Centro storico di Diamantina
Brasile

patrimonio dell'umanità dal 1999

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Diamantina si trova a 290 km da Belo Horizonte, direzione Nord ed è piena di bellissime ville dell’ottocento. Li vicino, la natura offre molti sentieri da percorrere, molte cascate e camminate. Il piccolo centro abitato che sorge sulle sponde del rio Tijuco, nel 1691, è diventato prospero già all’inizio del secolo XVIII, quando ebbe inizio la corsa ai diamanti – pietra da cui prende il nome. 

In ragione dell’abbondanza delle ricchezze naturali Diamantina è diventata palcoscenico d’importanti momenti del periodo coloniale, ricevendo la visita d’imperatori e sfruttando le leggi proprie per l’esplorazione del diamante. I segni dell’importanza storica di Diamantina rimangono impressi nel caseggiato, nelle chiese, nell’architettura e nei monumenti. Allo scopo di preservare tutta la sua ricchezza, la città è stata dichiarata Patrimonio dell’Umanità dall’Unesco. 

Diamantina è punteggiata da chiese in stile barocco, ricche di ornamenti, con immagini floreali, di angeli, colonne ritorte ed intarsi in oro – registri della ricchezza del periodo dell’estrazione dell’oro e delle pietre preziose avvenuta nel secolo XVIII. 

Mercato dei Tropeiros - Costruito nel 1835, con forme architettoniche in stile moresco, il mercato è stato punto di arrivo e partenza di viaggiatori e commercianti diretti alla regione. Lo spazio accoglie oggi il centro culturale David Ribeiro de Alcântara, sede d’eventi e di commemorazioni. 

Casa di Juscelino Kubitschek - Trasformata in museo, la casa dall’architettura semplice che si trova in Rua São Francisco rivela la personalità e l’infanzia di uno degli abitanti più illustri della piccola Diamantina, che è arrivato al governo dello Stato di Minas Gerais e alla Presidenza della Repubblica; ha anche costruito Brasilia. Il museo possiede oggetti appartenuti all’infanzia di Juscelino Kubitschek de Oliveira, il presidente che amava le serenate, così caratteristiche della sua terra. 

Casa de Xica da Silva - La costruzione del secolo XVIII, su due piani, con i balconi davanti e una bella veranda coloniale è appartenuta al commerciante di diamanti João Fernandes de Oliveira e alla sua famosa amante, la schiava Xica da Silva. La coppia è vissuta nella villa - che possiede 14 locali - dal 1763 al 1771. 

Museo della Stampa - Inaugurata nel 1901, la Fondazione Pão de Santo accoglie il più antico ricovero per anziani della città e il museo inaugurato di recente, composto dalla più antica officina del giornale dello Stato di Minas Gerais. 

Casa del Padre José da Silva Rollim - In questa villa a due piani del secolo XVIII funziona il Museo del Diamante. L’immobile è stato confiscato dal prete José da Silva e Oliveira Rollim, in ragione della sua partecipazione nel movimento libertatore dell’Inconfidenza (Congiura) Mineira (1789). 

Casa de Muxarabi - E’ conosciuta con questo nome la Casa della Biblioteca Pubblica Antônio Torres, un palazzo in stile luso-arabo, con verande a traversine incrociate ed archi. 

Casa del Contratto - L’attuale Palazzo dell’Archidiocesi di Diamantina risale al secolo XVIII, ed è stato ristrutturato nel 1915. Fino al 1771, è funzionato come la Casa dei Contratti, luogo esclusivo della Corona Portoghese per la vendita di diamanti. Nel secolo XIX ha accolto il Colégio de São Vicente de Paulo. 

Piazza dell’Unesco - Il luogo è stato battezzato in commemorazione al titolo di Patrimonio dell’Umanità concessole dall’Unesco. In essa si trova un pannello in piastrelle in onore alla schiava Xica da Silva. 

Camino degli Schiavi - Sentiero aperto nel secolo XVIII, tra l’antico abitato del Tijuco e il distretto del Mendanha, da animali e tropeiros. E’ stata la rotta di trasporto dei diamanti. La pavimentazione è stata fatta dagli schiavi. 

Cruzeiro (croce) del Centenario - Inaugurato nel 1938, anno del centenario dell’emancipazione politica della città. E’ alto cinque metri e si trova in un luogo dal qual si scorge un bel panorama di Diamantina. 

Cruzeiro do Cula - Si trova sulla serra dell’Espinhaço, da dove si scorge una vista completa sulla città. 

Grotta del Salnitro - Nel secolo XVIII, la grotta con oltre 60m è stata il principale punto di estrazione del salnitro che veniva utilizzato nella fabbricazione della polvere da sparo. 

Cascate - Le cascate incastonate nella giungla o nelle rocce costituiscono un’altro punto di visita obbligatoria. Per passarvi la giornata, è necessario portarsi il cibo e le bibite e ricordarsi di raccogliere i rifiuti quando si va via. La cascata della Sentinela (situata tra le formazioni rocciose e la vegetazioni dei campi rupestrie), quella delle Fadas (alta 25m) e quella delle Três Quedas (con 70m di caduta dell’acqua) sono le principali. Le zone in cui si trovano le cascate sono ottime anche per le camminate ecologiche e la pratica di sport radicali. 

Secondo alcuni storici i primi diamanti sono stati trovati da Francisco Machado Da Silva e da sua moglie Violante De Souza nell'anno 1714 nella cittadina di Arraial Do Tejuco.

Nel 1728 Bernardo Da Fonseca Lobo portava a Lisbona i primi diamanti brasiliani e li consegnava al Re del Portogallo D. Joao V. La regione di Minas Gerais si avviava così ad essere una delle regioni più ricche al mondo di pietre preziose. In seguito la ricerca si allargò alle regioni del Mato Grosso: la produzione nei primi dieci anni superava i 145.000 carati. Il Brasile quindi irrompeva sulla scena mondiale come il primo produttore di diamanti, superando così l'India.

Per più di un secolo l'attività di estrazione fruttava una notevole quantità di pietre preziose pari a 13 milioni di carati: di questi 5,5 milioni provenivano da Diamantina, 3,5 milioni da Bahia, 1,5 milioni da altri giacimenti minerari nella regione di Minas Gerais ed i restanti 2,5 milioni erano estratti illegalmente e contrabbandati fuori dal Brasile.

Tra il 1850 e il 1870 la produzione si stabilizzava intorno ai 17.000/18.000 carati annui.

Alla fine del 1870 però il Brasile scendeva al terzo o quarto posto della produzione mondiale: fatto causato non dall'esaurimento delle miniere, ma dovuto ad altri fattori, primo fra tutti l'abolizione della schiavitù; infatti i successi dei primi tempi erano dipesi quasi esclusivamente dall'impiego di migliaia di schiavi, una manodopera efficiente e soprattutto molto economica.

Il secondo fattore era il sorgere di un nuovo grande produttore: il Sud Africa. Nel 1853, nella miniera di Bagagem, stato di Minas Gerais, è stata scoperta la Stella del Sud, una pietra grezza di color rosa di 250 carati, tagliata poi in un diamante ovale di carati 128,80.

Un altro diamante famoso è il Presidente Vargas di carati 726,60 trovato in Brasile nel 1938.

Oggi il Brasile produce ufficialmente circa 900.000 carati di diamanti, più o meno l'1% della produzione mondiale, attestandosi tra i principali produttori mondiali e sempre in Brasile si trova la più grande miniera di diamanti a cielo aperto del mondo: la Riserva Indiana Roosevelt, un vasto territorio di 2,7 milioni di ettari nello stato di Rondonia, dove vivono circa 1.300 Indios Cinta-Larga.

Tenuto conto che la maggior parte dei diamanti brasiliani esce dal Paese illegalmente (circa l'80% - 90%), in realtà la produzione del Brasile rappresenta quasi il 10% della produzione globale, posizionando questo Paese al 6° posto della classifica mondiale.

Il centro dell'attività diamantifera è Diamantina, una città che conta oltre 40.000 abitanti, quasi tutti commercianti o tagliatori di diamanti.

Anche la città di Franca (Stato di San Paolo) è un centro di commercio e di taglio relativamente importante.

Decine di migliaia di Brasiliani oggi dipendono dall'estrazione di diamanti, direttamente o indirettamente: la maggior parte sono minatori indipendenti chiamati con il nome di "Garimpeiros", un esercito di quasi 40.000 persone.