Città vecchia di Lamu
Kenya

patrimonio dell'umanità dal 2001

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Quando le prime luci raggiungono le sponde dell'isola sullo specchio delle onde, la vita nella città di pietra di Lamu è già cominciata da tempo. Come tutti gli abitanti della costa, gli uomini di Lamu sono esperti navigatori, dal più vecchio al più giovane.

Dai merli del forte si può scorgere ogni imbarcazione che si avvicina alla città. La fortezza venne costruita nel 1813, all'epoca Lamu strinse un'alleanza con lo scieicco dell'Oman che regnò sulla costa orientale africana sconfiggendo la pericolosa Mombasa. 

Ci si poteva permettere di costruire il possente bastione, il commercio era florido e procurava ingenti guadagni. 900 anni prima l'isola era già un famoso mercato per le merci che arrivavano dalla terraferma e da altri paesi lontani. Contatti commerciali con gli arabi portavano già in tempi antici benessere e religione islamica.

Lo stile di vita arabo e le tradizioni africane si mescolano e si uniscono nell'antica cultura swahili, che assorbe anche influssi indiani. Gli swahili, la gente della costa, non sono legati da un'apparteneneza etnica, bensì da una lingua comune, lo swahili.

La piazza davanti al forte è il punto centrale della vita cittadina, palcoscenico di uno spettacolo quotidiano. Qui si vedono personaggi importanti della città e chi invece vorrebbe esserlo. Portagonisti sono gli uomini, ognuno ha il suo posto abituale per non farsi sfuggire nulla di quello che accade sulla via principale.

Sul percorso lungo 2 chilometri si diramano numerose stradine indistinguibili l'una dall'altra, stretti passaggi tra le pareti delle case: un vero labirinto in cui gli abitanti si sanno ritrovare a occhi chiusi ma, lo straniero, immancabilmente si perde.

La Città vecchia di Lamu, erede di tradizioni di oltre mille anni, è l'insediamento swahili più antico e meglio conservato dell'Africa orientale, e ha mantenuto le sue funzioni tradizionali. Sulle facciate delle case, quasi prive di finestre, spiccano le decorate porte in legno intagliato. Le porte di Lamu sono famose e ancora oggi gli artigiani tramandano la tradizionale arte di intagliare il legno. Eppure molti degli antichi capolavori sono stati estratti dal loro posto originale e venduti.

La struttura architettonica delle case swahili è ben congeniata e si adatta perfettamente al clima torrido. Sopra le terrazze aperte, da cui può circolare l'aria, si ergono tetti spioventi in paglia che attenuano la canicola estiva.

PortaLegno.jpg (205499 byte)La città vecchia sembra un luogo magico, nei vicoli della città di pietra figure di donne appaiono per poi sparire misteriosamente. Anche le figure coperte dal velo sono essere umani in carne ed ossa. A Lamu non è una legge che può stabilire quanto una donna possa mostrare del proprio volto, ma le tradizioni famigliari. 

Lamu non è un luogo di immagini passate, nella città ancora vivone uomini nelle case a 4 piani. Sono case costruite 200 anni fa da commercianti benestanti, alte costruzioni realizzate con blocchi di corallo e tenute insieme dalla calce.

Nella VI ora, a mezzogiorno, risuona il richiamo della preghiera, si cantano le lodi ad Allah, l'unico Dio, e l'eco si diffonde su tutta la città. Nella città di 30.000 abitanti, 9 abitanti su 10 si riconoscono nella fede islamica; 29 moschee sono state costruite per i fedeli.

Molti abitanti dell'isola si devono guadagnare da vivere sull terraferma, ma basta appena per le esigenze quotidiane. Gli stranieri comprano e restaurano le case più belle, ma gli stranieri non vivono qui e la cultura della vecchia città si perde in modo irrimediabile.

Il mercato offre molto ma la situazione economica del paese è catastrofica e anche Lamu ne risente. Una parte della popolazione è in stato di completo abbandono. Tuttavia gli swahili conservano il loro orgoglio e la loro dignità, senza essere invadenti, accolgono amichevolmente lo straniero.

La maggior parte della popolazione comprende oltre allo swahili anche l'inglese, lingua ufficiale del Kenya, così anche nei piccoli negozi è facile leggere offerte in più lingue.

Tra tradizione e progresso che avanza, Lamu conserva ancora un po' di autonomia, grazie all'insediamento swahili, che entra nella storia della città oltre un millennio addietro come centro commerciale.

A partire dal XIX secolo, Lamu ha ospitato importati feste religiose musulmane, ed è diventato un centro significativo per lo studio della cultura islamica e swahili. La città di Lamu è indubbiamente patrimonio dell’umanità.

In qualità di città abitata più antica del Kenya, Lamu ha una storia molto ricca. La città era una delle colonie Swahili primordiali che andava dalla Somalia al Mozambico. Rimase un porto ricco di attività anche durante la turbolenta invasione dei portoghesi e successivamente durante il dominio da parte dell’Oman durante il XVII secolo. 

L’economia di Lamu era basata sul commercio degli schiavi fino al XX secolo. Quando lo schiavismo fu abolito nel 1907, l’economia della città ne soffrì enormemente. Solo recentemente l’afflusso di moneta turistica ha rianimato la crescita della città senza però stravolgere lo stile tipico  modernizzandola troppo. Le fogne sono sempre a cielo aperto e costeggiano le strade strette.

Lamu sembra una zona quasi ferma nel tempo. Lo stile e la conformazione della città è cambiato molto poco durante i secoli. Le strade strette e tortuose permettono il passaggio solamente a pedoni e asini. La popolazione di Lamu è quasi esclusivamente Islamica. Gli uomini vestono abiti lunghi noti con il nome di khanzus con capelli kofia e le donne si coprono totalmente con abiti di coloro nero come nella maggior parte dei paesi Islamici. All’inizio degli anni settanta, Lamu divenne nota per la sua popolazione considerata esotica, remota e riservata. 

Divenne un centro di ritrovo per anticonformisti attratti dalla cultura e tradizione indisturbata dal tempo. Alcuni sostengono che l’aumento del turismo minerà i valori di questo popolo antico, altri correttamente sostengono che senza l’industria del turismo, Lamu soffrirà e stagnerà nella povertà.

Ci sono molti siti dentro e nei dintorni di Lamu interessanti da esplorare. L’architettura delle case e dei palazzi è unico e senza eguali. La maggior parte dei palazzi sono stati costruiti durante il XVIII secolo con materiali locali quali mattoni di corallo per i muri, pavimenti in legno sostenuti da pali di mangrovia, tetti di makuti e persiane finemente intarsiate alle finestre. I villaggi turistici di Shela e Matondoni, il Forte di Lamu, il museo Swahili ed il santuario degli asini dovrebbero rientrare nell’itinerario turistico.

Lamu è una città senza eguali; un’isola tropicale tranquilla dove la vita scorre ad un ritmo rilassato e con una storia misteriosa ed affascinante come le sue vie tortuose nella città medievale.

L’isola in se è incantevole con dune di sabbia e lunghe spiagge e dove piccoli villaggi si annidano tra piantagioni di cocco e mango con le tipiche barche Dhow che solcano le onde. Ma la vera attrazione di Lamu è la vecchia città.

La città di Lamu nacque nel XIV secolo come una colonia Swahili ma ebbe molti visitatori che la influenzarono tra cui esploratori Portoghesi, mercanti Turchi e Cinesi e gli Arabi da Oman. Ognuna lasciò un marchio ma Lamu sviluppò la propria cultura che dura ancora oggi.