Area archeologica di Axum
Etiopia

patrimonio dell'umanità dal 1980

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Axum è situata all'ingresso di una valle a 2300 metri di altitudine, circondata da alberi e terre fertili. Il regno del Tigre confinava a oriente con Arabia e Yemen, a occidente con il Sudan e a sud con il Kenya e l'interno dell'Africa, da dove provenivano beni molto richiesti dai popoli del Mar Rosso e del Mediterraneo: polvere d'oro, pelli, legni pregiati, avorio, incenso e spezie. 

Sta scritto che un drago di nome Bainaba regnò per 400 anni sull'Etiopia. Poi un uomo di nome Adhebah fece un giuramento e dichiarò: "Ucciderò il drago e voi mi farete vostro re". Il drago si diresse verso Axum e quando vide il fuoco alla sua destra e alla sua sinistra si rivoltò e morì. Adhebah, l'uccisore del drago, regnò per 200 anni, si dice che sia il padre della Regina del Sud. 

Kebra Nagast , la gloria dei re, si chiama così il manoscritto del XIV secolo conservato ad Axum, che narra del leggendario trasferimento dell'Arca dell'Alleanza da Gerusalemme al Regno di Saba (Etiopia). Secondo la leggenda, l'Arca passò da Re Salomone di Israele nelle mani di Bayna-Lehekem, figlio di Salomone e della regina di Saba Makeda. Bayna-Lehekem fu in seguito incoronato re di Etiopia col nome di Menelik I. Il trasferimento dell'Arca viene quindi letto simbolicamente come un passaggio della discendenza biblica di Israele in Etiopia, e quindi attribuisce elementi divini alla dinastia tradizionale etiope, che governò sul paese ininterrottamente fino all'ascesa di Haile Selassie I (1930), fatta eccezione per il periodo tra il 950 e il 1270, quando fu retto da una dinastia di religione pagana o ebraica, gli Zagwe.

Il sepolcro del drago si può visitare, come molti altri luoghi, che il credo popolare attribuisce a determinati protagonisti dell'identità nazionale, come ad esempio il Bagno della Regina di Saba. E' questo il motivo per cui Axum esercita un grande fascino anche sull'Etiopia di oggi, ma anche un visitatore giunto da lontano può difficilmente sottrarsi al misticismo del luogo.

Axum significata "la fontana dei principi" e in tempi antichi deve essere stata un luogo ricco di acqua e vegetazione, dal terreno fertile, molto diversa da come è oggi.

4700 anni fa compaiono i primi geroglifici che parlano di incenso, oro, mirra, avorio e di schiavi. A fondare questa civiltà altamente sviluppata sono migranti provenienti dal Sud arabo che si stabiliscono in questo importante crocevia tra Africa, India e Mediterraneo. Contemporaneamente agricola e urbana, con un commercio ben sviluppato, Axum possedeva una grande fama, come conferma un testo greco del III secolo attribuito a Mani, in cui si definisce il regno etiope come il "terzo del mondo". Profondamente influenzata tanto dalla cultura semita quanto da quelle copto-egizia e greca, la scrittura appare già pienamente utilizzata ad Axum nel IV secolo, come dimostrano le numerose iscrizioni rinvenute. 

La lingua appartiene al ramo meridionale del semitico occidentale, che penetrò negli altipiani dell'Eritrea in seguito alla citata emigrazione araba. L'iscrizione più antica conosciuta ad Axum, non di origine sud arabica, risale alla fine del I secolo. 

L'attuale Axum è un luogo dall'architettura anonima che potrebbe trovarsi in qualsiasi altro posto della terra. La strada principale, in direzione di Gondar, conduce al limite orientale del Palazzo di Dungur. Il palazzo era dotato di un forno in muratura e la sala centrale aveva le sue comodità, provvista com'era di un impianto di riscaldamento sotto il pavimento.

Una spedizione di archeologi tedeschi sul territorio di Axum trova nel 1906 numerose rovine e reperti che forniscono informazioni sulla popolazione e sulla dinastia reale. Dopo la morte di Adhebah, la figlia Makeda venne nominata regina dal popolo. Questa venne a sapere della saggezza del re Salomone e questi sentì della sua ineguagliabile bellezza e così la invitò a Gerusalemme.

Ci fu un sontuoso banchetto in onore dell'ospite ma quando la regina etiope si volle ritirare per riposare non si trovò nessuna stanza degna del suo rango e il re quindi fu costretto ad invitarla nella sua camera privata.

Dopo il suo ritorno in patria Makeda dette alla luce un figlio maschio, Bayna-Lehekem chiamato Menelik, il figlio del saggio.

1000 anni dopo la costruzione del palazzo di Dungur sorge Yeha, nel mezzo delle montagne a nord di Axum. Qui si suppone abbia vissuto Makeda con suo figlio. Le mura sono formate da blocchi lunghi fino a 3 metri, saldati senza malta e praticamente senza fughe. La struttura cubica e il tipo di decorazioni mostrano l'influsso arabo. 

Originariamente era un tempio, trasformato in seguito in una chiesa. Così l'enorme edificio ha resistito al tempo, nella solitudine della montagna.

La millenaria piazza del mercato, nel centro di Axum, ha conservato il suo carattere vivace e la sua ricchezza. Un tempo era i luogo in cui si potevano trovare le merci di lusso dell'Africa. Avorio e oro, forse anche schiavi, da tempo non sono più merci di scambio; incenso e mirra ci sono ancora, così come pure radici dai poteri magici e tutto quello di cui ha bisogno un esperto di medicina.

Le steli alte fino a 30 metri restano l'enigma più grande che regna su Axum. Ognuna di esse è stata scolpita in un unico blocco di granito. Nessun scultore al mondo, oggi oserebbe cimentarsi in un'opera simile. L'Etiopia antica possedeva il sapere e il coraggio di realizzare siili opere che si sono conservati fino al primo millennio d.C. Le chiese monolitiche di Lalibela ne sono viva testimonianza.

Ma mentre le chiese vengono scolpite nella roccia direttamente sul posto, le gigantesche steli devono essere per prima cosa trasportate su luogo.

La cava è a 15 km. di distanza sulla montagna e pezzi grezzi ancora vi giacciono, incompiuti ed enormi. Esistono varie teorie su come abbiano trasportato i monoliti pesanti fino a 500 tonnellate, nel luogo di destinazione fino ad Axum. Si narra di forze soprannaturali ma anche di rampe gigantesche e di elefanti da soma. Di certo l'innalzamento di una stele è fallito; la stele più grande di Axum non ha mai raggiunto le vette del cielo.

Da scoperte recenti fatte durante la preparazione delle fondamenta per il posizionamento della seconda stele più grande, restituita dall'Italia, si ipotizza che le steli servivano per il coronamento di mausolei.

LA RELIGIOSITA DI AXUM

Il Tigre fu evangelizzato durante il regno del negus Ezana (320-342) da San Frumenzio e Sant'Edesio, benché avesse già avuto contatti con la nuova religione attraverso i mercanti siriani e fenici. La dottrina cristiana trovò terreno fertile in un Paese già dedito all'ascetismo e alla pietà. Un viaggiatore inglese di nome Salt, nel suo volume Travel in Abyssinia, racconta come trovò nel 1805 tra le rovine di Axum un'iscrizione scritta in lingua guez (ge'ez) e greca che si riferiva alle imprese di Azana (chiamato anche Aeizanas). 

Dopo il primo soggiorno nel Paese, San Frumenzio si spostò ad Alessandria d'Egitto, dove ricevette la consacrazione episcopale da Sant'Atanasio. Ritornato in Abissinia, battezzò il negus e stabilì il suo vescovado nella città di Axum. L'imperatore Costantino, quando si impadronì del patriarcato di Alessandria, chiese al monarca etiope di obbligare San Frumenzio ad abiurare la sua fede per abbracciare l'arianesimo. Fu inviato un certo Teofìlo a occupare la sede episcopale di Axum; ma il negus non diede retta a Costantino, ospitò il santo nel vescovado fino alla sua morte e lo onorò del titolo di abuna, titolo che ancora oggi viene riservato al metropolita della chiesa etiope.

I vescovi di Axum godevano delle stesse dignità del patriarca di Alessandria, ma non delle sue prerogative, poiché potevano ordinare solo sette vescovi invece di dodici. La chiesa abissina si fonda sulle tesi copte monofìsite, che riconoscono in Cristo la sola natura divina, secondo la dottrina di Dioscoro, il patriarca di Alessandria ispirato dall'eresia di Eutiche. Nel Medioevo, dopo il ristabilimento della religione cristiana, francescani italiani e spagnoli cercarono di convenire la regione al cattolicesimo. Successivamente il Paese fu visitato da missionari portoghesi, che finirono per essere espulsi dopo avere scatenato una guerra civile.  

Secondo una leggenda molto cara agli abitanti di Axum, la città sarebbe stata fondata dal patriarca biblico Abramo; si narra anche che nella primitiva cattedrale fossero conservate le Tavole della Legge e l'Arca dell'Alleanza. La nuova Basilica, chiamata di Maryan-Tsion, fu costruita sopra edifici di epoche precedenti e ristrutturata poco dopo il 1525, durante l'epoca del predominio portoghese in Etiopia. 

Nel IV secolo l'Etiopia è uno dei primi paesi in cui il cristianesimo viene dichiarato religione di stato. L'Arca dell'Alleanza rubata da Menelik I si trova oggi nella Chiesa di Maryan-Tsion. Nel sacrario sono conservate anche le corone dei sovrani. Gli imperatori etiopi si sono sempre considerati protettori e custodi della fede. Anche se la capitale era stata spostata ad Addis Abeba, a 1000 km di distanza, i sovrani si recavano sempre ad Axum per l'incoronazione. I troni di pietra, di cui si conservano i basamenti, erano di importanza fondamentale, infatti qui i futuri sovrani venivano benedetti dal vescovo della chiesa ortodossa.

Axum resta un centro storico e religioso di importanza primaria per il popolo etiope; è un luogo che lascia aperti ancora molti quesiti e nasconde molti segreti, eppure dà ai credenti la sicurezza di sentirsi, più che altrove, vicini a Dio.

In questo luogo si concentra la coscienza nazionale dell'Etiopia che comincia con la discendenza di Salomone e della Regina di Saba, dando vita a uno dei regni più potenti, il cui centro era Axum, unica città teatro dell'incoronazione dei successivi sovrani etiopi.

Alla fine della festa di Maryan Tsion ha luogo un tradizionale banchetto; anche se di solito manca tutto, in questo giorno si festeggia con grande generosità. E così in questa occasione, almeno per qualche ora, ritornano lo splendore e l'abbondanza dell'antica Axum delle origini.