San
Ignacio Miní fu una delle numerose missioni della Compagnia di Gesù, fondata
nel 1632 in Argentina durante la Colonizzazione europea delle Americhe. Essa si
trova nella parte nord-orientale del paese, vicino alla città di San Ignacio
nella provincia di Misiones.
Dal punto
di vista strettamente archeologico, San Ignacio Miní è considerata da molti
l'esempio meglio conservato delle 30 missioni fondate dai gesuiti in un
territorio che ora si trova a cavallo di Argentina, Brasile e Paraguay. In essa
sono presenti particolari architettonici e scultorei tipici dello stile chiamato
"barocco dei Guaranì".
Riscoperta nel
1897, la missione divenne famosa dopo che il poeta Leopoldo Lugones guidò una
spedizione di ricerca nella regione nel 1903; negli anni '40 cominciarono i
lavori di restauro, che però non sono ancora stati ultimati.

L'edificio principale
della missione di San Ignacio è la chiesa monumentale, costruita
dall'architetto italiano Juan Brasanelli: essa è lunga 74 metri e larga 24, con
muri spessi due metri costruiti in arenaria rossa e pavimenti di piastrelle..
Essa domina
l'antica piazza della missione e venne decorata da artigiani Guaranì. Il
complesso adiacente comprendeva una cucina, una sala pranzo, scuole e
laboratori, oltre ai quartieri dei religiosi e al cimitero.
Intorno alla piazza
si trovano anche le abitazioni di 200 antichi abitanti di etnia Guaranì
(all'epoca della maggior fioritura della missione, nel 1733, essi erano circa
4.000).
Le rovine
oggi ospitano il Museo Jesuítico de San Ignacio Miní.
Nuestra
Señora de Santa Ana
La Reducción de Nuestra
Señora de Santa Ana è una delle molte missioni fondate nel corso del XVII
secolo dalla Compagnia di Gesù nelle Americhe durante il periodo della
colonizzazione europea.
Le rovine della
missione di Santa Ana, fondata nel 1633, si trovano nella provincia argentina di
Misiones, a soli 2 chilometri dalla capitale della provincia Santa Ana, non
lontano dal sito di un'altra missione gesuita, quella di San Ignacio Minì.
Le missioni di
Santa Ana, San Ignacio Minì, Nuestra Señora de Loreto e Santa Maria la Mayor,
insieme a quella di São Miguel das Missões in Brasile, sono state dichiarate
Patrimonio dell'umanità dall'UNESCO.
Nuestra
Señora de Loreto
La Reducción de Nuestra
Señora de Loreto è una delle molte missioni fondate nel corso del XVII secolo
dalla Compagnia di Gesù nelle Americhe durante il periodo della colonizzazione
europea.
Le rovine della
missione di Nuestra Señora de Loreto, fondata nel 1610, si trovano nella
provincia argentina di Misiones. Questo sito venne abbandonato molti decenni fa,
il che ha fatto sì che le rovine venissero sopraffatte dalla vegetazione
circostante, ragione per cui questa non è la missione gesuita della zona meglio
conservata.

Santa
Maria la Mayor
La Reducciòn
de Santa Marìa la Mayor è una delle molte missioni fondate nel corso del XVII
secolo dalla Compagnia di Gesù nelle Americhe durante il periodo della
colonizzazione europea.
Le rovine della
missione di Santa Maria Mayor si trovano nella provincia argentina di Misiones;
essa venne fondata nel 1626 e nel 1744 contava 944 abitanti.
Venne abbandonata
nel 1767 in seguito all'espulsione dei Gesuiti dalle colonie spagnole. Da quel
momento la vegetazione ha ripreso possesso del terreno che le venne strappato
per la fondazione della città.
São
Miguel das Missões
São
Miguel das Missões o São Miguel Arcanjo, situata nei pressi
della cittadina
omonima nella regione nord-orientale dello Stato brasiliano del Rio
Grande do Sul, è stata dal 1632 al 1768 una
delle numerose riduzioni
(reducciones) dei missionari cattolici dell'ordine religioso dei Gesuiti sorte
nel sudest del Brasile tra
il XVII e XVIII
secolo.
Attualmente
della riduzione di São Miguel das Missões rimane parzialmente conservata la
chiesa barocca (sul
cui modello venne edificata la cattedrale di Santo
Ângelo) e il perimetro dell'insediamento.
Le
rovine sono entrate a far parte, nel 1984,
della lista dei Patrimoni
dell'Umanità dell'UNESCO, insieme a quelle argentine di San
Ignacio Minì, Santa Ana, Nuestra
Señora de Loreto e Santa
Maria la Mayor.
I
resti archeologici sono classificati come altamente vulnerabili soprattutto
a causa dell'azione del clima tropicale e della vegetazione.
Le
riduzioni vennero autorizzate dalla Spagna nel 1503 con la firma di un
decreto ad Alcalá
de Henares, ma la costruzione dei primi insediamenti sudamericani avvenne
solo attorno al 1560.
Lo
scopo delle missioni, costruite e gestite dai missionari gesuiti, era sia quello
di convertire al cristianesimo i popoli
indigeni del Brasile e dell'Argentina,
che, imponendone l'urbanizzazione, di fungere da strumento di controllo della
monarchia sui nativi insediati nei territori di frontiera dell'impero
spagnolo.
La
missione di São Miguel das Missões, venne creata, nel 1632,
dai gesuiti portoghesi, presso l'insediamento di indios Guaranì rinomato
Itaiaceco, ma nel 1683,
venne trasferita nel sito attuale. A quella data comprendeva circa 4.000 indios
cristianizzati stanziati in un villaggio costruito rispettando i criteri
prescritti dal libro IV delle Leyes
de Indias (Leggi delle Indie), il corpus legislativo emanato dalla
Spagna fra il 1512 e 1542 che
regolava tutti gli aspetti sociali, politici ed economici delle colonie
americane.
Del
villaggio non rimane alcun edificio, ad eccezione della grande chiesa ed alcune
parti perimetrali dell'abitato.
La
costruzione della chiesa barocca è databile fra il 1735 e
il 1744,
ed è attribuita all'architetto gesuita Gian Battista Primoli. Gli ultimi
allestimenti degli interni vennero completati entro il 1750,
ma nel 1760 un
incendio danneggiò gravemente alcune parti dell'edificio che venne parzialmente
restaurato per finire, tuttavia, abbandonato assieme all'intera missione, pochi
anni dopo, a seguito dell'espulsione dell'ordine dei Gesuiti dalla Spagna (1767).
Le
riduzioni costruite nel bacino del Rio
Paranà si resero infatti note per la resistenza degli indios contro
i mercanti di
schiavi spagnoli e portoghesi e, successivamente, per l'opposizione alla corona
di Spagna; azioni che comportarono l'espulsione dell'ordine sia dai
territori portoghesi (1758)
che da quelli spagnoli (1767),
e la sua successiva soppressione (1773)
da parte di papa
Clemente XIV.
