Siti memoriali del genocidio: Nyamata, Murambi, Bisesero e Gisozi
Ruanda

patrimonio dell'umanità 2023

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Il Memoriale del genocidio di Nyamata si trova intorno a un'antica chiesa nella città di Nyamata, a 30 km a sud di Kigali e commemora il genocidio ruandese del 1994. Vi sono sepolti i resti di 50000 persone.

Il memoriale si trova a Nyamata, a circa 30 km a sud di Kigali in Ruanda e commemora il genocidio ruandese del 1994. Questo memoriale è uno dei sei luoghi commemorativi nazionali in Ruanda che commemorano il genocidio ruandese. Gli altri sono il Centro commemorativo del genocidio di Murambi, il Centro commemorativo del genocidio di Bisesero, il Memoriale del genocidio di Ntarama, il Memoriale del genocidio di Kigali e il Memoriale di Nyarubuye. Ci sono oltre 250 luoghi commemorativi registrati che commemorano il genocidio in Ruanda. Questo insieme a quelli di Murambi, Bisesero e Kigali è stato iscritto nel 2023 nella lista dei patrimoni dell'umanità dell'UNESCO come parte della serie Siti memoriali del genocidio.

Il genocidio del Ruanda ebbe inizio nell'aprile del 1994. Durante l'imperversare dei massacri, molti tutsi si radunarono nella chiesa al centro del sito, poiché le chiese erano considerate un luogo sicuro. Circa 10 000 persone si rifugiarono qui, rinchiudendosi dentro l'edificio per cercare di scampare alla morte. I muri della chiesa oggi mostrano come gli assalitori abbiano praticato dei buchi nelle pareti in modo che le granate potessero essere lanciate all'interno della chiesa. Successivamente le persone all'interno sono state uccise con colpi di arma da fuoco o con i machete. Il soffitto della chiesa presenta fori di proiettile e la tovaglia dell'altare è ancora macchiata di sangue. La maggior parte dei resti delle vittime furono sepolti, ma rimasero sparsi nell'edificio alcuni vestiti e documenti d'identità. Le carte d'identità erano l'unico mezzo per identificare le persone come Tutsi o Hutu.

Anche i residenti dei dintorni sono stati uccisi dopo il massacro della chiesa. Nel memoriale sono sepolti i resti di 50 000 persone.

Il Centro commemorativo del genocicio di Murambi è un sito di memoria vicino alla città di Murambi, nel sud del Ruanda, ed è situato nell'ex scuola tecnica della città.

Il memoriale si trova a Murambi, nel sud del Ruanda. Questo centro commemorativo è uno dei sei principali centri istituiti in Ruanda per commemorare il genocidio dei Tutsi in Ruanda. Altri sono il Memoriale del genocidio di Kigali, il Memoriale del genocidio di Ntarama e quelli a Nyamata, Bisesero e Nyarubuye. Questo insieme a quelli di Nyamata, Bisesero e Kigali è stato iscritto nel 2023 nella lista dei patrimoni dell'umanità dell'UNESCO come parte della serie Siti memoriali del genocidio.

Il luogo è il sito di un massacro avvenuto durante il genocidio contro i tutsi del 1994. Quando iniziarono le uccisioni, i tutsi della zona cercarono di nascondersi in una chiesa locale. Tuttavia, il vescovo e il sindaco li attirarono in una trappola mandandoli alla scuola tecnica, sostenendo che le truppe francesi li avrebbero protetti lì. 

Il 16 aprile 1994 circa 65 000 tutsi si sono recati alla scuola. Una volta arrivate, alle vittime non sono stati forniti né acqua né cibo, in modo da garantire che le persone fossero troppo deboli per resistere. Dopo essersi difesi per alcuni giorni con le pietre, il 21 aprile l'edificio in cui i tutsi si rifugiavano fu invaso.

I soldati francesi si dileguarono e la scuola è stata attaccata dai miliziani hutu dell'Interahamwe. Circa 45.000 tutsi furono assassinati nella scuola e quasi tutti coloro che riuscirono a scappare furono uccisi il giorno successivo mentre cercavano di nascondersi in una chiesa vicina.

Secondo la guida del memoriale, i francesi hanno portato materiale per scavare numerose fosse dove parecchie migliaia di corpi sono stati deposti. Tra i corpi attualmente esposti ci sono anche quelli di bambini e neonati. Si ritiene che solo 34 persone siano sopravvissute al massacro di Murambi.

Il memoriale è stato fondato il 21 aprile 1995. Il sito contiene 50 000 sepolture. L'edificio scolastico è ora un museo del genocidio che espone gli scheletri e i corpi mummificati di alcune delle migliaia di persone uccise nella provincia di Gikongoro nel 1994. Nel suo studio sui memoriali del genocidio contro i tutsi, Timothy Longman sostiene che, sebbene i corpi esposti a Murambi siano presentati come quelli di persone uccise lì, in realtà si tratta di corpi portati a Murambi da tutta la regione circostante. Quelli uccisi a Murambi furono sepolti in fosse comuni sul posto nel 1996.

Il Memoriale del genocidio di Kigali è un luogo della memoria situato nell'area urbana di Kigali, in Ruanda, istituito per commemorare il genocidio dei Tutsi in Ruanda nel 1994. Il memoriale si trova nel distretto di Gisozi.

Vi sono sepolti i resti di oltre 250.000 persone.

Il memoriale comprende un centro di accoglienza per studenti e chiunque sia interessato a comprendere gli eventi che portarono al genocidio del 1994 contro i tutsi, è un memoriale permanente per le vittime del genocidio e può fungere da luogo di sepoltura. È gestito da Aegis Trust e dal Consiglio comunale di Kigali.

Il memoriale e il centro commemorativo si trovano a Gisozi, a dieci minuti di auto dal centro di Kigali.

In Ruanda si trovano anche altri centri commemorativi: quelli di Murambi, Bisesero, Ntarama, Nyamata e Nyarubuye. Questo insieme a quelli di Murambi, Bisesero e Nyamata è stato iscritto nel 2023 nella lista dei patrimoni dell'umanità dell'UNESCO come parte della serie Siti memoriali del genocidio.

Nell'aprile 1994 notizie di sistematiche uccisioni di massa all'interno del Ruanda cominciarono a filtrare e a circolare in tutto il mondo. Purtroppo poco è stato fatto per fermare il massacro. Esternamente il genocidio è stato presentato come violenza etnica tribale, tra perpetratori Hutu e vittime Tutsi. Non si sa esattamente quante persone siano state uccise: le stime variano da 500 000 a oltre un milione. Una stima verosimile del numero delle persone uccise si aggira intorno a 800.000.

Nel 2000 il Consiglio comunale di Kigali iniziò a costruire l'involucro di un edificio, che alla fine divenne il Centro memoriale. AEGIS è stata invitata a trasformare in realtà i desideri di costruire un centro. AEGIS TRUST ha quindi iniziato a raccogliere dati da tutto il mondo per creare i tre percorsi dell'esposizione. I testi sono stampato in tre lingue: inglese, francese e kinyarwanda. Progettato nel Regno Unito, l'allestimento è stato consegnato in Ruanda per l'installazione.

Questo centro commemorativo è uno dei sei principali centri istituiti in Ruanda per commemorare il genocidio dei tutsi ruandesi.

I resti delle persone qui sepolte sono stati raccolti da tutte le parti della capitale, dove erano stati lasciati nelle strade o gettati nei fiumi. Sono stati seppelliti insieme in gruppi di 100 000. Il memoriale delle vittime è stato inaugurato nel 1999.

La costruzione del centro iniziò quando il Consiglio comunale di Kigali e la Commissione nazionale per la lotta contro il genocidio commissionarono all'organizzazione di prevenzione Aegis Trust nel Regno Unito la creazione di un memoriale del genocidio a Kigali.

Nell'aprile 2004, in occasione del decimo anniversario del genocidio dei tutsi che ha dilaniato il Ruanda, il centro memoriale è stato inaugurato.

La risposta dei sopravvissuti al genocidio alla creazione del centro è stata inaspettata. Nella prima settimana più di 1 500 sopravvissuti hanno visitato ogni giorno il memoriale. Nei primi tre mesi dall'apertura del centro lo hanno visitato circa 60 000 persone di diversa provenienza. Più di 7 000 di questi visitatori provenivano dalla comunità internazionale.

Il 6 luglio 2016 a Kigali Benjamin Netanyahu ha visitato il memoriale di Gisozi dove giacciono in fosse comuni circa 250 000 delle 800 000 vittime del genocidio dei tutsi. In quest'occasione durante una conferenza stampa con Paul Kagame ha dichiarato: «Anche il mio popolo conosce il dolore del genocidio. È un legame unico, anche se è un legame che nessuno dei nostri popoli vuole avere».

Il centro documenta il genocidio contro i tutsi, ma descrive anche la storia del Ruanda precedente all'evento. Vengono effettuati confronti anche con siti simili in Germania, Giappone e Bosnia ed Erzegovina. A differenza dell'ex-campo di concentramento di Auschwitz-Birkenau, il sito ruandese comprende resti umani e gli strumenti e le armi utilizzati nella loro distruzione.

Nella parte centrale del piano superiore il sito comprende tre mostre permanenti, la più grande raccolta di documenti sul genocidio del 1994 contro i tutsi, contribuendo a definire questo incubo nel contesto storico del Ruanda. C'è un memoriale per i bambini, con foto a grandezza naturale, accompagnate da dettagli intimi sui loro giocattoli preferiti, sulle loro ultime parole e su come sono stati uccisi. C'è anche una mostra sulla storia violenta del genocidio nel mondo. Il Genocide Education Center, i Memorial Gardens e il National Documentation Center hanno contribuito a rendere un vero tributo a coloro che sono morti e costituiscono un potente strumento educativo per le generazioni future.

Il Centro commemorativo di Kigali ha un valore internazionale: copre un argomento di notevole importanza a livello mondiale ed è progettato per coinvolgere e stimolare anche un visitatore straniero.

Il memoriale si conclude con delle sezioni sulle ricerche del tribunale internazionale di Arusha e dei tribunali gacaca (tribunali tradizionali diretti dagli anziani dei villaggi). I documenti mostrano registrazioni audiovisive e localizzazioni GPS a sostegno delle testimonianze dei sopravvissuti durante i processi Gacaca.

Il tour informativo audioguidato include anche informazioni sull'esperienza coloniale che divise i ruandesi. Man mano che la visita procede il materiale esposto diventa sempre più potente, poiché ci si confronta con i crimini che hanno avuto luogo qui e con i video delle testimonianze dei sopravvissuti.

La commissione del Consiglio comunale di Kigali ha trasformato il sito commemorativo, dove furono sepolte in fosse comuni fino a 250 000 vittime del genocidio contro i tutsi, in un centro commemorativo con mostra permanente a beneficio dei sopravvissuti e dei giovani. Aegis Trust gestisce il Memoriale del genocidio di Kigali e lo sviluppa con gli enti preposti all'istruzione scolastica.

Il Centro commemorativo del genocidio di Bisesero si trova sulle colline di Bisesero, a est di Kibuye, nella parte occidentale del Ruanda e commemora il genocidio ruandese del 1994.

Il sito, di difficile accesso e ritenuto inespugnabile durante i massacri che precedettero il genocidio del 1994, accolse molti tutsi che si rifugiarono sulle alture per sfuggire alla morte.

Vi sono sepolti i resti delle vittime della zona, circa 40.000 persone.

A differenza della maggior parte dei siti commemorativi del genocidio, il sito di Bisesero non si trova in un'area urbana né ospita un edificio religioso. Reputato di difficile accesso perché situato in un'area collinare, è il luogo della lotta e della più feroce resistenza dei tutsi contro i loro aggressori.

Bisesero designa due settori amministrativi nel distretto di Karongi: è un nome generico che evoca tutte le colline della regione e simboleggia un luogo i cui abitanti, i Basesero, conservano una tradizione di resistenza ai massacri dei Tutsi. Questa reputazione fu confermata nel 1994, quando molti tutsi fuggirono dai massacri della parrocchia di Mubuga (15 aprile), dell'ospedale avventista di Mugonero-Ngoma (16 aprile), della chiesa di Kibuye (17 aprile), dello stadio Gatwaro (18 aprile), sul monte Karongi (26 aprile) e sulla collina Kizenga (28 aprile) si rifugiarono a Bisesero.

Il sito commemora il genocidio ruandese del 1994. Questo memoriale è uno dei principali luoghi commemorativi nazionali del genocidio ruandese. Alcuni altri sono il Centro commemorativo del genocidio di Murambi, il Memoriale del genocidio di Kigali, il Memoriale del genocidio di Nyamata e il Memoriale di Nyarubuye. In Ruanda se ne contano più di 250 registrati. Questo insieme a quelli di Nyamata, Murambi e Kigali è stato iscritto nel 2023 nella lista dei patrimoni dell'umanità dell'UNESCO come parte della serie Siti memoriali del genocidio.

Il Genocidio del Ruanda ebbe inizio nell’aprile del 1994.

Molti tutsi si rifugiarono sulle alture delle colline di Bisesero. Il luogo aveva già la fama di essere difficile da raggiungere e di essere il luogo dove gli autori dei massacri precedenti non erano mai riusciti a vincere la resistenza dei tutsi in fuga dalle uccisioni.

Insolitamente queste persone hanno opposto resistenza per difendersi e hanno fatto appello alle truppe francesi di mantenimento della pace, chiedendo assistenza. Le truppe non avevano il mandato di intervenire e si ritirarono dalla carneficina. Sulle colline di Bisesero si organizzarono e divennero celebri combattenti della resistenza come Aminadabu Birara. 40.000 ruandesi morirono intorno a Bisesero.

La maggior parte dei resti delle vittime furono sepolti, ma rimasero sparsi nell'area del memoriale alcuni vestiti e documenti d'identità. Le carte d'identità erano l'unico mezzo per identificare le persone come Tutsi, Hutu o Twa.