Siti archeologici dell'isola di Meroe
Sudan

patrimonio dell'umanità dal 2011

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Meroe è il nome di una antica città posta sulla riva orientale del Nilo, a circa 6 km a nord-est della stazione di Kabushiya vicino a Shendi, circa 200 km a nord della capitale Khartoum. Fu la capitale meridionale del regno di Kush, entità statale che esistette dal 800 a.C  fino al 350, dopo che l'egizio Psammetico II sconfisse Aspelta a Napata. 

Il regno di Meroe prospera per molti secoli: la nuova posizione facilita la lavorazione del ferro perché c'è più combustibile che a Napata, e anche il commercio attraverso il Nilo con i mercanti greci che si trovano sulle rive del Mar Rosso. 

Gli scavi archeologici hanno messo in luce la presenza di importanti sepolture (nella necropoli occidentale) già nel periodo Napata (800 a.C. - 280 a.C.).

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La città crebbe gradualmente di importanza con lo spostamento a sud della capitale (periodo meroitico) effettuato durante il regno di Arrakkamani (o forse prima, durante il regno di Aspelta). A partire dal 280 a.C. la necropoli reale venne spostata da Napata a Meroe completando così il trasferimento.

Nel 23 a.C. il governatore romano dell'Egitto, Gaio Petronio, risponde ad un attacco della Nubia nel sud dell'Egitto, distrugge la parte settentrionale del regno di Meroë e saccheggia Napata. Oggi nei dintorni di Meroe ci sono più di 200 piramidi suddivise in tre gruppi, e sono state dichiarate Patrimonio dell'Umanità nel 2003.

L'ultimo periodo della città meroitica è segnato dalla stele di vittoria di uno sconosciuto re di Axum; dal testo, scritto in greco, si ricava che il vincitore era re degli Axumiti e degli Omeriti; la collocazione temporale di questo sovrano dovrebbe essere intorno al 300.

Nei pressi di una piramide sono state anche rinvenute due iscrizioni redatte in una forma arcaica di Ge'ez ma non è stato possibile determinare se tali iscrizioni siano coeve della stele o posteriori.

Nascosto sotto un antico palazzo, gli archeologi hanno scoperto il più antico edificio della città di Meroe, la capitale di un vasto impero fiorito circa 2.000 anni fa sul fiume Nilo.

Al suo apice, la città era controllata da una dinastia di sovrani che regnavano su 1.500 chilometri di territorio, dal sud dell’Egitto all’odierna Khartum.

A Meroe vennero costruiti palazzi e piccole piramidi, e sviluppato un sistema di scrittura che gli studiosi ancora oggi non riescono a tradurre completamente. Sebbene Meroe sia stata scavata per oltre 150 anni, gli archeologi non hanno ancora chiarito come si sia originata la città: sembra essere emersa dal nulla.

Finora il team ha scavato una piccola parte dell’edificio, datato al radiocarbonio all’incirca al 900 a.C. Per il momento sono stati dissotterrati un consistente muro di mattoni, oggetti di ceramica e più in particolare una serie di ossa animali, molte delle quali di bestiame.

È difficile dire con certezza per cosa venisse usato l’edificio, ma si ipotizza uno dei primi palazzi o un centro amministrativo