Meroe
è
il
nome
di
una
antica
città
posta
sulla
riva
orientale
del
Nilo,
a
circa
6
km
a
nord-est
della
stazione
di
Kabushiya
vicino
a
Shendi,
circa
200
km
a
nord
della
capitale
Khartoum.
Fu
la
capitale
meridionale
del
regno
di
Kush,
entità
statale
che
esistette
dal
800
a.C
fino
al
350,
dopo
che
l'egizio
Psammetico
II
sconfisse
Aspelta
a
Napata.
Il
regno
di
Meroe
prospera
per
molti
secoli:
la
nuova
posizione
facilita
la
lavorazione
del
ferro
perché
c'è
più
combustibile
che
a
Napata,
e
anche
il
commercio
attraverso
il
Nilo
con
i
mercanti
greci
che
si
trovano
sulle
rive
del
Mar
Rosso.
Gli
scavi
archeologici
hanno
messo
in
luce
la
presenza
di
importanti
sepolture
(nella
necropoli
occidentale)
già
nel
periodo
Napata
(800
a.C.
-
280
a.C.).

La
città
crebbe
gradualmente
di
importanza
con
lo
spostamento
a
sud
della
capitale
(periodo
meroitico)
effettuato
durante
il
regno
di
Arrakkamani
(o
forse
prima,
durante
il
regno
di
Aspelta).
A
partire
dal
280
a.C.
la
necropoli
reale
venne
spostata
da
Napata
a
Meroe
completando
così
il
trasferimento.
Nel
23
a.C.
il
governatore
romano
dell'Egitto,
Gaio
Petronio,
risponde
ad
un
attacco
della
Nubia
nel
sud
dell'Egitto,
distrugge
la
parte
settentrionale
del
regno
di
Meroë
e
saccheggia
Napata.
Oggi
nei
dintorni
di
Meroe
ci
sono
più
di
200
piramidi
suddivise
in
tre
gruppi,
e
sono
state
dichiarate
Patrimonio
dell'Umanità
nel
2003.
L'ultimo
periodo
della
città
meroitica
è
segnato
dalla
stele
di
vittoria
di
uno
sconosciuto
re
di
Axum;
dal
testo,
scritto
in
greco,
si
ricava
che
il
vincitore
era
re
degli
Axumiti
e
degli
Omeriti;
la
collocazione
temporale
di
questo
sovrano
dovrebbe
essere
intorno
al
300.
Nei
pressi
di
una
piramide
sono
state
anche
rinvenute
due
iscrizioni
redatte
in
una
forma
arcaica
di
Ge'ez
ma
non
è
stato
possibile
determinare
se
tali
iscrizioni
siano
coeve
della
stele
o
posteriori.

Nascosto
sotto
un
antico
palazzo,
gli
archeologi
hanno
scoperto
il
più
antico
edificio
della
città
di
Meroe,
la
capitale
di
un
vasto
impero
fiorito
circa
2.000
anni
fa
sul
fiume
Nilo.
Al
suo
apice,
la
città
era
controllata
da
una
dinastia
di
sovrani
che
regnavano
su
1.500
chilometri
di
territorio,
dal
sud
dell’Egitto
all’odierna
Khartum.
A
Meroe
vennero
costruiti
palazzi
e
piccole
piramidi,
e
sviluppato
un
sistema
di
scrittura
che
gli
studiosi
ancora
oggi
non
riescono
a
tradurre
completamente.
Sebbene
Meroe
sia
stata
scavata
per
oltre
150
anni,
gli
archeologi
non
hanno
ancora
chiarito
come
si
sia
originata
la
città:
sembra
essere
emersa
dal
nulla.
Finora
il
team
ha
scavato
una
piccola
parte
dell’edificio,
datato
al
radiocarbonio
all’incirca
al
900
a.C.
Per
il
momento
sono
stati
dissotterrati
un
consistente
muro
di
mattoni,
oggetti
di
ceramica
e
più
in
particolare
una
serie
di
ossa
animali,
molte
delle
quali
di
bestiame.
È
difficile
dire
con
certezza
per
cosa
venisse
usato
l’edificio,
ma
si
ipotizza
uno
dei
primi
palazzi
o
un
centro
amministrativo
 
 
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