Medina di Tétouan
Marocco

patrimonio dell'umanità dal 1997

Video - Video 2 

Tétouan è capitale e centro culturale della regione Tangeri-Tétouan nel Marocco settentrionale ed è l'unico porto del Marocco aperto sul Mar Mediterraneo ad alcune miglia dallo Stretto di Gibilterra.

Anticamente era una roccaforte militare per le operazioni contro Ceuta, fondata tra il 1305 e il 1307 dal sultano merinide Abu Tabit. Diventò presto centro di guerra di corsa, tanto che nel 1399 la città fu distrutta da Enrico III di Castiglia e i suoi abitanti furono uccisi o deportati.

Rifiorì all'inizio del XVI secolo per l'arrivo di molti ebrei e moriscos rifugiatisi in Marocco dopo la cacciata dalla Spagna nel 1492 ad opera di Ferdinando II di Aragona e Isabella di Castiglia (i "re cattolici"). L'immigrazione continuò fino al XVII secolo e comportò l'introduzione delle usanze raffinate e delle eleganti forme dell'arte ispano-moresca. La città dovette poi subire il blocco navale da parte di Filippo II nel 1565 e perse la raggiunta importanza commerciale, che riacquistò sotto il regno di Moulay Ismail (1672-1727) grazie allo sviluppo delle relazioni commerciali con l'Europa. Nel XIX secolo fu coinvolta nelle lotte fra Spagna e Inghilterra per la supremazia della regione, venne occupata dal 1860 al 1862 dalla Spagna e poi restituita al Marocco. Ritornò spagnola nel 1913 e tale rimase fino all'indipendenza del Marocco.

Come altre città marocchine ha quartieri di tipo europeo e la medina araba, circondata tuttora su tre lati da spesse mura e sovrastata dalla Kasba (cittadella militare), è un labirinto di scalette, di strade strette e tortuose che s'internano a volte nelle case e si slargano in piccole piazzette. Oltre ai sūq ci sono botteghe artigianali di ricamatrici, armaioli, tintori, conciatori di pelli, ed altre attività varie.  

Nel Museo etnografico e d'arte marocchina, fondato nel 1926 e trasferito nel 1945 in una ex fortezza, le collezioni d'artigianato mostrano le tradizioni e le usanze del Marocco del nord, con i mobili, i tappeti, i ricami, le ceramiche, gli abiti tradizionali maschili e femminili usati nelle campagne, il vasellame, le suppellettili e gli utensili che rivelano l'influenza andalusa. Interessanti la collezione di strumenti musicali, la ricostruzione di una cerimonia nuziale e di una cucina con i forni usati per cuocere il pane, le carni e le verdure. Una sala è dedicata alle armi bianche e da fuoco compreso un piccolo cannone. Il Museo è situato attorno a un giardino andaluso con una fontana adorna di mosaici.

Un altro museo il "Museo Archeologico" raccoglie soprattutto reperti della colonia romana Lixus con il famoso mosaico raffigurante le tre Grazie, oggetti in oro, bronzetti, fra i quali le statuette di Leda, di Ercole che solleva Anteo, di Teseo che abbatte il Minotauro, che risalgono al I secolo.

Interessanti anche molti altri oggetti provenienti da scavi in località presso Tétouan: frammenti di ceramiche, bruciaprofumi punici, una collezione di monete romane, un'altra di di ceramiche puniche, pre-romane e romane e serie di pesi romani, gioielli, lampade ad olio, strumenti vari per la pesca, la tessitura, la chirurgia ed altri. L'ingresso è vietato al palazzo del Khalifa perché oggi è uno dei tanti palazzi reali che il re ha in diverse città del Marocco, ed era all'epoca del protettorato residenza del califfo. Eretto nel XVII secolo e modificato nel 1948 e nel 1960 è un bell'esempio di architettura ispano-moresca.  

Caratteristico è il souk el Fouki, lunga piazzetta dove si trovano i venditori di spezie, di stuoie, delle tipiche gallette "kesra" dei pasti marocchini ed i falegnami. Numerose sono le moschee con i loro minareti.  

Il parco, che si snoda lungo la costa atlantica, è fatto di dune di sabbia, paludi e secche costiere, isolette.

L'austerità del deserto e la biodiversità della zona marina contribuiscono a un paesaggio terrestre e marino contrastante di eccezionale valore naturale. Molte varietà di uccelli migratori vi trascorrono l'inverno. vi si possono anche trovare diverse specie di tartaruga di mare e di delfino, che i pescatori usano per attirare banchi di pesce.

TAMUDA - A poca distanza da Tétouan si trovano le rovine dell'antica città di Tamuda i cui reperti degli scavi sono conservati nel museo archeologico di Tetouan. È ancora ben visibile il tracciato urbano di questo agglomerato urbano abitato nel III o II secolo da Berberi che intrattenevano rapporti economici con Cartagine. Venne distrutta dai Romani nel I secolo e trasformata nel II secolo in campo militare romano e dopo altri due secoli fu definitivamente abbandonata.

COSTA DI GHOMARA - Da Tetouan inizia la costa di Ghomara, il cui nome deriva dalla tribù berbera dei Ghomara che si convertì all'islamismo agli inizi dell'VIII secolo, partecipò alla rivolta contro il governatore di Tangeri e aderì al kharigismo, setta islamica che per alcuni secoli conobbe una grande diffusione in Nordafrica.

La costa, nonostante sia uno dei più bei tratti del litorale mediterraneo in cui si alternano pareti a strapiombo a piccole calette con villaggi di pescatori, è ancora poco abitata e poco frequentata dai turisti per la scarsità di attrezzature alberghiere e la difficoltà delle vie di accesso.

Tetouan è la base da cui partire per un interessante viaggio nel Rif che, fino alla indipendenza del Marocco era praticamente privo di strade percorribili con mezzi meccanici ed oggi è meglio servito, anche se la guida deve essere prudente a causa delle numerose curve stradali.