Kerkouane
è
il
nome
del
sito
dove
nel
1952
sono
state
scoperte
importanti
vestigia
di
una
città
punica.
Fondata
probabilmente
nel
V
sec.
a.C.,
venne
abbandonata
tra
il
III
e
il
IV
sec.
a.C.,
dopo
la
spedizione
di
Regolo
(256
a.C.)
che
la
saccheggiò.
La
città,
dominata
a
est
dal
mare,
è
fortificata
sugli
altri
tre
lati
da
un
sistema
difensivo
unico
nel
mondo:
due
cinte
murarie
di
diversa
data
costituite
da
un
basamento
in
materiale
duro
e
da
una
struttura
in
mattoni
crudi
che
comprendono
vari
elementi
(due
porte,
torri,
entrate
secondarie,
scale
e
magazzini).
La
città,
che
non
è
mai
più
stata
occupata
dopo
il
suo
abbandono,
può
anche
essere
considerata
la
Pompei
punica.
Di
pianta
regolare
la
città
costituisce
un
complesso
urbano
perfettamente
conservato
che
comprende
isolati
ben
distribuiti,
vaste
piazze
e
belle
case.
Le
dimore
di
Kerkouane
si
distinguono
per
la
presenza
quasi
sistematica
di
una
sala
da
bagno
composta
da
una
vasca
da
bagno
con
sedile
e
braccioli,
talvolta
dotata
di
una
vaschetta
di
rifornimento
d'acqua.
Le
case
erano
generalmente
composte
da
un
ingresso,
marcato
da
una
lastra
di
pietra,
oltre
il
quale
un
corridoio
portava
alla
corte,
raramente
porticata;
si
trovavano
qui
un
pozzo,
un
acquaio,
un
piccolo
altare
per
le
divinità
domestiche
e,
spesso,
un
bagno
e
una
scalinata.
Attorno
alla
corte
e
al
corridoio
si
distribuivano
le
stanze,
la
più
grande
delle
quali
fungeva
da
salone
per
i
banchetti.


Il
pavimento
era
rivestito
di
un
sottile
strato
di
terra,
colorata
di
rosso
con
l'aggiunta
di
polvere
di
mattoni
o
di
vasi
rotti
e
spesso
punteggiata
di
frammenti
di
marmo
bianco,
di
conchiglie
di
murex
o,
più
raramente,
di
vetro
blu
scuro
mischiato
a
schegge
di
marmo.
Questo
tipo
di
pavimentazione,
molto
diffuso
nel
mondo
mediterraneo
in
epoca
ellenistica,
era
a
volte
impreziosito
da
motivi
decorativi,
tra
i
quali
il
simbolo
punico
detto
"segno
di
Tanit".
Sulle
scogliere
vicine
si
estende
la
città
dei
morti
con
delle
tombe
puniche
scavate
nella
roccia,
costituite
da
una
scala,
da
un
piccolo
corridoio
e
da
una
camera
funeraria
le
cui
pareti
presentano
spesso
una
decorazione
policroma
(la
necropoli
di
Arg
El
Ghazouani
merita
una
piccola
sosta).
Kerkouane
ospita
un
importante
santuario
punico,
senza
dubbio
il
più
importante
scoperto
finora.
La
sua
entrata
monumentale
fiancheggiata
da
due
basi
di
pilastri
dà
accesso
a
un
vestibolo.
A
destra
si
accede
a
una
sala
dotata
di
panchette
sui
quattro
lati.
In
fondo
al
vestibolo
si
apre
un
grande
cortile
sul
quale
si
affacciano
vari
alloggi
lungo
i
due
lati
grandi
(forno,
laboratorio
per
statuette,
una
stanza
da
bagno,
un
cortiletto
che
serve
da
deposito
per
l'argilla,
ecc).
Nel
cortile
si
trovano
un
altare
e,
in
fondo,
due
podia
orientati
verso
est,
dotati
ciascuno
di
una
panchetta
in
mattoni
crudi.
Questi
podia,
appartengono
senza
dubbio
alle
cappelle
o
alle
celle
del
luogo
sacro.
Dietro
i
podia
si
estende
la
parte
posteriore
del
cortile.
Costituito
originariamente
da
un
cortile
con
un
altare
e
una
sola
cella
o
cappella
al
centro,
questo
santuario
è
stato
sottoposto
a
trasformazioni
durante
le
quali
sarebbero
stati
costruiti
gli
alloggi
e
il
secondo
podium.
Ceramiche,
monete
e
un
sarcofago
a
forma
di
figura
femminile
sono
stati
rinvenuti
nella
necropoli
della
città
e
sono
visibili
nel
vicino
museo,
che
raccoglie
tutti
i
reperti
archeologici
rinvenuti
a
Kerkouane;
di
particolare
interesse
sono
quelli
provenienti
dalla
tomba
della
«principessa
di
Kerkouane».
La
strada
si
avvicina
al
mare,
nascosto
alla
vista
da
una
foresta,
e
rasenta
un
antico
insediamento
(resti
di
un
acquedotto
e
necropoli)
non
ancora
identificato;
è
stata
riportata
alla
luce
una
chiesa,
impropriamente
chiamata
«di
Kelibia»,
con
fonte
battesimale
interamente
ricoperto
da
mosaico;
le
decorazioni
musive
delle
tombe
sono
conservate
al
Museo
del
Bardo
di
Tunisi.

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