Bosco sacro di Osun-Osogbo
Nigeria

patrimonio dell'umanità 2005

Video - Video 2 

Per il popolo yoruba, la fitta vegetazione del bosco sacro, una delle ultime foreste vergini nella Nigeria meridionale, costituisce la sede principale del culto di Osun, dea della fertilità: nella zona attraversata dal piccolo fiume. 

Ogni anno, ad agosto, gli abitanti organizzano una processione ai luoghi sacri e, poiché molte località nigeriane hanno perso i loro boschi sacri, questo evento religioso attira anche fedeli da altre città yoruba. Un tempo ogni città possedeva una foresta vergine inviolabile dove si adoravano gli dei, tuttavia, intorno al 1950, i valori tradizionali iniziarono a perdere significato e quasi tutti i boschi sacri vennero profanati o abbattuti, tanto che persino le statue di quello di Oshogbo furono vendute ad antiquari. 

Il bosco fu sottoposto all'autorità agricola e forestale e in parte abbattuto per fare spazio alla coltivazione di alberi di tek; ormai neppure la caccia e la pesca all'interno del bosco sacro erano più proibite. Il bosco sacro di Osun a Oshogbo, tuttavia, si è salvato grazie agli artisti Susanne Wenger, Adebisi Akanji, Saka, Buraimoh Gbada-mosi e Ojewole Amoo. La foresta vergine è sopravvissuta per il 70% e il bosco, negli ultimi 40 anni, è tornato a essere un centro della vita religiosa. 

I luoghi di culto sono stati restaurati o ricostruiti, dando vita a una nuova forma di arte religiosa. Tre di essi sono stati trasferiti dalla città al bosco sacro, poiché erano minacciati dal fanatismo e dal vandalismo cristiano e islamico.