Città fortificata di Campeche
Messico

patrimonio dell'umanità dal 1999 

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Circa a metà della costa occidentale dello Yucatan, si trova uno dei luoghi protetti dall'UNESCO: è la città storica di San Francisco de Campeche, caratteristica per le sue case dai colori pastello e per quell'atmosfera coloniale che lo Yucatan più moderno della costa orientale ha perso ormai da anni.

Campeche è stata la sede dell'antica cultura Maya. Il loro avanzato sviluppo culturale e scientifico ha fatto dei Maya una delle più importanti culture pre-ispaniche dell'America Latina. Ancora oggi molte rovine Maya possono esser viste in Campeche, come a Calakmul, Chicanná, Becan, Edzna, Xpujil, Hormiguero, Balamku, El Tigre e altri luoghi. 

Il nome di Campeche è di origine Maya (Ah Kin Pech), tuttavia il suo significato ha avuto diverse interpretazioni, delle quali la più accettata è che Can significhi serpente e Peck significhi zecche, per cui "Luogo delle zecche e dei serpenti", il che coincide con la scultura di un grande serpente con una zecca sulla sua testa trovata all'interno di uno dei suoi templi.

Quando gli spagnoli sbarcarono la prima volta sulle coste di Campeche, nel 1517, furono sconfitti a più riprese dal capo locale Moch Couoh. Dopo la sua morte e grazie a conflitti territoriali tra i gruppi indigeni, gli spagnoli riuscirono ad assumere il controllo e nel 1540 diedero al luogo il nome ufficiale di Villa de San Francisco de Campeche per onorare Francisco de Montejo, "El Mozo". La religione politeista della civiltà Maya, che controllava ogni aspetto della loro vita, rese il processo di evangelizzazione degli spagnoli molto difficile da realizzare nel territorio Maya.

Il nuovo governo trasse rapidamente profitto dalla posizione geografica del porto e questo si trasformò presto in un boom commerciale. Vennero esportati verso altri paesi sale, legname e Palo de Tinte, legno tratto dall'albero omonimo. Questo boom non solo attrasse i conquistadores, ma anche i pirati, dai quali Campeche venne ripetutamente attaccata nel corso del XVII secolo fino al 1704.

Nel 1821, alla fine della guerra per l'indipendenza, il nuovo paese sovrano fu testimone di conflitti politici tra liberali, conservatori, federalisti e centralisti. In una rivolta federalista, 1841-1848, Campeche, assieme agli Stati dello Yucatán e di Quintana Roo, si staccò dal Messico, diventando l'indipendente Repubblica dello Yucatán. Nel 1847 iniziò una ribellione indigena conosciuta come "Guerra di Caste" (Guerra de Castas), con i Maya in rivolta contro il "governo bianco" per riprendere il controllo delle loro terre. L'insurrezione venne domata per lo più con l'aiuto dell'esercito messicano e la Penisola dello Yucatán tornò a far parte del Messico nel 1848 (anche se i Maya continuarono a resistere fino all'inizio del XX secolo).

La penisola è stata anche una delle regioni del paese che ha rifiutato l'imposizione di un governo federale. E inoltre, Campeche e Yucatán hanno avuto nello stesso tempo dei conflitti economici tra di loro. Fu solo il 3 maggio 1858 che Campeche venne formalmente separata dalla Yucatán, ed è stata riconosciuta come regione sovrana solo nel 1863 dal presidente Benito Juárez.

Definito il "Tesoro Nascosto del Messico", la città di Campeche rappresenta una meta particolarmente interessante, oltre che facilmente accessibile, accorpando bellezze ed attrattive storiche, culturali e naturalistiche, e dotata di tutti i servizi fondamentali per trascorrere un soggiorno confortevole, generando così uno spettacolare commisto di stili, nel quale edifici coloniali si mescolano ed interagiscono con costruzioni di chiara influenza locale.

Se la cinta muraria ormai si è persa nei meandri turbolenti della storia di Campeche, rimangono però ben evidente i sette bastioni principali, e si conservano anche le due porte principali d'accesso al cuore della città: Puerta del Mar e Puerta de Tierra. La prima molto suggestiva, anche se oramai rimane solamente l'arco di pietre, la seconda è resa particolarmente imponente da i giardini che fanno da cornice alle mura che collegano il Baluarde de San Juan al baluarde de San Francisco, e spesso questa parte della città è sede di manifestazioni e concerti.

Nel bel mezzo del centro storico, ma spostata verso il mare domina la Cattedrale de la Conception, con i suoi due campanili bianchi che sovrastano la Plaza Pricipal. Il bello di Campeche è però passeggiare tra le strade del centro, gustarsi lo stile coloniale delle case dipinte a colori a pastello.  

Campeche, città tranquilla e piacevole, è il punto di partenza per numerose escursioni oltre alla visita della stessa città coloniale; con un trenino d'epoca, El Guapo, si parte dalla piazza principale e si percorrono le vie del centro storico, del lungo mare e della muraglia che circonda la città e di cui restano sei lati, sette baluardi e due porte d'accesso, quella di Terra con uno spiazzo erboso dove vengono allestiti spettacoli musicali e folkloristici che raccontano la storia di questa parte del Messico, e quella di Mare, vicina al porto, dove la nave pirata "El Lorencillo" imbarca passeggeri per una visita panoramica della costa della durata di un paio di ore, con pranzo a bordo e spettacolo di ballo con il tema della pirateria.

Durante una permanenza in questa città, si raccomanda una visita al Museo della Cultura Maya, situato nel Fuerte de San Miguel, al Museo de las Estelas Maya, situato nel Baluarte de la Soledad, ed al Baluarte de San Pedro, che funziona come centro d’esposizione dell’artigianato tipico della regione.

Meravigliose sono le spiagge, le quali non hanno nulla da invidiare alle più chiacchierate coste caraibiche, quasi sempre contraddistinte da stretti litorali sabbiosi cinti da palme che si gettano dolcemente tra le limpide acque del Golfo del Messico.
Tra le più belle si possono citare: la Playa Bonita, comodamente raggiungibile dalla città di Campeche; Seybaplaya, una trentina di chilometri a sud-est della capitale; Sihoplaya, situata a 10 chilometri da Seybaplaya e 39 chilometri a sud-ovest del centro di Campeche; e Punta Xen, caratterizzata da una serie di bellissime spiagge dove sono solite depositare le uova le tartarughe Carey.

Al cader della notte non bisogna perdersi lo spettacolo di luci e musica offerto dal Fuerte de San José El Alto, o camminare per le strade selciate del centro storico, dove si trovano una gran varietà di negozi, ristoranti, bar e caffè.

La ricchezza e la varietà della cucina renderanno particolarmente succulento il soggiorno agli amanti della buona tavola, che come si è soliti dire da queste parti, “potranno gustare ogni giorno un piatto diverso”. La dieta locale è infatti basata su pietanze diverse, che vanno dalla carni rosse, tra le quali spicca quella di maiale, al pesce, dalle zuppe alle creme ed alle paste, il tutto accompagnato con verdure e cereali tipici, ed innaffiato con bibite e bevande alcoliche e non preparate sfruttando i prelibati frutti che crescono sugli alberi della regione.

Da non sottovalute anche i dolci, molti dei quali preparati dagli stessi ristoratori basandosi su ricette secolari trasmesse di generazione in generazione, e non bisogna dimenticare di assaporare i tamales di chaya (un impasto di mais e burro avvolto in una foglia di banano o di mais, con carne bovina o di pollo e chaya, una pianta arbustiva commestibile) ed il pan de cazón (piccolo squalo commestibile), due esempi fra i molti piatti che identificano la cucina maya della regione.

Diverse sono le festività celebrate ogni anno: tra queste spicca, come in molti altri paesi della fascia tropicale, il Carnevale, durante il quale migliaia di persone si riversano nelle strade che si animano con canti, danze e spettacoli a cielo aperto.

Altri due eventi, magari meno conosciuti, ma molto sentiti dalla popolazione sono: la Fiesta de la Candelaria, una festa a marcato sfondo religioso che si svolge ogni anno il 2 febbraio, giorno in cui la gente porta a fare benedire le candele; e la Virgen del Carmen, un altro evento religioso che fa riferimento ad accadimenti storici le cui radici ricadono nel XVIII secolo.

Campeche, quindi, è un luogo magico dove la natura ti coinvolge con i suoi suoni e odori, dove le palme e il rumore delle onde del mare ti lasciano stupito; è un luogo rilassante, ricco di flora e fauna, un luogo per incontrarsi con gli amici per raccontare esperienze passate e avventure future: in breve è un luogo che ti fa sentire in contatto con te stesso.