La
Piazza São Francisco, nella città di São Cristovão, è un
monumentale ed omogeneo insieme di edifici pubblici e privati che
rappresentano la sola testimonianza del periodo in cui le corone
Portoghesi e Spagnoli regnarono insieme.
La
piazza è circondata da rilevanti edifici civili e religiosi, come
la Chiesa di San Francesco e il convento, la Chiesa e la Santa Casa
della Misericordia, il Palazzo Provinciale e vari edifici costruiti in
diversi periodi storici.
Il
principale edificio è il complesso della Chiesa e Convento di São
Francisco. Il complesso
ha una composizione unica e dinamica, sottolineata dalla scala
monumentale che costituisce il suo sagrato e dove si trova la sua
monumentale croce di pietra monumentale. La
piazza riflette l'eccezionale vitalità di uno spazio pubblico aperto,
completo nella sua configurazione urbana, illustrando la sua storia nel
corso di quattro secoli e oggi adattato ai suoi usi come luogo di
manifestazioni culturali e celebrazioni della routine quotidiana.
São
Cristóvão era la vecchia capitale del Sergipe del Rey, ma mostra i
segni dell'occupazione della regione e lo sviluppo della città fondata
durante il regno del re Filippo II, durante il periodo di 60 anni in cui
il Portogallo era sotto il dominio spagnolo.

Le
modalità di occupazione territoriale e di regolamento utilizzato da
Spagna e Portogallo nelle loro colonie americane tra il XV e il XVII,
hanno un carattere distintivo. Il
Portogallo
creò una rete commerciale marittima, e fu in grado di occupare
territori costieri in Africa e in Asia prima di stabilire il commercio e
gli insediamenti coloniali in Brasile. Il Portogallo
occupò la costa brasiliana, fondando città portuali come punti di
connessione con il Portogallo e le sue altre colonie.
La
storia di São Cristóvão è legata alla colonizzazione di Sergipe,
quando a causa della forte resistenza dei popoli indigeni, fu di vitale
importanza stabilire una comunicazione costante tra Salvador e Olinda, i
due centri urbani più importanti della colonia. Fu
anche importante garantire l'accesso libero ai fiumi principali, spesso
bloccato da contrabbandieri francesi.
Al
fine di rafforzare la colonia nei suoi conflitti con gli amerindi
brasiliani e con i contrabbandieri francesi, Cristóvão de Barros
fondò la città di São Cristóvão, sull'istmo del fiume Poxim, nella
attuale regione Aracaju. Il
terreno gli fu concesso da re Filippo II, con l'aspettativa che sarebbe
stato diviso tra i coloni, favorendo il processo di risoluzione. La
città fu trasferita nel 1594-95 e nuovamente nel 1607 nella sede
attuale. São
Cristóvão divenne la capitale del Sergipe, il centro amministrativo e
commerciale tra Salvador e Recife, e il punto di partenza per la
colonizzazione dell'entroterra fino alla metà del XIX secolo.
Nel
1855, la capitale dello stato è stata trasferito alla città di
Aracaju. São
Cristóvão, con le sue chiese, conventi e palazzi secolari, rimane a
testimonianza del passato di Sergipe.
