A
Konso
e
nei
villaggi
del
sud-est
della
provincia
del
Gamo-Gofa,
dimora
una
delle
popolazioni
che
hanno
conservato
inalterato
la
propria
cultura
e
le
proprie
tradizioni:
il
popolo
dei
Konso.
I
Konso
sono
tra
le
popolazioni
più
laboriose
di
tutta
la
zona:
con
facilità
si
incontrano
lungo
i
sentieri
donne
piegate
sotto
il
peso
di
grosse
fascine
di
legno,
paglia
od
altro,
mentre
quando
non
sono
impegnate
in
quest'attività
di
trasporto
le
si
possono
trovare
nei
cortiletti
delle
loro
abitazioni
a
tessere
delle
stoffe
per
cui
sono
rinomate
in
tutta
l'Etiopia.
Persino
i
ragazzini
sono
continuamente
impegnati
in
piccole
occupazioni,
quali,
ad
esempio
il
trasporto
dell'acqua
in
otri.
A
differenza
delle
altre
popolazioni,
nei
villaggi
Konso
le
capanne
sono
addossate
le
une
sulle
altre
e
non
sparpagliate
mentre
i
villaggi
più
grossi
osservano
un'ulteriore
suddivisione
territoriale
ciascuna
corrispondente
ad
un
nucleo
di
famiglie.
Il
centro
di
questa
frazione
territoriale
è
rappresentato
dalla
casa
degli
uomini,
una
capanna
più
grande
delle
altre
in
cui
gli
uomini
si
riuniscono
per
deliberare
quelle
decisioni
che
poi
dovranno
essere
osservate
da
tutti
gli
appartenenti
al
gruppo
di
famiglie
di
riferimento.
Il
sottotetto
della
casa
degli
uomini,
inoltre,
funge
da
enorme
dormitorio
per
tutti
i
ragazzi
al
di
sopra
dei
dodici
anni,
età
in
cui
il
ragazzo
deve
abbandonare
la
propria
famiglia
per
essere
iniziato
alla
vita.
Egli
rimarrà
nella
casa
degli
uomini
fino
al
matrimonio
ed
alla
costituzione
della
propria
famiglia.
Nello
spazio
davanti
alla
casa
degli
uomini
viene
collocato
l'albero
generazionale,
simile
all'albero
della
cuccagna.
Esso
è
formato
da
tanti
pali
di
legno
quante
sono
state
le
generazioni
che
si
sono
succedute,
ed
è
ovviamente
un
vanto
il
fatto
di
possedere
un
albero
generazionale
molto
alto,
a
testimonianza
dell'anzianità
e
del
prestigio
di
quelle
famiglie.
Talvolta,
accanto
ad
esso,
si
possono
notare
piccoli
obelischi
di
pietra,
ciascuno
dei
quali
rappresenta
una
generazione
che
si
sia
particolarmente
distinta
in
azioni
di
caccia
o
per
aver
ucciso
molti
nemici
di
qualche
tribù
rivale.
Altra
caratteristica
dei
Konso
sono
le
wagas,
ovvero
le
steli
funerarie
di
legno
che
vengono
erette
dalle
famiglie
più
facoltose
alcuni
mesi
dopo
il
funerale
del
congiunto.
Sono
delle
pale
di
legno
alte
complessivamente
circa
tre
metri
che
vengono
conficcate
nel
terreno
in
modo
tale
che
risulti
visibile
circa
solo
un
metro
e
raffiguranti
il
morto
circondato
dalle
mogli,
dagli
eventuali
animali
feroci
uccisi
e
dai
nemici
uccisi
in
battaglia:
quest'ultimi
non
presentano
parti
sessuali
in
quanto
i
Konso
tradizionalmente
usano
evirare
i
genitali
dei
nemici
uccisi
per
poterli
ostentare
in
segno
di
coraggio
e
virilità.
A
volte
vengono
scolpite
delle
scimmie
che
rappresentano
il
benessere.
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