L'Università
Nazionale
Autonoma
del
Messico
(UNAM),
che
risale
al
1550,
è
uno
dei
primi
centri
educativi
e
di
studio
a
livello
mondiale.
Gli
elementi
di
maggior
pregio
di
questo
grande
campus
sono
i
suoi
edifici,
che
si
estendono
su
un
terreno
di
730
ettari
e
sono
Patrimonio
dell'Umanità
UNESCO.
All'inizio
del
XX
Secolo,
le
scuole,
facoltà
e
gli
edifici
amministrativi
dell'UNAM
erano
dispersi
nella
città
(tra
gli
altri,
spiccavano
gli
edifici
del
Colegio
de
San
Idelfonso,
dell'antico
Palacio
de
la
Inquisicion,
del
tempio
di
San
Agostino
e
del
Palacio
de
Mineria)
e
diverse
volte
si
era
progettato
rilocalizzare
tutto
in
un
solo
campus
che
integrasse
la
vita
universitaria.
Nel
1928
venne
presentata
una
tesi
alla
scuola
nazionale
di
architettura
con
il
titolo
di
"Città
Universitaria".
Nel
1943,
il
governo
federale
esproprio
le
terre
dove
attualmente
si
trova
la
C.U.
e
nel
1946
vennero
consegnate
all'università
per
realizzare
i
tanti
progetti
previsti
per
la
realizzazione
del
Campus.
L'11
settembre
1946,
l'allora
rettore
Salvador
Zubiran
costituì
la
commissione
della
Città
Universitaria,
formata
dai
rappresentanti
dell'Università
e
del
Governo.
Questa
commissione
indisse
un
concorso
d'architettura,
i
cui
progetti
furono
consegnati
nel
marzo
dell'anno
successivo.


Con
il
progetto
vincitore
tra
le
mani,
la
commissione
si
trasformò
in
Commissione
Tecnica
direttrice,
presieduta
dal
rettore
stesso,
e
integrata
con
funzionari
dell'università,
più
rappresentanti
della
presidenza
della
Repubblica.
La
commissione
designò
agli
architetti
direttori
del
progetto
Enrico
del
Moral,
Mario
Pani,
Domingo
Garcia
Ramos
e
Maurizio
M.
Campos,
che
si
presero
carico
di
designare
un
insieme
di
architetti
e
ingegneri
che
avrebbero
partecipato
all'esecuzione
del
progetto,
tutti
messicani.
Più
di
cento
architetti
e
ingegneri
parteciparono
alla
realizzazione
dell'opera.
Risaltano
i
nomi
di
Luis
Barragan,
Carlos
Lazo,
Juan
O'Gorman,
Enrique
Yanez,
Pedro
Ramirez
Vazquez,
Enrique
de
la
Mora
e
Jose
Villagran
Gracia.
Inoltre,
parteciparono
artisti
come
Diego
Rivera
e
David
Alfaro
Siqueiros.
Il
progetto
originalmente
contemplava
la
suddivisione
del
campus
in
tre
aree:
- La prima, chiamata zona
scolare
(divisa
a
sua
volta
nelle
sezioni
di
Umanistica,
Scienze,
Scienze
Biologiche
e
Arte),
costruita
attorno
ad
una
spianata
di
giardini
dove
trovavano
sede
gli
edifici
amministrativi.
-
Campi
Sportivi
- Stadio Universitario, il
quale
cambiò
nome
in
Stadio Olimpico Universitario diventando quattordici anni dopo il principale impianto sportivo dei XIX
Giochi
Olimpici
del
1968.
Le
tre
aree
erano
organizzate
ad
anello
dentro
una
zona
più
vasta.
Durante
vari
decenni
la
C.U.
è
andata
crescendo
per
adeguarsi
alla
sempre
maggiore
popolazione
universitaria,
dando
così
origine
alla
costruzione
di
nuovi
agglomerati
sempre
di
forma
circolare
concentrica.
A
causa
di
questo
alcuni
degli
edifici
originali
non
mantengono
più
la
loro
funzione
poiché
le
facoltà
sono
state
ricollocate.
