Piazza di São Francisco nella città di São Cristóvão
Brasile

patrimonio dell'umanità dal 2001

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La Piazza São Francisco, nella città di São Cristovão, è un monumentale ed omogeneo insieme di edifici pubblici e privati che rappresentano la sola testimonianza del periodo in cui le corone Portoghesi e Spagnoli regnarono insieme.

La piazza è circondata da rilevanti edifici civili e religiosi, come la Chiesa di San Francesco e il convento, la Chiesa e la Santa Casa della Misericordia, il Palazzo Provinciale e vari edifici costruiti in diversi periodi storici. 

Il principale edificio è il complesso della Chiesa e Convento di São Francisco. Il complesso ha una composizione unica e dinamica, sottolineata dalla scala monumentale che costituisce il suo sagrato e dove si trova la sua monumentale croce di pietra monumentale. La piazza riflette l'eccezionale vitalità di uno spazio pubblico aperto, completo nella sua configurazione urbana, illustrando la sua storia nel corso di quattro secoli e oggi adattato ai suoi usi come luogo di manifestazioni culturali e celebrazioni della routine quotidiana.

São Cristóvão era la vecchia capitale del Sergipe del Rey, ma mostra i segni dell'occupazione della regione e lo sviluppo della città fondata durante il regno del re Filippo II, durante il periodo di 60 anni in cui il Portogallo era sotto il dominio spagnolo.

Le modalità di occupazione territoriale e di regolamento utilizzato da Spagna e Portogallo nelle loro colonie americane tra il XV e il XVII, hanno un carattere distintivo. Il Portogallo creò una rete commerciale marittima, e fu in grado di occupare territori costieri in Africa e in Asia prima di stabilire il commercio e gli insediamenti coloniali in Brasile. Il Portogallo occupò la costa brasiliana, fondando città portuali come punti di connessione con il Portogallo e le sue altre colonie. 

La storia di São Cristóvão è legata alla colonizzazione di Sergipe, quando a causa della forte resistenza dei popoli indigeni, fu di vitale importanza stabilire una comunicazione costante tra Salvador e Olinda, i due centri urbani più importanti della colonia. Fu anche importante garantire l'accesso libero ai fiumi principali, spesso bloccato da contrabbandieri francesi.

Al fine di rafforzare la colonia nei suoi conflitti con gli amerindi brasiliani e con i contrabbandieri francesi, Cristóvão de Barros fondò la città di São Cristóvão, sull'istmo del fiume Poxim, nella attuale regione Aracaju. Il terreno gli fu concesso da re Filippo II, con l'aspettativa che sarebbe stato diviso tra i coloni, favorendo il processo di risoluzione. La città fu trasferita nel 1594-95 e nuovamente nel 1607 nella sede attuale. São Cristóvão divenne la capitale del Sergipe, il centro amministrativo e commerciale tra Salvador e Recife, e il punto di partenza per la colonizzazione dell'entroterra fino alla metà del XIX secolo.

Nel 1855, la capitale dello stato è stata trasferito alla città di Aracaju. São Cristóvão, con le sue chiese, conventi e palazzi secolari, rimane a testimonianza del passato di Sergipe.