Città coloniale di Santo Domingo
Repubblica Dominicana

patrimonio dell'umanità dal 1990
  

I primi abitanti dell’isola furono i Taini, un popolo pacifico ed amichevole. Avevano una cultura di stampo agreste, paragonabile a quella di un villaggio di contadini, con ritmi quotidiani scanditi da riti religiosi, attività agricole e produzione artigianale di ceramiche. Oggi, le testimonianze delle scoperte archeologiche del popolo Taino sono esposte al" Museo del Hombre Dominicano" (Museo dell’Uomo Dominicano) di Santo Domingo, al "Parque Nacional del Este" (Parco Nazionale Orientale) e al "Museo de Arte Taino" (Museo di Arte Taina) di Puerto Plata, per coloro che si recano nella regione settentrionale.

Il 5 Dicembre del 1492 Cristoforo Colombo raggiunse le coste di una delle isole delle Antille; questa, in nome del proprio aspetto che ricordava alcune regioni della Spagna, venne denominata "Spagnola". Su quest’isola Colombo ed i suoi uomini fondarono la prima città del Nuovo Mondo. Nel 1992, in occasione del V centenario della scoperta dell’America, è stato inaugurato il "Faro a Colòn" (Faro in onore di Colombo), che è visitabile e si trova a Santo Domingo.

Nel 1502, con l’arrivo di Fray Nicolàs de Ovando, si avvia un rapido processo di colonizzazione con la costruzione di diverse città. Oggi è possibile visitare la Città Coloniale di Santo Domingo ed ammirare gli edifici monumentali e le abitazioni tuttora conservate della prima città del Nuovo Mondo (la prima cattedrale, strada, università, monastero…).

Nel 1697, con il Trattato di Ryswick, è stata stabilita ufficialmente la partizione dell’isola fra Francesi e Spagnoli. Questa spartizione è all’origine dell’attuale divisione dell’isola in due stati indipendenti: Haiti, con la sua lingua Creole, che copre la parte occidentale e la Repubblica Dominicana, di lingua Spagnola, che copre la parte orientale.

Nel 1822, il popolo haitiano conquistò la parte orientale dell’isola. Circa vent’anni dopo, nel 1844, i Dominicani guidati da Juan Pablo Duarte, si ribellarono contro il dominio haitiano e proclamarono la propria indipendenza fondando la Repubblica Dominicana. A Juan Pablo Duarte, oggi riconosciuto come il "Padre della Patria", è stato dedicato un museo a Santo Domingo nella sua casa natale (che potete visitare nella città coloniale).

Già all’inizio del ventesimo secolo, la nazione incontrò notevoli difficoltà sia dal punto di vista politico che economico. Assieme agli altri Paesi dell’area dei Caraibi, la Repubblica Dominicana subì poi un’invasione da parte degli Stati Uniti negli anni che vanno dal 1916 al 1924.

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Rafael Trujillo, a capo dell’esercito dominicano durante l’occupazione statunitense, conquistò il potere nel 1930 instaurando un regime dittatoriale destinato a durare sino al 1961, anno in cui venne assassinato da un gruppo di Dominicani. Recentemente il noto scrittore Vargas Llosa ha pubblicato un libro, intitolato "La Fiesta del Chivo" ("La festa del Capretto"), in cui viene descritta la situazione dell’isola ai tempi della dittatura.

Nel 1965, per un breve periodo, si verificò un nuovo intervento militare degli Stati Uniti finalizzato alla risoluzione di una guerra civile in atto nel Paese per l’instaurazione della democrazia. A partire dal 1966 il Paese gode, invece, di stabilità politica; le elezioni politiche vengono indette ogni quattro anni.

Attualmente i tre partiti di maggior rilievo sono il PLD, "Partido de la Liberaciòn Dominicana" (Partito di Liberazione Dominicana), il PRSC, "Partido Reformista Social Cristiano" (Partito Riformista Sociale Cristiano) ed il "Partido Revolucionario Dominicano" (Partito Rivoluzionario Dominicano) che ha vinto le ultime elezioni, il 16 Maggio 2000; il presidente ora in carica è l’ingegnere Hipòlito Mejìa.

Santo Domingo, conosciuta come la più antica città d’America, fu il primo nucleo abitativo europeo nel continente americano. In essa vennero costruiti i primi monumenti, le prime istituzioni coloniali, la prima fortezza e la prima chiesa. Quest’area conserva tuttora più di trecento edifici storici ed è stata proclamata dall’UNESCO patrimonio culturale dell’umanità.

CattedraleInterno.jpg (106834 byte)All’interno del Parque Historico Nacional La Isabela sono ospitati i resti della casa di Cristoforo Colombo e della chiesa dove venne celebrata la prima messa in terra americana. A fondare la città di Santo Domingo fu Bartolomeo Colombo, fratello del celebre ammiraglio genovese, nel 1946. Il percorso sulle tracce di Colombo può iniziare nel vivo dei coloratissimi mercati rionali, come quello molto particolare di Modelo. Uno dei luoghi più suggestivi è la famosa plaza de España, fulcro del centro coloniale e caratterizzata da oltre trecento edifici in stile gotico-moresco.

Qui si trovano anche l’Alcazar, la dimora di don Diego Colombo (il figlio di Cristoforo Colombo, viceré dell’isola), e le mura di cinta fatte costruire nella seconda metà del 1500 per sventare gli attacchi del pirata Francis Drake. All’interno del maestoso palazzo cinquecentesco – in stile gotico mudejar (una fusione tra elementi romani, gotici e arabi misti a particolari dell’arte rinascimentale italiana) – gli appartamenti sono rimasti arredati con mobili d’epoca. Poco distante - visitabile dalle ore 10 alle 17 – è presente il Museo Naval de las Ataranzanas, in cui sono esposti reperti archeologici e pezzi di imbarcazioni connessi alla storia marinara dell’isola.

Da non perdere le Reales Atarazanas (gli arsenali), importante testimonianza dello splendore architettonico del XV e XVI secolo, uniche nel loro genere nelle Americhe, paragonabili solo alle Atarazana Reales di Barcellona. Gli otto edifici che costituiscono il complesso sono collegati da cortili interni, adibiti a gallerie d’arte, negozi di artigianato, ristoranti e uffici della Sovrintendenza al Patrimonio Culturale. 

Un’altra meta obbligata è la Catedral Metropolitana Santa Marian de La Incarnaciòn (1521) la prima cattedrale americana.

Altre tappe interessanti sono il Convento de los Dominicos, sede dal 1532 della prima cattedra di Teologia, e  La Capilla de Nuestra Señora de Los Remedios, costruita da Francisco de Dávila nei primi anni del XVI secolo. Per le visite più mondane, non si può mancare di fare una passeggiata per la Calle El Conde, la via principale della zona coloniale, chiusa al traffico, ricca di negozi commerciali e di artigianato. Infine, anche se l’edificio risale all’epoca moderna e non figura nella parte coloniale della città, il tour sulle tracce di Colombo non può non includere una visita al gigantesco Faro a Colón che ospita le spoglie dell’ammiraglio genovese. L’imponente edificio è situato sul lato est della città, dopo il fiume Ozama, e ospita anche numerosi reperti risalenti al tempo della scoperta del continente americano.