testimonianza
eccezionale
della
moderna
civiltà
etiopica.
Le
caratteristiche
dello
stile
del
periodo Gondar apparvero
all'inizio
del XVII
secolo
nella
capitale
e
hanno
successivamente
segnato
architettura
etiope
in
maniera
duratura.
Dopo
il
suo
declino
nel XIX
secolo,
la
città
di Gondar ha
continuato
ad
essere
un
importante
centro
commerciale
e
dei
trasporti
per
nord-ovest
dell'Etiopia.

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