Axum è situata all'ingresso di una valle a 2300
metri
di
altitudine,
circondata
da
alberi
e
terre
fertili.
Il
regno
del
Tigre
confinava
a
oriente
con
Arabia
e
Yemen,
a
occidente
con
il
Sudan
e
a
sud
con
il
Kenya
e
l'interno
dell'Africa,
da
dove
provenivano
beni
molto
richiesti
dai
popoli
del
Mar
Rosso
e
del
Mediterraneo:
polvere
d'oro,
pelli,
legni
pregiati,
avorio,
incenso
e
spezie.
Sta
scritto
che
un
drago
di
nome
Bainaba
regnò
per
400
anni
sull'Etiopia.
Poi
un
uomo
di
nome
Adhebah
fece
un
giuramento
e
dichiarò:
"Ucciderò
il
drago
e
voi
mi
farete
vostro
re".
Il
drago
si
diresse
verso
Axum
e
quando
vide
il
fuoco
alla
sua
destra
e
alla
sua
sinistra
si
rivoltò
e
morì.
Adhebah,
l'uccisore
del
drago,
regnò
per
200
anni,
si
dice
che
sia
il
padre
della
Regina
del
Sud.
Kebra
Nagast
,
la
gloria
dei
re,
si
chiama
così
il
manoscritto
del
XIV
secolo
conservato
ad
Axum,
che
narra
del
leggendario
trasferimento
dell'Arca
dell'Alleanza
da
Gerusalemme
al
Regno
di
Saba
(Etiopia).
Secondo
la
leggenda,
l'Arca
passò
da
Re
Salomone
di
Israele
nelle
mani
di
Bayna-Lehekem,
figlio
di
Salomone
e
della
regina
di
Saba
Makeda.
Bayna-Lehekem
fu
in
seguito
incoronato
re
di
Etiopia
col
nome
di
Menelik
I.
Il
trasferimento
dell'Arca
viene
quindi
letto
simbolicamente
come
un
passaggio
della
discendenza
biblica
di
Israele
in
Etiopia,
e
quindi
attribuisce
elementi
divini
alla
dinastia
tradizionale
etiope,
che
governò
sul
paese
ininterrottamente
fino
all'ascesa
di
Haile
Selassie
I
(1930),
fatta
eccezione
per
il
periodo
tra
il
950
e
il
1270,
quando
fu
retto
da
una
dinastia
di
religione
pagana
o
ebraica,
gli
Zagwe.
Il
sepolcro
del
drago
si
può
visitare,
come
molti
altri
luoghi,
che
il
credo
popolare
attribuisce
a
determinati
protagonisti
dell'identità
nazionale,
come
ad
esempio
il
Bagno
della
Regina
di
Saba.
E'
questo
il
motivo
per
cui
Axum
esercita
un
grande
fascino
anche
sull'Etiopia
di
oggi,
ma
anche
un
visitatore
giunto
da
lontano
può
difficilmente
sottrarsi
al
misticismo
del
luogo.
Axum
significata
"la
fontana
dei
principi"
e
in
tempi
antichi
deve
essere
stata
un
luogo
ricco
di
acqua
e
vegetazione,
dal
terreno
fertile,
molto
diversa
da
come
è
oggi.
4700
anni
fa
compaiono
i
primi
geroglifici
che
parlano
di
incenso,
oro,
mirra,
avorio
e
di
schiavi.
A
fondare
questa
civiltà
altamente
sviluppata
sono
migranti
provenienti
dal
Sud
arabo
che
si
stabiliscono
in
questo
importante
crocevia
tra
Africa,
India
e
Mediterraneo.
Contemporaneamente agricola e urbana, con un
commercio
ben
sviluppato,
Axum
possedeva
una
grande
fama,
come
conferma
un
testo
greco
del
III
secolo
attribuito
a
Mani,
in
cui
si
definisce
il
regno
etiope
come
il
"terzo
del
mondo".
Profondamente
influenzata
tanto
dalla
cultura
semita
quanto
da
quelle
copto-egizia
e
greca,
la
scrittura
appare
già
pienamente
utilizzata
ad
Axum
nel
IV
secolo,
come
dimostrano
le
numerose
iscrizioni
rinvenute.
La
lingua
appartiene
al
ramo
meridionale
del
semitico
occidentale,
che
penetrò
negli
altipiani
dell'Eritrea
in
seguito
alla
citata
emigrazione
araba.
L'iscrizione
più
antica
conosciuta
ad
Axum,
non
di
origine
sud arabica,
risale
alla
fine
del
I
secolo.
L'attuale
Axum
è
un
luogo
dall'architettura
anonima
che
potrebbe
trovarsi
in
qualsiasi
altro
posto
della
terra.
La
strada
principale,
in
direzione
di
Gondar,
conduce
al
limite
orientale
del
Palazzo
di
Dungur.
Il
palazzo
era
dotato
di
un
forno
in
muratura
e
la
sala
centrale
aveva
le
sue
comodità,
provvista
com'era
di
un
impianto
di
riscaldamento
sotto
il
pavimento.
Una
spedizione
di
archeologi
tedeschi
sul
territorio
di
Axum
trova
nel
1906
numerose
rovine
e
reperti
che
forniscono
informazioni
sulla
popolazione
e
sulla
dinastia
reale.
Dopo
la
morte
di
Adhebah,
la
figlia
Makeda
venne
nominata
regina
dal
popolo.
Questa
venne
a
sapere
della
saggezza
del
re
Salomone
e
questi
sentì
della
sua
ineguagliabile
bellezza
e
così
la
invitò
a
Gerusalemme.
Ci
fu
un
sontuoso
banchetto
in
onore
dell'ospite
ma
quando
la
regina
etiope
si
volle
ritirare
per
riposare
non
si
trovò
nessuna
stanza
degna
del
suo
rango
e
il
re
quindi
fu
costretto
ad
invitarla
nella
sua
camera
privata.
Dopo
il
suo
ritorno
in
patria
Makeda
dette
alla
luce
un
figlio
maschio,
Bayna-Lehekem
chiamato
Menelik,
il
figlio
del
saggio.

1000
anni
dopo
la
costruzione
del
palazzo
di
Dungur
sorge
Yeha,
nel
mezzo
delle
montagne
a
nord
di
Axum.
Qui
si
suppone
abbia
vissuto
Makeda
con
suo
figlio.
Le
mura
sono
formate
da
blocchi
lunghi
fino
a
3
metri,
saldati
senza
malta
e
praticamente
senza
fughe.
La
struttura
cubica
e
il
tipo
di
decorazioni
mostrano
l'influsso
arabo.
Originariamente
era
un
tempio,
trasformato
in
seguito
in
una
chiesa.
Così
l'enorme
edificio
ha
resistito
al
tempo,
nella
solitudine
della
montagna.
La
millenaria
piazza
del
mercato,
nel
centro
di
Axum,
ha
conservato
il
suo
carattere
vivace
e
la
sua
ricchezza.
Un
tempo
era
i
luogo
in
cui
si
potevano
trovare
le
merci
di
lusso
dell'Africa.
Avorio
e
oro,
forse
anche
schiavi,
da
tempo
non
sono
più
merci
di
scambio;
incenso
e
mirra
ci
sono
ancora,
così
come
pure
radici
dai
poteri
magici
e
tutto
quello
di
cui
ha
bisogno
un
esperto
di
medicina.
Le
steli
alte
fino
a
30
metri
restano
l'enigma
più
grande
che
regna
su
Axum.
Ognuna
di
esse
è
stata
scolpita
in
un
unico
blocco
di
granito.
Nessun
scultore
al
mondo,
oggi
oserebbe
cimentarsi
in
un'opera
simile.
L'Etiopia
antica
possedeva
il
sapere
e
il
coraggio
di
realizzare
siili
opere
che
si
sono
conservati
fino
al
primo
millennio
d.C.
Le
chiese
monolitiche
di
Lalibela
ne
sono
viva
testimonianza.
Ma
mentre
le
chiese
vengono
scolpite
nella
roccia
direttamente
sul
posto,
le
gigantesche
steli
devono
essere
per
prima
cosa
trasportate
su
luogo.
La
cava
è
a
15
km.
di
distanza
sulla
montagna
e
pezzi
grezzi
ancora
vi
giacciono,
incompiuti
ed
enormi.
Esistono
varie
teorie
su
come
abbiano
trasportato
i
monoliti
pesanti
fino
a
500
tonnellate,
nel
luogo
di
destinazione
fino
ad
Axum.
Si
narra
di
forze
soprannaturali
ma
anche
di
rampe
gigantesche
e
di
elefanti
da
soma.
Di
certo
l'innalzamento
di
una
stele
è
fallito;
la
stele
più
grande
di
Axum
non
ha
mai
raggiunto
le
vette
del
cielo.
Da
scoperte
recenti
fatte
durante
la
preparazione
delle
fondamenta
per
il
posizionamento
della
seconda
stele
più
grande,
restituita
dall'Italia,
si
ipotizza
che
le
steli
servivano
per
il
coronamento
di
mausolei.

LA RELIGIOSITA DI AXUM
Il Tigre fu evangelizzato durante il regno del
negus
Ezana
(320-342)
da
San
Frumenzio
e
Sant'Edesio,
benché
avesse
già
avuto
contatti
con
la
nuova
religione
attraverso
i
mercanti
siriani
e
fenici.
La
dottrina
cristiana
trovò
terreno
fertile
in
un
Paese
già
dedito
all'ascetismo
e
alla
pietà.
Un
viaggiatore
inglese
di
nome
Salt,
nel
suo
volume
Travel
in
Abyssinia,
racconta
come
trovò
nel
1805
tra
le
rovine
di
Axum
un'iscrizione
scritta
in
lingua
guez
(ge'ez)
e
greca
che
si
riferiva
alle
imprese
di
Azana
(chiamato
anche
Aeizanas).
Dopo
il
primo
soggiorno
nel
Paese,
San
Frumenzio
si
spostò
ad
Alessandria
d'Egitto,
dove
ricevette
la
consacrazione
episcopale
da
Sant'Atanasio.
Ritornato
in
Abissinia,
battezzò
il
negus
e
stabilì
il
suo
vescovado
nella
città
di
Axum.
L'imperatore
Costantino,
quando
si
impadronì
del
patriarcato
di
Alessandria,
chiese
al
monarca
etiope
di
obbligare
San
Frumenzio
ad
abiurare
la
sua
fede
per
abbracciare
l'arianesimo.
Fu
inviato
un
certo
Teofìlo
a
occupare
la
sede
episcopale
di
Axum;
ma
il
negus
non
diede
retta
a
Costantino,
ospitò
il
santo
nel
vescovado
fino
alla
sua
morte
e
lo
onorò
del
titolo
di
abuna,
titolo
che
ancora
oggi
viene
riservato
al
metropolita
della
chiesa
etiope.
I vescovi di Axum godevano delle stesse dignità
del
patriarca
di
Alessandria,
ma
non
delle
sue
prerogative,
poiché
potevano
ordinare
solo
sette
vescovi
invece
di
dodici.
La
chiesa
abissina
si
fonda
sulle
tesi
copte
monofìsite,
che
riconoscono
in
Cristo
la
sola
natura
divina,
secondo
la
dottrina
di
Dioscoro,
il
patriarca
di
Alessandria
ispirato
dall'eresia
di
Eutiche.
Nel
Medioevo,
dopo
il
ristabilimento
della
religione
cristiana,
francescani
italiani
e
spagnoli
cercarono
di
convenire
la
regione
al
cattolicesimo.
Successivamente
il
Paese
fu
visitato
da
missionari
portoghesi,
che
finirono
per
essere
espulsi
dopo
avere
scatenato
una
guerra
civile.

Secondo una leggenda molto cara agli abitanti di
Axum,
la
città
sarebbe
stata
fondata
dal
patriarca
biblico
Abramo;
si
narra
anche
che
nella
primitiva
cattedrale
fossero
conservate
le
Tavole
della
Legge
e
l'Arca
dell'Alleanza.
La
nuova
Basilica,
chiamata
di
Maryan-Tsion,
fu
costruita
sopra
edifici
di
epoche
precedenti
e
ristrutturata
poco
dopo
il
1525,
durante
l'epoca
del
predominio
portoghese
in
Etiopia.
Nel
IV
secolo
l'Etiopia
è
uno
dei
primi
paesi
in
cui
il
cristianesimo
viene
dichiarato
religione
di
stato.
L'Arca
dell'Alleanza
rubata
da
Menelik
I
si
trova
oggi
nella
Chiesa
di
Maryan-Tsion.
Nel
sacrario
sono
conservate
anche
le
corone
dei
sovrani.
Gli
imperatori
etiopi
si
sono
sempre
considerati
protettori
e
custodi
della
fede.
Anche
se
la
capitale
era
stata
spostata
ad
Addis
Abeba,
a
1000
km
di
distanza,
i
sovrani
si
recavano
sempre
ad
Axum
per
l'incoronazione.
I
troni
di
pietra,
di
cui
si
conservano
i
basamenti,
erano
di
importanza
fondamentale,
infatti
qui
i
futuri
sovrani
venivano
benedetti
dal
vescovo
della
chiesa
ortodossa.
Axum
resta
un
centro
storico
e
religioso
di
importanza
primaria
per
il
popolo
etiope;
è
un
luogo
che
lascia
aperti
ancora
molti
quesiti
e
nasconde
molti
segreti,
eppure
dà
ai
credenti
la
sicurezza
di
sentirsi,
più
che
altrove,
vicini
a
Dio.
In
questo
luogo
si
concentra
la
coscienza
nazionale
dell'Etiopia
che
comincia
con
la
discendenza
di
Salomone
e
della
Regina
di
Saba,
dando
vita
a
uno
dei
regni
più
potenti,
il
cui
centro
era
Axum,
unica
città
teatro
dell'incoronazione
dei
successivi
sovrani
etiopi.
Alla
fine
della
festa
di
Maryan
Tsion
ha
luogo
un
tradizionale
banchetto;
anche
se
di
solito
manca
tutto,
in
questo
giorno
si
festeggia
con
grande
generosità.
E
così
in
questa
occasione,
almeno
per
qualche
ora,
ritornano
lo
splendore
e
l'abbondanza
dell'antica
Axum
delle
origini.

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