DAL 2016 SITO PATRIMONIO
IN
PERICOLO
-
Seconda
guerra
civile
in
Libia.
Cirene fu fondata nel
630
a.C.
da
un
gruppo
di
greci
fuggiti
da
Thera
(Santorini)
in
seguito
a
una
terribile
siccità.
Secondo
la
testimonianza
storica
di
Erodoto
e
quella
più
leggendaria
di
Pindaro,
dopo
aver
consultato
l'oracolo
di
Apollo
a
Delfì,
questi
profughi
decisero
di
dirigersi
verso
la
costa
libica.
Il
loro
condottiero,
Batto,
fondò
una
città
su
una
collina
dove
sgorgava
una
sorgente
che
alimentava
una
vera
e
propria
oasi
nel
deserto.
I
suoi
discendenti,
chiamati
Arcesili,
fecero
prosperare
Cirene
intrattenendo
scambi
commerciali
con
la
Grecia.
Nel
V
secolo
a.C,
insieme
a
Barka,
Berenice,
Tocra
e
Apollonia,
la
città
diede
vita
alla
Pentapoli,
una
federazione
basata
su
accordi
commerciali
che
durò
fino
alla
morte
di
Alessandro
Magno,
quando
cadde
sotto
il
dominio
dei
Tolomei.
Nel
196
a.C.
Cirene
fu
conquistata
da
Roma
ed
elevata
a
capitale
di
una
provincia,
la
Cirenaica.
Con
la
nascita
dell'Impero
Bizantino
passò
sotto
Costantinopoli
e
rimase
uno
dei
centri
più
prosperi
della
Libia
fino
alla
conquista
araba
del
642.
A Cirene si distinguono
cinque
zone
monumentali:
il
Santuario
di
Apollo,
l'acropoli,
l'area
adiacente
all'Agorà
greca
e
al
foro
romano,
la
strada
della
Valle
che
attraversa
la
città
da
nordovest
a
sudest
e
il
quartiere
di
nordest.
Il
Tempio
di
Apollo,
patrono
e
protettore
della
città,
è
il
monumento
più
importante;
fu
edificato
vicino
al
luogo
della
mitica
sorgente,
le
cui
acque,
considerate
sacre,
percorrevano
una
rete
di
canali
lunga
300
metri
.
Da
qui
una
scala
scendeva
fino
al
Tempio,
costruito
dai
primi
coloni
nel
VII-VI
secolo
a.C.
Si
conservano
anche
i
resti
di
un
tempio
di
epoca
posteriore
che
lo
sostituì
nel
V
secolo,
ma
di
entrambi
attualmente
si
possono
ammirare
solo
le
fondamenta
perché
nel
IV
secolo
a.C.
furono
sostituiti
da
un
terzo
tempio,
di
cui
oggi
è
possibile
ammirare
l'elegante
e
armonioso
colonnato
che
lo
circondava.

Davanti
al
santuario
è
il
grande
altare
di
Apollo
(IV
secolo
a.C).
Intorno
a
questo
complesso
si
sviluppò
l'acropoli,
che
non
è
ancora
stata
riportata
completamente
alla
luce.
Comprende
altri
templi
e
fonti
sacre,
come
quelli
dedicati
a
Ecate
(I
secolo)
e
a
Iside.
Da
segnalare
il
Tempio
di
Artemide
e,
a
poca
distanza,
un
altro
tempio
e
una
fonte
dedicati
alla
ninfa
amata
da
Apollo,
Cirene,
con
splendidi
bassorilievi
che
la
ritraggono.
L'area
è
delimitata
a
sudest
dalle
Terme
di
Traiano
e
a
nordest
da
un
Teatro
greco
vicino
a
un
anfiteatro
romano.
Accanto
al
nucleo
religioso
si
trovava
l'Agorà,
il
cuore
della
polis
greca.
La
romanizzazione
rispettò
la
cultura
ellenica
e,
nel
caso
di
Cirene,
consentì
la
sovrapposizione
degli
stili.
Al
centro
della
piazza
si
innalzava
una
torre
circolare
che
si
pensa
fosse
la
tomba
del
re
Batto.
Nel quartiere nordest è stato portato alla luce
un
tempio
dedicato
a
Zeus,
il
più
importante
di
tutta
l'Africa
per
dimensioni.
ad oggi uno dei monumenti più
suggestivi
della
vasta
area
archeologica.
Iniziato
già
nel
V
secolo
a.C,
era
superiore
per
dimensioni
al
Partenone
e
custodiva
un'enorme
scultura
di
Zeus
realizzata
su
modello
della
celeberrima
statua,
opera
di
Fidia,
che
ornava
l'analogo
santuario
a
Olimpia.
Nel
331
a.C.
la
città
fu
conquistata
da
Alessandro
Magno
e,
al
crollo
del
suo
impero,
passò
sotto
l'egida
della
dinastia
dei
Tolomei
che
già
governavano
l’Egitto.
Nel III secolo a.C. venne
eretto
l'ampio
ginnasio
pubblico
-
diventato
poi
il
foro
dedicato
ai
Cesari
con
l'arrivo
dei
romani
-
a
sua
volta
delimitato
dalla
Skyrota,
la
principale
arteria
cittadina.

Un
secolo
più
tardi,
la
monumentale
agorà
assunse
la
sua
forma
definitiva.
Su
di
essa
si
affacciano
il
tempio
di
Demetra
e
Kore,
di
forma
circolare,
e
uno
stupefacente
monumento
eretto
per
celebrare
una
battaglia
navale.
Esso
reca
una
statua
in
marmo
della
Vittoria
(oggi
acefala,
ma
con
eleganti
forme
femminili
scolpite
alla
perfezione
nel
marmo)
che
s'innalza
come
una
polena
sulla
poppa
di
una
nave.
Alle
spalle
del
monumento
è
stato
invece
identificato
il
cenotafio
di
Batto.
I
romani,
ai
quali
Cirene
fu
ceduta
nel
96
a.C,
rispettarono
la
struttura
greca
della
città
e
si
adeguarono
alle
sue
tradizioni.
Ogni
loro
modifica
architettonica
fu
successiva
al
117
d.C.,
anno
in
cui
una
rivolta
degli
ebrei
danneggiò
pesantemente
gran
parte
degli
edifici.
All'imperatore
Adriano
va
il
merito
di
aver
tentato
di
restituire
alla
città
monumenti
adeguati
al
suo
rango,
nonché
di
erigervi
dimore
lussuose
-
queste
sì,
tipicamente
romane
-
ornate
di
splendidi
mosaici.
Ma
il
suo
intervento
fu
vanificato
dal
disastroso
terremoto
del
262
d.C.
E
così
Cirene,
appena
l'ombra
di
ciò
che
era
stata,
risorse
come
insediamento
cristiano,
prima
di
tramontare
definitivamente
con
l'arrivo
degli
arabi.

Di grande interesse è il foro di
Proculo, o
Caesareum,
trasformato
in
fortezza
in
epoca
bizantina,
che
conserva
i
resti
del
suo
spettacolare
colonnato.
Poco
più
in
là
sorge
una
basilica,
gravemente
danneggiata
e
ricostruita
negli
anni
Trenta,
mentre
più
a
sud
è
stato
recentemente
riportato
alla
luce
un
secondo
Tempio
di
Demetra.
Fra il II e il III secolo dell'era cristiana,
sulla
strada
della
Valle
si
sviluppò
un
secondo
centro
urbano
come
ampliamento
del
nucleo
più
antico.
Oltre ai resti di numerose
residenze,
si
ammirano
alcuni
monumenti
ufficiali
dedicati
agli
imperatori
romani,
così
come
altri
edifici
di
epoche
diverse
destinati
ad
accogliere
le
ondate
successive
di
emigranti
e
delle
terme
sotterranee
chiamate
"Terme
Greche".

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