Città di Brasilia
Brasile

patrimonio dell'umanità dal 1987

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Nel 1960, dopo soltanto quattro anni di lavori, nacque nel centro della pianura brasiliana una città inizialmente progettata per ospitare 700.000 persone, Brasilia, vero modello di un tipo di urbanistica e di architettura proiettato nel futuro. Nucleo di un distretto federale compreso nello Stato di Goias, la nuova capitale del Brasile, massimo esempio della perfetta estetica razionalità, accoglie attualmente 300.000 persone nel centro e 900.000 nelle città satellite.

Quasi al confine con lo Stato di Minas Gerais, Brasilia è il miraggio di ciò che sarebbe potuta diventare, il prodigio di un'illusione. Il motivo della sua grandezza, e anche del suo destino, sta nel fatto di essere una città sorta per decreto in un'immensa pianura, accanto a un lago artificiale, e non il risultato di un'evoluzione storica. 

I principi razionalisti dell'urbanistica del XX secolo, il cui massimo interprete fu Le Corbusier, sono perfettamente rappresentati a Brasilia, edificata al centro di un distretto federale di 5800 chilometri quadrati. L'idea di fondare una capitale proprio nel cuore del Brasile è piuttosto antica, dal momento che risale al XIX secolo. 

Nel 1823 l'allora ministro José Bonifacio avanzò diversi suggerimenti in merito. Nel 1891 l'idea venne inclusa nella Costituzione dello Stato e due anni dopo iniziarono gli studi per l'individuazione del luogo adatto. Nel 1922, in occasione della commemorazione del centenario dell'indipendenza, venne indicata come sede della futura capitale la regione centro-ccidentale del Paese, e fu posata la prima pietra a pochi chilometri a nordest dell'attuale Brasilia.  

Un impegno presidenziale - Juscelino Kubitschek, presidente della Repubblica nel 1955, fece della costruzione della nuova capitale il simbolo della sua politica basata sullo sviluppo economico e industriale. Un anno dopo, Kubitschek diede ordine di avviare il progetto con la formazione di un organismo esecutivo, la Novacap, per l'espropriazione dei terreni e per dare inizio ai lavori di costruzione. Quello stesso anno, Oscar Niemeyer fu nominato direttore del Dipartimento di Architettura e Urbanistica e Lucio Costa vinse il concorso bandito per la scelta del progetto di Brasilia. Nel 1960, dopo quattro anni di lavori, la città fu ufficialmente inaugurata e l'anno dopo vi fu trasferita la capitale. La coppia Costa e Niemeyer aveva già dato prova della sua abilità in precedenti collaborazioni. 

Dal 1936 al 1943 avevano firmato insieme il progetto dell'edificio del Ministero dell'Educazione a Rio de laneiro, per il quale avevano consultato, facendosi consigliare, il grande maestro Le Corbusier. Secondo loro, l'ideale urbanistico è una configurazione di città completamente diverse da quelle tradizionali, basata sulla separazione delle varie funzioni in distretti, collocati in vasti spazi naturali e sul tracciato di grandi arterie di collegamento.

Il progetto pilota di Costa per Brasilia è di una grande forza espressiva, ma molto semplice nella sua struttura. Il centro della città è un triangolo equilatero dai lati tondeggianti, curvilinei, o, come scrive lo stesso Costa: «la pianta di Brasilia assomiglia anche a un uccello gigante con le ali spiegate verso l'area sud-orientale».

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Le ambasciate  e i quartieri residenziali formano queste ali. L'asse nord-sud definisce la strada principale di comunicazione, lungo la quale sono allineati gli edifici residenziali civili - massicci immobili di pochi piani poggiati su perni - articolati in unità giganti (supercjuadras), dotate di una certa autonomia grazie alle proprie aree commerciali, di spazi per il tempo libero, scuole, aree verdi ecc. 

Nel vertice e lungo quest'asse fino alla base si ergono, come una spina dorsale, gli edifici pubblici di grande monumentalità. Il becco di questo simbolico uccello progettato da Lucio Costa è la Piazza dei Tre Poteri e la testa il piazzale dei Ministeri. Il suo corpo è diviso in zone a seconda della funzione: l'area culturale, con musei, teatri e biblioteche, l'area di svago, il settore delle banche e degli uffici, gli alberghi e la zona commerciale.

Tutte le strade di Brasilia sono tracciate con la riga, tutto è tagliato dai grandi assi che si incrociano quasi a formare un angolo retto, come un gesto improvviso e con un totale dominio dell'ambiente circostante. 

Totale è l'adattamento topografico del tracciato architettonico alla levigatezza naturale del terreno, mentre la fluidità del traffico veicolare è resa possibile dalle autostrade interurbane. Intorno al nucleo, in una vasta area verde protetta, sono ubicati l'aeroporto, la zona industriale, la residenza presidenziale, i magazzini, gli stadi, la stazione, le caserme, il ripetitore radiotelevisivo. 

Gli immobili della periferia, invece, sono raggruppati in isolati costruiti secondo i sobri principi razionalisti di Le Corbusier. L'area agricola - nella quale viene applicato il programma Prohort per l'auto-approvvigionamento alimentare di Brasilia - circonda la nuova città, fornita di acqua dal lago artificiale e dalla diga sul Lago Paranoà, che alimentano anche la centrale idroelettrica.  

Oscar Niemeyer - Oscar Niemeyer nasce il 5 dicembre 1907 a Rio de Janeiro. Nel 1929 si iscrive all'Accademia nazionale di belle arti di Rio dove intraprende gli studi di architettura accanto ad Alfonso Reidy, Helio Uchoa, Fernando Brito, Milton Roberto. Frequenta lo studio di Lucio Costa nell'Avenida Rio Branco. Dall'incontro con Le Corbusier, avvenuto in occasione del suo viaggio in Brasile per la revisione del piano urbanistico di Rio del 1929, Niemeyer raccoglie l'intera gamma del repertorio lecorbusiano (pilotis, pianta libera, tetto-giardino, facciata libera, finestra a nastro). Credendo nelle possibilità fornite dalla tecnologia ingegneristica e dalla manipolazione espressiva del cemento armato, Niemeyer concilia la libertà propria delle arti visive con la tecnica. 

Il primo concreto impegno progettuale vede il maestro brasiliano dialogare con Le Corbusier per un progetto del nuovo edificio del ministero dell'Educazione e della Sanità a Rio in cui dichiara polemicamente un radicale rifiuto delle tecniche tradizionali di costruzione, rivendicando il ruolo del cemento armato come materiale in grado di attuare "la vera rivoluzione architettonica" per la sua disponibilità alla manipolazione formale. Nel 1956, su sollecitazione del presidente Kubitschek e sulla base del piano urbanistico concepito da Lucio Costa, Niemeyer comincia a progettare i principali edifici di Brasilia, inaugurando un cantiere che resterà aperto sino al 1986. Tra le sue opere il padiglione brasiliano alla Fiera internazionale di New York (1939), manifesto del rinnovamento modernista dell'architettura brasiliana, il complesso residenziale di Pampulha presso Belo Horizonte (1940). Costretto, per la sua fede comunista, dal golpe militare del 1965 all'esilio dal proprio paese, lascerà la sua impronta in Francia, in Algeria, in Medio Oriente e in Italia.    

La fredda purezza del cemento - Con Brasilia, Niemeyer è passato alla storia come maestro dell'architettura. Nel suo ideale estetico si distinguono la purezza delle forme e la semplicità delle linee, la sobrietà del cemento e la monumentalità, la conoscenza delle resistenze dei materiali e gli incredibili equilibri delle masse ciclopiche su perni portanti. Allo stesso modo l'utilizzo del vetro per le grandi facciate è alternato alle interminabili file di finestre e alla levigatezza di diversi edifici, così come è evidente il contrasto tra le masse orizzontali e quelle verticali e l'incontro tra i volumi rettangolari e le superfici paraboliche.

Prova delle inquietudini e della sapienza architettonica del grande maestro sono le colonne del Palazzo dell'Alvorada, che sostengono il blocco massiccio con grande audacia, la piramide tronca dell'edificio dell'Opera e la Cattedrale a forma di corolla. Notevole il contrasto tra l'enorme cupola rovesciata della Camera dei Deputati e quella del Senato con le sue torri gemelle; esempi d'integrazione di tutte le arti nei grandi spazi sono invece il Tribunale Supremo Federale, il Palazzo dei Tre Poteri, quello del Governo, il piazzale dei Ministeri e il pantheon di Kubitschek.  

La fine di un sogno - Dal 1960, con la fine del mandato di Kubitschek e lo scioglimento dell'equipe di architetti, la capitale conobbe serie difficoltà, che ancora non sono state superate. Le previsioni fissavano la popolazione tra i 500 000 e i 700 000 abitanti, mentre le città satellite avrebbero dovuto accogliere gli abitanti in eccesso. In teoria, tutto pareva perfetto per questa moderna città sorta dal nulla grazie alle esperienze accumulate da diverse civiltà. 

La pratica, invece, venne a scontrarsi con vari problemi, come lo sradicamento dei suoi abitanti, l'inflazione elevata e, infine, con l'abbandono di questa ambiziosa politica, Brasilia, tutto sommato, è tanto un'idea illusoria quanto una prodigiosa utopia architettonica.  

Attualmente in essa vivono, con un elevato tenore di vita, 300 000 persone, mentre la gran massa degli abitanti si distribuisce tra le sette città satellite, fino a raggiungere le 900 000 unità. La principale di queste, Taguatinga, ospita mezzo milione di individui. Bisogna ricordare che Brasilia raddoppiò i suoi abitanti negli anni Settanta e che i punti di approvvigionamento alimentare più vicini sono a 600 chilometri, rendendo elevati i costi dei trasporti e favorendo l'inflazione. La domanda di abitazioni supera abbondantemente le previsioni, e le norme stabilite da Costa e Niemeyer vengono trasgredite nel massimo disordine. Si superano le altezze consentite, si cambiano i tracciati delle strade, si costruisce negli spazi verdi, modificando l'iniziale qualità del paesaggio monumentale. Questa minaccia ha determinato la nascita, nel 1981, di un gruppo di lavoro per la salvaguardia del patrimonio culturale della città la cui creazione, per l'enormità dell'impresa, la smisuratezza del progetto e l'imponenza delle sue costruzioni, rappresenta senza dubbio una delle più importanti pietre miliari nella storia dell'urbanistica.