Emersione del comportamento umano moderno:
siti di occupazione del Pleistocene del Sudafrica
Sudafrica

patrimonio dell'umanità dal 2024

Una recente ricerca pubblicata sulla Gazzetta della Preistoria del Mondo, ha portato un certo numero di scienziati a suggerire che il Sud Africa sia stato il centro principale per lo sviluppo precoce del comportamento umano moderno. Ciò significa che le tecniche di apprendimento che si manifestano dallo studio della tecnologia dei moderni cacciatori-raccoglitori è nata in sud-africa e poi si è diffusa in tutto il mondo.

Il documento redatto dal famoso archeologo dell’Università Wits, Prof. Christopher Henshilwood, è la prima sintesi dettagliata di svariati siti del mesolitico (280.000 – 50.000 anni fa), compresi altri di epoca più moderna quali: Still Bay (datato al c 75.000 – 70.000 anni fa.) e Howiesons Poort (c. 65.000 – 60.000 anni fa).

Henshilwood sostiene che questi periodi sono stati marcatori significativi nello sviluppo dell’Homo sapiens in Sudafrica. Il pensiero simbolico e le tecnologie avanzate sono esemplificati da prove di lavorazione dell'ocra, motivi incisi, perline decorative, gusci d'uovo decorati, armi a proiettili avanzate e tecniche per la fabbricazione di utensili e microliti.

Questo sito seriale contribuisce alla comprensione dell'origine degli esseri umani comportamentalmente moderni, delle loro capacità e culture cognitive e delle transizioni climatiche a cui sono sopravvissuti. 

È composto da tre siti archeologici dispersi, Diepkloof Rock Shelter, il complesso del sito di Pinnacle Point e la Grotta di Sibudu, situati nelle province del Capo Occidentale e del KwaZulu-Natal. Questi siti forniscono la documentazione più varia e meglio conservata conosciuta dello sviluppo del comportamento umano moderno, che risale fino a 162 000 anni fa. 

Il Diepkloof Rock Shelter è una grotta nella roccia situata nella provincia del Capo Occidentale, in cui sono state trovate alcune delle più antiche prove dell'uso dei simboli da parte dell'uomo, nella forma di incisioni effettuate su gusci d'uovo di struzzo che fungevano da contenitori d'acqua. Questi oggetti risalgono a circa 60 000 anni fa.

I simboli sono composti da righe intersecate ad angolo retto o obliquamente. È stato ipotizzato che "tramite la ripetizione di questo motivo, i primi uomini tentassero di comunicare qualcosa. Forse tentavano di sprimere l'identità dell'individuo o del gruppo".

La grotta si trova a cira 17 km dalla costa dell'oceano Atlantico, in un'area semi-arida, nei pressi di Elands Bay, circa 150 km a nord di Città del Capo. È scavata in un blocco di arenaria di quarzite, in un butte sopraelevato di 100 m dal fiume Verlorenvlei. Contiene una delle "più complete e continue sequenza di simboli della tarda media età della pietra del Sudafrica", e va dai 130 000 ai 45 000 anni fa, comprendendo i periodi pre-Stillbay, Stillbay, Howiesons Poort e post-Howiesons Poort. È larga circa 25 metri e profonda 15 metri. Le ricerche di reperti si sono svolte al suo interno, tramite lo scavo di una trincea larga 16 metri e profonda 3,6 metri. Il deposito è composto da residui organici bruciati e non bruciati.

Fu scavata la prima volta nel 1973 da John Parkington e Cedric Poggenpoel. Dal 1999 è stata studiata in collaborazione dal dipartimento di archeologia dell'università di Città del Capo e dall'Institute of Prehistory and Quaternary Geology dell'università di Bordeaux.

Sono stati trovati 270 frammenti di gusci di struzzo coperti di disegni geometrici. I gusci erano utilizzati come contenitori per l'acqua. I frammenti avevano una dimensione massima di 20–30 mm, anche se alcuni potevano essere uniti tra loro fino a formare frammenti di 80 × 40 mm. È stato stimato che i frammenti siano appartenuti a 25 diversi contenitori. Sono stati rinvenuti frammenti di guscio relativi a tutto il periodo di occupazione della grotta, ma quelli incisi sono solo del periodo Howiesons Poort. Gli strati di questo periodo sono composti da 18 unità stratigrafiche, in particolare da quelle chiamate Frank e Darryl. Questo fa pensare che la tradizione di incidere le uova sia stata millenaria.

Le incisioni sono composte da numerose linee, di cui alcune tratteggiate. Uno dei frammenti ha due linee parallele, che potrebbero essere state circolari attorno al contenitore.

È stato ipotizzato che formassero "un sistema di rappresentazioni simboliche in cui l'identità collettiva e le espressioni individuali sono legate, permettendo di ipotizzare a fondamenti sociali, culturali e cognitivi che si sovrappongono a quelli delle persone moderne". Inoltre, mostrano "lo sviluppo di una tradizione grafica e del complesso uso di simboli per rappresentare le interazioni sociali. Il grande numero di frammenti mostra che vi erano regole per la composizione dei disegni, ma anche spazio per lo sviluppo di preferenze individuali o di gruppo".

Esistono esempi più antichi di simbolismo, risalenti anche a 75000 anni fa. Si tratta di pezzi di ocra incisi rinvenuti nella grotta Blombos, ma sono isolati, ed è difficile assegnargli qualche significato specifico a parte la casualità.

I gusci d'uovo utilizzati avevano un volume medio di un litro. Potrebbero aver avuto beccucci per bere, buchi per facilitarne il trasporto in modo simile alle borracce, e sembrano aver fatto parte della "vita quotidiana dei cacciatori e raccoglitori". Per la loro creazione erano necessarie alcune capacità, ed uno dei ricercatori fece notare che "i gusci d'uovo di struzzo sono abbastanza duri. Fare queste incisioni non è semplice".

La conservazione nel sito di materiale organico come legno, erba, semi e frutta è stata definita "eccezionale". I resti di polline permettono di identificare piante ed animali locali. Il periodo Howiesons Poort mostra prove dell'esistenza di vegetazione a macchie, oggi tipica delle gole. Questo fa pensare ad un ambiente fluviale ricco di legno, ben diverso da quello presente oggi.

Tra i resti animali ritrovati ci sono quelli di mammiferi, tartarughe e conchiglie marine mesolitorali. Molte delle ossa trovate nella grotta sono appartenute a procavia delle rocce, lepus, Bathyergus suillus, raficeri campestri e altri raficeri. 

Sono stati trovati anche animali tipici degli ambienti rocciosi, tra cui saltarupi e antilope caprioli. Ci sono anche prove di animali di prateria, con zebre, connochaetes e alcelafi, ippopotami e redunche dei canneti sono stati trovati nel fiume locale. Per quanto riguarda gli animali marini, sono stati trovati frammenti di mitili neri, cymbula granatina e otarie orsine del Capo. Nonostante siano state trovate le uova di struzzo, non esistono reperti delle ossa dell'animale.

Le ossa di tartaruga ritrovate sono soprattutto quelle della chersina angulata. È stato notato che sono "parecchio compatibili con le loro controparti della tarda età della pietra, il che fa pensare a diversi livelli di caccia dei popoli della media e tarda età della pietra".

Pinnacle Point è un promontorio sulla costa meridionale del Sudafrica, che protrude nell'Oceano Indiano, noto per la ricchezza di reperti che mostrano come la zona sia stata abitata dalla nostra specie tra 165.000 e 48.000 anni fa, pertanto anche durante il lungo periodo glaciale MIS 6, durato da 195.000 a 123.000 anni fa.  

Pinnacle Point, un promontorio ricco di cavità naturali situato nei pressi della città di Mossel Bay, è posto all'interno della Regione floristica del Capo, un hotspot di biodiversità caratterizzato dalla massima diversità vegetale della Terra. In particolare, il suolo è ricco di geofite, una fonte alimentare importante per l'alto contenuto in carboidrati e la povertà in fibre. 

Il mare prospiciente è invece caratterizzato dall'incontro della corrente del Benguela (fredda) con la corrente di Agulhas (calda): l'ambiente oceanico così vario nutre diverse specie di molluschi, importanti fonti di proteine e di acidi grassi essenziali omega-3. La disponibilità di entrambe queste due importanti componenti alimentari, carboidrati e proteine, è stata alta anche durante le condizioni di glaciazione: le geofite, che crescono sottoterra, sono adattate a condizioni di aridità, mentre i molluschi diventano più abbondanti al calare delle temperature oceaniche.  

Una campagna di scavi iniziata nel 1999 nella caverna chiamata con la sigla «PP13B», posta a 13 m s.l.m., ha rivelato ricchi resti archeologici, con focolari e strumenti di pietra risalenti anche a 164 000 anni fa. I piccoli strumenti litici sono di silcrete, una roccia la cui lavorazione richiedeva il riscaldamento per lungo tempo alla temperatura di 350°C, cioè per mezzo di una tecnica che fino a poco tempo fa si riteneva avesse avuto origine in Francia nel Solutreano, in epoca molto più recente. Sono stati inoltre trovati numerosi pezzi di ocra lavorati il che fa ritenere una preferenza, da parte degli antichi esseri umani, per il colore rosso forse perché associato alla fertilità.

La raccolta dei frutti di mare in questa zona può essere pericolosa in quanto questi organismi vivono sulle scogliere della zona intertidale, laddove l'onda della marea di ritorno può travolgere il raccoglitore; una raccolta sicura è possibile solo con le basse maree sigiziali. Poiché le maree sono legate alle fasi lunari, Curtis W. Marean ha ipotizzato che già 164.000 anni fa gli abitanti della grotta PP13B ricorressero a qualche calendario lunare, come fanno i moderni popoli costieri.

I reperti archeologici di Pinnacle Point hanno evidenziato che le capacità cognitive avanzate sono apparse negli esseri umani in tempi molto più remoti di quanto si ritenesse fino a poco tempo fa. La ricchezza in molluschi e piante commestibili in questa regione fanno ritenere che possa essere stato uno dei pochissimi luoghi in cui gli esseri umani avrebbero potuto sopravvivere durante il lungo periodo glaciale MIS6. È stato ipotizzato inoltre che tutti gli esseri umani moderni discendano da un unico gruppo di ominidi sopravvissuto in questa regione.  

Sibudu Cave è un rifugio di roccia in una scogliera di arenaria nel nord di KwaZulu-Natal, in Sudafrica. È un importante sito dell'età della pietra media occupato, con alcune lacune, da 77.000 anni fa a 38.000 anni fa.

La prova di alcuni dei primi esempi della moderna tecnologia umana è stata trovata nel rifugio (anche se le prime lance conosciute risalgono a 400.000 anni). Le prove nel rifugio includono la prima freccia ossea (61.000 anni) e le prime frecce di pietra (64.000 anni), il primo ago (61.000 anni), il primo uso di incollaggio composto trattato termicamente (72.000 anni fa ) e il primo esempio dell'uso della biancheria da letto (77.000 anni fa).

L'uso di colle e biancheria da letto è di particolare interesse, perché la complessità della loro creazione e lavorazione è stata presentata come prova della continuità tra la cognizione umana primitiva e quella degli umani moderni.

La grotta di Sibudu è un rifugio roccioso, situato a circa 40 km (25 miglia) a nord della città di Durban e circa 15 km (9 miglia) nell'entroterra, vicino alla città di Tongaat. Si trova in una ripida scogliera boscosa di fronte al WSW che si affaccia sul fiume Tongati in un'area che ora è una piantagione di canna da zucchero. Il rifugio è stato formato da erosione del fiume Tongati, che ora si trova a 10 m (33 piedi) sotto il rifugio. Il pavimento è lungo 55 m (180 piedi) e circa 18 m (59 piedi) di larghezza. Ha una vasta collezione di depositi dell'età della pietra media che sono ben conservati organicamente e accuratamente datati usando la luminescenza stimolata otticamente.

I primi scavi dopo la sua scoperta nel 1983 furono eseguiti da Aron Mazel del Museo Natal (opera inedita). Lyn Wadley dell'Università della Witwatersrand iniziò a rinnovare gli scavi nel settembre 1998.

Le occupazioni a Sibudu sono divise in pre-Still Bay, Still Bay (72.000-71.000 BP), Howiesons Poort (prima di 61.000 BP), post-Howiesons Poort (58.500 BP), tardi (47.700 BP) e fasi finali dell'età della pietra media (38.600 BP). Vi furono vuoti occupazionali di circa 10.000 anni tra il periodo post-Howiesons Poort e la fase tardiva dell'età della pietra media e il periodo tardo e finale della pietra centrale. Non vi fu occupazione dell'età della pietra tardiva, sebbene ci fosse un'occupazione dell'età del ferro di 1.000 BP.

Le prove suggeriscono che questi erano periodi asciutti e il rifugio era occupato solo in condizioni climatiche umide.