Essaouira,
"la
perla
del
regno",
sembra
quasi
un
miraggio
sospeso
tra
il
cielo
e
il
mare
al
fondo
di
una
lunga
spiaggia
dalla
sabbia
finissima.
Città
cosmopolita
e
internazionale,
già
nota
in
tutto
l'impero
romano
per
l'estrazione
della
porpora,
fu
conquistata
dai
musulmani
nel
X
sec.
e
invasa
dai
portoghesi
nel
XVI.
Una
bellissima
medina
formata
da
viottoli
angusti
porte
blu
e
case
imbiancate
a
calce
alternate
a
laboratori
artigianali
e
piccoli
negozi,
lasceranno
incantati.
In
arabo
è
detta
"essaouira",
ovvero
"muraglia",
ma
il
suo
più
antico
nome
"mogador",
vocabolo
di
origine
berbera,
significa
"la
ben
custodita".
La
città
si
affaccia
sulle
Isole
Porporine,
un
arcipelago
che
la
fronteggia
e
la
protegge
dalla
furia
dell'oceano.
Con
la
sua
pianta
a
croce
come
Saint
Malò,
questa
enorme
città
fortezza
fu
costruita
a
livello
del
mare.
Scintillante
di
biancore,
si
presenta,
come
un
complesso
urbano
scenografico,
con
piazze
e
mercati
che
costituiscono
altrettanti
luoghi
di
incontro
e
di
spettacolo.
Battuta
dal
vento,
ma
protetta
da
possenti
bastioni,
vive
principalmente
di
artigianato
e
di
turismo.
Dall'antica
torre
portoghese
(Skala
du
port),
che
domina
l'entrata
del
porto,
si
può
godere
una
splendida
vista
sulla
città
e
sulle
isole
Porporine.
La
città
può
essere
suddivisa
in
tre
parti:
Medina,
Mellah
e
Kasba;
tutte
e
tre
sono
circondate
e
protette
da
alte
mura
all'interno
delle
quali
si
trova
un
variopinto
ed
immenso
Souk.

La città venne fondata secondo la tradizione da mercanti
cartaginesi
in
un
luogo
abitato
da
popolazioni
berbere.
Ben
presto
la
città
divenne
uno
scalo
commerciale
sulla
rotta
verso
il
Golfo
di
Guinea
e
verso
il
III
secolo
a.C.
fu
ripresa
dai
berberi
che
vi
instaurarono
una
monarchia.
In seguito alla terza
guerra
punica
il
regno
berbero
di
Essaouira
entrò
nell'orbita
commerciale
di
romana
basandosi
sull'industria
della
salagione
e
sulla
tintura
a
base
di
porpora,
ma
perse
la
sua
indipendenza
nel
42
d.C.,quando
venne
annessa
alla
provincia
romana
della
Mauretania
tingitana
(da
Tingis,
antico
nome
di
Tangeri).
Parecchi secoli dopo la conquista
araba,
avvenuta
nel
VII
secolo,
la
città
si
riprese
dal
suo
lungo
torpore
quando
venne
riscoperta
dai
marinai
portoghesi,
che
si
installarono
in
città
ribattezzandola
Mogador
(derivato
probabilmente
da
Sidi
Mogdoul,
nome
di
un
marabutto
locale).
L'arrivo
degli
europei
coincise
con
la
fioritura
della
comunità
ebraica,
che
divennero
intermediari
politici
e
commerciali
tra
il
sultano
e
le
potenze
straniere.

Nel 1764, il
sultano
Mohamed
ben
Abdellah
decise
di
fare
di
Essaouira
una
base
navale
fortificata
e
chiamò
pertanto
l'architetto
militare
francese
Théodore
Cornut
a
ridisegnare
la
città.
In
tre
anni
i
lavori
stravolsero
l'impianto
urbanistico
della
vecchia
Mogador
per
creare
una
città
moderna
di
stampo
europeo,
con
un
largo
viale
centrale
a
portici
e
dritte
vie
trasversali;
il
tutto
fu
rinchiuso
in
una
poderosa
cinta
di
mura.
Alla
sua
planimetria
perfettamente
regolare
la
città
deve
il
suo
nome
attuale:
«la
ben
disegnata».
Fino alla prima metà del XIX
secolo
Essaouira
vide
crescere
vieppiù
la
sua
importanza
e
la
città
godette
di
una
formidabile
prosperità
grazie
anche
alla
numerosa
comunità
ebraica,
il
cui
numero
era
superiore
a
quello
dei
musulmani.
Per
anni
unico
porto
marocchino
aperto
al
commercio
estero,
Essaouira
divenne
un
importante
scalo
marittimo
dove
venivano
imbarcate
le
merci
giunte
in
città
attraverso
le
vie
carovaniere.
Il declino di Essaouira divenne rapido con l'instaurazione del protettorato
francese
sul
Marocco
(1912)
e
con
lo
sviluppo
di
altri
porti
(Casablanca,
Tangeri
e
Agadir).
Finita
al
margine
delle
rotte
marittime
a
causa
delle
sue
acque
poco
profonde,
la
città
è
rapidamente
risorta
negli
ultimi
cinquant'anni,
grazie
al
turismo
ma
anche
alla
sua
vocazione
culturale
e
musicale.
A conferma della cosmopoliticità di Essauira nel XIX secolo sono i
cimiteri
antichi
arabi,
ebrei
ed
europei
affacciati
sull'oceano.
LA
KASBA
E
IL
QUARTIERE
EBRAICO
La
Kasba,
cioè
la
cittadella
fortificata
che
difende
il
porto,
è
una
piattaforma
protetta
da
mura
merlate
su
cui
si
trovano
dei
cannoni
spagnoli
dei
secoli
XVII
e
XVIII
rivolti
verso
l'oceano:
nelle
casematte
a
pianterreno
si
trovano
i
laboratori
degli
intarsiatori
su
legno
d'ebano
e
di
cedro.
Interessante
è
il
Museo
Sidi
Mohammed
ben
Abdallah
dedicato
alle
arti
e
alle
tradizioni
regionali
con
collezioni
di
strumenti
musicali,
raccolta
di
gioielli,
di
tappeti
e
costumi
cittadini,
di
armi
e
pitture
su
legno
e
perfino
riproduzioni
dei
disegni
che
si
fanno
sul
corpo
con
l'henné
in
occasione
di
cerimonie
o
feste.
li
ebrei
costituivano
agli
inizi
del
XX
secolo
la
maggioranza
della
popolazione
di
Essaouira
ed
una
comunità
ricca
dedita
al
commercio
e
all'oreficeria
per
cui
erano
famosi,
si
contavano
circa
17000
ebrei
contro
meno
di
10.000
musulmani,
ma
i
contrasti
fra
Arabi
ed
Ebrei
dopo
la
nascita
d'Israele
e
la
guerra
dei
sei
giorni
hanno
consigliato
gli
israeliti
a
trasferirsi
in
Israele
o
negli
Stati
Uniti.
Alcuni
vengono
in
pellegrinaggio
al
cimitero
ebraico
dove
è
sepolto
il
gran
rabbino
Haim
Pinto.
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