Arequipa
è
una
città
peruviana
capoluogo
della
regione
omonima.
È
la
seconda
città
più
importante
del
Paese
e
conta
860.000
abitanti.
È
conosciuta
come
"La
Ciudad
Blanca"
("la
città
bianca")
dal
colore
della
pietra
con
la
quale
sono
stati
costruiti
tutti
gli
edifici
principali
del
suo
centro
storico
che,
nel
2000,
è
stato
dichiarato
patrimonio
dell'umanità
dall'UNESCO.
La
città
sorge
ai
piedi
del
grande
vulcano
El
Misti
(5.800
m
s.l.m.)
la
cui
ultima
eruzione
risale
al
1784.
Su
strade
e
piazze
dei
barrios
centrali
si
affacciano
chiese,
monasteri
e
palazzi
nobiliari
tutti
costruiti
nella
locale
pietra
vulcanica
dall'aspetto
tufaceo
e
dalla
caratteristica
colorazione
bianca
che
hanno
valso
ad
Arequipa
il
soprannome
"ciudad
blanca".
Arequipa
ha
un
carattere
proprio,
dissimile
da
qualsiasi
altra
città
peruviana.
Alcuni
l'hanno
definita
un
pezzo
di
Andalusia
in
terra
peruviana.
Nel
2001
un
terribile
terremoto
dell'8°
della
scala
Richter
colpì
la
città
ma
gli
edifici
storici
ne
rimasero
indenni.
Il
centro
storico
di
Arequipa
fa
perno
sulla
Plaza
de
Armas
o
Plaza
Mayor,
sulla
sponda
orientale
del
rio
Chili.
Vi
si
affacciano
il
palazzo
municipale
(palacio
de
la
ciudad
o
alcaldía),
la
cattedrale
e,
nell'angolo
di
sud-est,
la
Iglesia
de
La
Compañía,
appartenuta
all'ordine
della
Compagnia
di
Gesù.
Gli
altri
monumenti
sono
a
un
tiro
di
schioppo.
Il
monastero
di
Santa
Catalina
e
la
chiesa
di
San
Francesco
stanno
qualche
isolato
più
a
nord,
in
fondo
alle
strade
che
rasentano
i
fianchi
della
cattedrale.
A
nord
del
famoso
monastero
sta
il
pittoresco
barrio
di
San
Lázaro,
con
antiche
case
che
si
affacciano
su
stretti
vicoli.
Al
centro
del
rione
sta
la
piazzetta
di
Campo
Redondo
ove
frati
domenicani
costruirono
un
eremitaggio
che
costituì
il
nucleo
originario
della
città
di
Arequipa.
Dalla
Plaza
de
Armas
si
imbocca
la
via
dei
Bolognesi
in
direzione
ovest
e,
attraversato
il
ponte
sul
Rio
Chili,
incontriamo
il
monastero
de
Rocoleta,
raggiungibile
anche
dal
puente
Grau,
situato
un
po'
più
a
nord.
Sempre
sulla
sponda
occidentale
e
a
nord
del
monastero
sta
il
quartiere
di
Yanahuara
ove
sono
presenti
altri
monumenti
del
periodo
coloniale
tra
i
quali
spicca
la
chiesa
dedicata
a
San
Giovanni
Battista.
Nel
quartiere
è
situato
anche
"el
mirador",
un
famoso
punto
panoramico
sulla
campagna
circostante
dominata
dai
picchi
innevati
di
vulcani
di
oltre
6.000
m.
Casa
del
Moral
-
Edificata
nel
1773,
questa
magione
nobiliare
in
stile
barocco-moresco
deve
il
suo
nome
ad
una
pianta
ultracentenaria
di
gelso
che
sta
nel
patio.
Ciò
che
rende
unica
La
casa
del
Moral
è
il
suo
magnifico
portale
d'ingresso
in
pietra
riccamente
scolpita.
La
visita
agli
interni
offre
l'opportunità
di
rivivere
al
meglio
perdute
atmosfere
coloniali.
Imponenti
porte
in
legno
intagliato
si
aprono
su
saloni
arredati
con
mobili
d'epoca.
Le
pareti
delle
sale
sono
ornate
da
pitture
ad
olio
di
artisti
locali
della
scuola
di
Cusco
(Escuela
Cusqueña).
Un
secondo
patio
dalle
mura
dipinte
in
un
intenso
colore
blu-cobalto
si
apre
sul
retro
della
casa.
Casa
Tristan
del
Pozo
-
Risale
al
1738
e
fu
la
residenza
del
generale
Domingo
Carlos
Tristán
del
Pozo..
Dopo
di
lui
si
avvicendarono
diversi
proprietari
tra
i
quali
il
vescovo
Manuel
Yllana.
Oggi
appartiene
al
Banco
Continental.
Come
altre
magioni
nobiliari
di
Arequipa,
ciò
che
colpisce
è
il
portale
in
pietra
scolpita.
La
casa
ha
pianta
rettangolare
e
comprende
5
patio.
Monastero
di
Santa
Catalina
-
Fondato
dall'ordine
dei
Domenicani
nel
1579,
il
convento
di
Santa
Catalina
è
il
più
suggestivo
dei
monumenti
religiosi
di
Arequipa
e
anche
di
tutto
il
Perù.
È
un
complesso
costituito
da
chiostri
adorni
di
fontane,
cappelle
votive
collegati
tra
loro
da
sentieri
che
si
snodano
tra
aiuole
fiorite.
Le
monache
vissero
nel
monastero
dall'anno
della
sua
fondazione
fino
al
1972,
anno
in
cui
un
decreto
municipale
le
costrinse
a
trasferirsi
in
un'altra
struttura.
Il
comune
infatti
desiderava
aprirne
le
porte
al
pubblico.
Il
complesso
è
in
stile
moresco
(mudéjar),
simile
a
quello
di
molti
edifici
religiosi
andalusi.
In
tutto
conta
3
chiostri,
80
unità
adibite
a
celle
per
monache
e
una
piccola
pinacoteca
che
si
apre
sulla
piazzetta.
Il
complesso
per
quanto
integro
è
stato
seriamente
danneggiato
dalle
scosse
del
terremoto
del
2008.
Museo
dei
Santuari
Andini
-
Le
collezioni
comprendono
oggetti
artistici
di
epoca
Inca
rinvenuti
sulle
falde
e
sulle
cime
dei
vulcani
nei
dintorni
di
Arequipa.
Il
pezzo
forte
del
museo
è
costituito
dalla
mummia
di
una
vittima
sacrificale
dei
sacerdoti
Inca.
Si
tratta
del
corpo
di
una
ragazza
rinvenuto
nel
settembre
del
1995
in
perfetto
stato
di
conservazione
sotto
i
ghiacci
che
ricoprono
la
vetta
del
Monte
Ampato
a
oltre
6.000
metri
di
altitudine.
Alla
mummia
fu
dato
il
nome
di
Juanita
in
onore
del
capo
della
spedizione
scientifica
che
la
rinvenne,
il
professor
Johan
Reinhard
della
National
Geographic
Society.
Fu
appurato
che
Juanita
è
rimasta
sepolta
sotto
i
ghiacci
per
550
anni
e
che
era
di
13
anni
quando
fu
sacrificata.
La
mummia
è
stata
posta
in
un
congelatore
dalle
pareti
di
cristallo
per
permettere
ai
visitatori
di
osservarla.
Monastero
Rocoleta
-
Edificato
nel
1648
per
l'ordine
dei
Francescani,
il
monastero
Recoleta
si
distingue
per
il
suo
alto
campanile
in
mattoni
bianchi
e
rossi.
Esso
conteneva
ben
7
chiostri
dei
quali
ne
sono
rimasti
4.
Vi
è
annessa
una
biblioteca
con
circa
20,000
volumi..
Altre
stanze
sono
adibite
a
museo.
In
una
sono
esposti
oggetti
inca
e
pre
inca,
maschere
funebri,
totem,
tessuti,
mummie
e
una
serie
di
pitture
che
raffigurano
imperatori.
In
un'altra
sala
sono
esposti
costumi
indossati
da
indigeni
dell'Amazzonia
portati
ad
Arequipa
da
missionari
francescani.