Il
paesaggio
culturale
di
Sukur,
disegnato
dalle
impronte
lasciate
nel
tempo
dagli
abitanti
di
questa
regione
occupata
da
secoli,
si
estende
su
un
altopiano
al
nordest
della
Nigeria,
vicino
alla
frontiera
con
il
Camerun.
Il
sito
dichiarato
Patrimonio
dell'Umanità
occupa
una
superficie
di
76
440
ettari.
Sukur
è
popolata
sin
dall'antichità
e
la
produzione
di
ferro,
che
ha
reso
famosa
questa
piccola
comunità,
risale
a
XVII
secolo.
Anche
i
miti
locali
attribuiscono
un
ruolo
importante
alla
lavorazione
di
questo
materiale:
come
per
altre
comunità
tribali
dell'Africa
occidentale,
il
fondatore
leggendario
di
Sukur
è
un
fabbro,
al
quale
si
attribuvano
poteri
soprannaturali.
I
sukur
appartengono
all'etnie
hausa
e
ancora
oggi
la
loro
comunità
è
formata
da
diversi
gradi
di
parentela,
le
cui
origini
comuni
si
ritrovano
nello
hidi,
i
capo
dei
sukur.
In
cima
all'altopiano,
che
domina
i
vasti
paesaggi
coltivati
a
terrazze,
sorge
il
palazzo
dello
hidi
la
cui
ricchezza
leggendaria
fu
narrata
già
nel
1857
dall'esploratore
tedesco
Heinrich
Barth.
Dell'antica
struttura,
capolavoro
architettonico,
stupiscono
ancora
le
dimensioni
imponenti
degli
edifici
in
granito.
Le
rovine
delle
costruzioni
rituali
rotonde,
dei
granai
e
delle
terrazze,
circondai
da
un
muro
di
pietra
con
porte
e
nicchie,
occupano
una
superfice
di
oltre
120
m
di
lunghezza
e
di
circa
100
m
di
larghezza.
Accanto
ad
essi
s'innalzano
grandi
monoliti,
come
quelli
che
fiancheggiano
uno
dei
ponti,
provenienti
da
luoghi
di
estrazione
più
lontani.
Due
strade,
lastricate
con
pietre
dello
stesso
granito
utilizzato
per
il
palazzo,
di
5
e
7
metri
di
larghezza,
conducono
al
palazzo,
una
a
nord
e
un'altra
a
est.
Nel
palazzo
e
nei
suoi
dintorni
esistono
altre
strade
pavimentate
con
lastre
di
grandi
dimensioni.
I
villaggi
situati
sotto
la
collina
del
palazzo
dell'Hidi
presentano
un'architettura
molto
semplice:
muri
in
pietra
a
secco,
utilizzati
come
spazi
di
difesa
e
anche
come
indicatori
sociali,
recinti
per
gli
animali,
soprattutto
bufali,
silos
per
immagazzinare
granaglie
e
aree
per
la
trebbiatura;
le
case
sono
strutture
circolari
di
fango
con
il
tetto
di
canne
e
di
stuoie
intrecciate.
Muretti
a
secco
le
circondano
quando
si
raccolgono
in
un
gruppo.
I
luoghi
di
sepoltura
tradizionali,
situati
sulle
colline,
sono
formati
da
semplici
tumuli
di
sassi.
Solo
gli
Hidi
sono
sepolti
nel
loro
palazzo.
I
pozzi,
costruzioni
interrate
sormontate
da
strutture
coniche
di
pietra
e
attorniate
da
muri
di
cinta,
hanno
un'importanza
economica
e
sociale
di
considerevole
rilevanza.
Il
paesaggio
culturale
si
caratterizza
per
l'abbondanza
di
terrazze
che,
benché
presenti
anche
in
altre
regioni
dell'Africa,
se
ne
differenziano
per
la
loro
dimensione
sacra.
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