Città punica di Kerkuane con la necropoli
Tunisia

patrimonio dell'umanità dal 1985 - 1986

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Kerkouane è il nome del sito dove nel 1952 sono state scoperte importanti vestigia di una città punica. Fondata probabilmente nel V sec. a.C., venne abbandonata tra il III e il IV sec. a.C., dopo la spedizione di Regolo (256 a.C.) che la saccheggiò. La città, dominata a est dal mare, è fortificata sugli altri tre lati da un sistema difensivo unico nel mondo: due cinte murarie di diversa data costituite da un basamento in materiale duro e da una struttura in mattoni crudi che comprendono vari elementi (due porte, torri, entrate secondarie, scale e magazzini). 

La città, che non è mai più stata occupata dopo il suo abbandono, può anche essere considerata la Pompei punica. Di pianta regolare la città costituisce un complesso urbano perfettamente conservato che comprende isolati ben distribuiti, vaste piazze e belle case

Le dimore di Kerkouane si distinguono per la presenza quasi sistematica di una sala da bagno composta da una vasca da bagno con sedile e braccioli, talvolta dotata di una vaschetta di rifornimento d'acqua. 

Le case erano generalmente composte da un ingresso, marcato da una lastra di pietra, oltre il quale un corridoio portava alla corte, raramente porticata; si trovavano qui un pozzo, un acquaio, un piccolo altare per le divinità domestiche e, spesso, un bagno e una scalinata. Attorno alla corte e al corridoio si distribuivano le stanze, la più grande delle quali fungeva da salone per i banchetti. 

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Il pavimento era rivestito di un sottile strato di terra, colorata di rosso con l'aggiunta di polvere di mattoni o di vasi rotti e spesso punteggiata di frammenti di marmo bianco, di conchiglie di murex o, più raramente, di vetro blu scuro mischiato a schegge di marmo. Questo tipo di pavimentazione, molto diffuso nel mondo mediterraneo in epoca ellenistica, era a volte impreziosito da motivi decorativi, tra i quali il simbolo punico detto "segno di Tanit". 

Sulle scogliere vicine si estende la città dei morti con delle tombe puniche scavate nella roccia, costituite da una scala, da un piccolo corridoio e da una camera funeraria le cui pareti presentano spesso una decorazione policroma (la necropoli di Arg El Ghazouani merita una piccola sosta).

Kerkouane ospita un importante santuario punico, senza dubbio il più importante scoperto finora. La sua entrata monumentale fiancheggiata da due basi di pilastri dà accesso a un vestibolo. A destra si accede a una sala dotata di panchette sui quattro lati. In fondo al vestibolo si apre un grande cortile sul quale si affacciano vari alloggi lungo i due lati grandi (forno, laboratorio per statuette, una stanza da bagno, un cortiletto che serve da deposito per l'argilla, ecc). Nel cortile si trovano un altare e, in fondo, due podia orientati verso est, dotati ciascuno di una panchetta in mattoni crudi. Questi podia, appartengono senza dubbio alle cappelle o alle celle del luogo sacro. Dietro i podia si estende la parte posteriore del cortile. 

Costituito originariamente da un cortile con un altare e una sola cella o cappella al centro, questo santuario è stato sottoposto a trasformazioni durante le quali sarebbero stati costruiti gli alloggi e il secondo podium.

Ceramiche, monete e un sarcofago a forma di figura femminile sono stati rinvenuti nella necropoli della città e sono visibili nel vicino museo, che raccoglie tutti i reperti archeologici rinvenuti a Kerkouane; di particolare interesse sono quelli provenienti dalla tomba della «principessa di Kerkouane». La strada si avvicina al mare, nascosto alla vista da una foresta, e rasenta un antico insediamento (resti di un acquedotto e necropoli) non ancora identificato; è stata riportata alla luce una chiesa, impropriamente chiamata «di Kelibia», con fonte battesimale interamente ricoperto da mosaico; le decorazioni musive delle tombe sono conservate al Museo del Bardo di Tunisi.