Khami
fu
una
città
dell'Africa
meridionale,
situata
in
quello
che
al
giorno
d'oggi
è
lo
Zimbabwe
centro-occidentale.
È
posizionata
22
Km
ad
ovest
di
Bulawayo,
capitale
della
provincia
di
Matabeleland
North.
Le
sue
rovine
sono
un
monumento
nazionale
dello
Zimbabwe.
Khami
fu
la
capitale
della
dinastia
Torwa
dal
1450
al
1683.
In
quell'anno
venne
saccheggiata
da
Changamire
Dombo
e
dalla
sua
armata
di
ribelli
provenienti
dallo
Stato
Munhumutapa.
Gli
scavi
archeologici
sembrano
mostrare
che
il
sito
non
sia
più
stato
utilizzato
dopo
il
passaggio
dei
Rozvi.
I
Rozvi
spostarono
la
capitale
a
Danamombe
(Dhldhlo).
La
città
di
Khami
aveva
sette
aree
costruite
ed
occupate
dalla
famiglia
reale,
più
altre
usate
dai
cittadini.
Le
rovine
includono
fortificazione
su
di
una
collina,
circondata
da
un
muro
di
pietra,
ed
una
croce
cristiana
che
si
crede
abbandonata
in
quel
luogo
da
missionari
contemporanei.
Esistono
alcune
rovine
anche
sul
fianco
orientale
del
fiume
Khami.
Altre
costruzioni
erano
adibite
a
stalla
o
a
mura
di
cinta.
Scavi
recenti
(2000-2006)
hanno
mostrato
che
le
mura
della
parte
occidentale
della
collina
erano
decorate
con
scacchi,
lische,
corde
e
blocchi
di
pietra
colorati.
La
sua
architettura
fu
un'innovazione
per
il
Grande
Zimbabwe,
e
si
spanse
ben
oltre
il
complesso
su
cui
era
costruita.
Il
granito
Matopan
era
difficile
da
estrarre
e
lavorare
al
fine
di
ottenere
blocchi
piatti
necessari
per
la
costruzione
delle
mura.
Le
pietre
venivano
ricavate
da
massi
più
grossi
che,
grazie
alla
loro
struttura,
si
sfogliavano
"a
cipolla".
Le
pietre
create
in
questo
modo
erano
funzionali
per
la
costruzione
di
piattaforme,
ma
non
per
erigere
muri.
La
mancanza
di
colline
piatte
costrinse
a
modificare
quelle
esistenti
spianandone
la
superficie
con
l'aggiunta
di
pietre
e
terreno. |