I primi abitanti dell’isola
furono
i
Taini,
un
popolo
pacifico
ed
amichevole.
Avevano
una
cultura
di
stampo
agreste,
paragonabile
a
quella
di
un
villaggio
di
contadini,
con
ritmi
quotidiani
scanditi
da
riti
religiosi,
attività
agricole
e
produzione
artigianale
di
ceramiche.
Oggi,
le
testimonianze
delle
scoperte
archeologiche
del
popolo
Taino
sono
esposte
al"
Museo
del
Hombre
Dominicano"
(Museo
dell’Uomo
Dominicano)
di
Santo
Domingo,
al
"Parque
Nacional
del
Este"
(Parco
Nazionale
Orientale)
e
al
"Museo
de
Arte
Taino"
(Museo
di
Arte
Taina)
di
Puerto
Plata,
per
coloro
che
si
recano
nella
regione
settentrionale.
Il 5 Dicembre del 1492
Cristoforo
Colombo
raggiunse
le
coste
di
una
delle
isole
delle
Antille;
questa,
in
nome
del
proprio
aspetto
che
ricordava
alcune
regioni
della
Spagna,
venne
denominata
"Spagnola".
Su
quest’isola
Colombo
ed
i
suoi
uomini
fondarono
la
prima
città
del
Nuovo
Mondo.
Nel
1992,
in
occasione
del
V
centenario
della
scoperta
dell’America,
è
stato
inaugurato
il
"Faro
a
Colòn"
(Faro
in
onore
di
Colombo),
che
è
visitabile
e
si
trova
a
Santo
Domingo.
Nel 1502, con l’arrivo di
Fray
Nicolàs
de
Ovando,
si
avvia
un
rapido
processo
di
colonizzazione
con
la
costruzione
di
diverse
città.
Oggi
è
possibile
visitare
la
Città
Coloniale
di
Santo
Domingo
ed
ammirare
gli
edifici
monumentali
e
le
abitazioni
tuttora
conservate
della
prima
città
del
Nuovo
Mondo
(la
prima
cattedrale,
strada,
università,
monastero…).
Nel 1697, con il Trattato di
Ryswick,
è
stata
stabilita
ufficialmente
la
partizione
dell’isola
fra
Francesi
e
Spagnoli.
Questa
spartizione
è
all’origine
dell’attuale
divisione
dell’isola
in
due
stati
indipendenti:
Haiti,
con
la
sua
lingua
Creole,
che
copre
la
parte
occidentale
e
la
Repubblica
Dominicana,
di
lingua
Spagnola,
che
copre
la
parte
orientale.
Nel 1822, il popolo haitiano
conquistò
la
parte
orientale
dell’isola.
Circa
vent’anni
dopo,
nel
1844,
i
Dominicani
guidati
da
Juan
Pablo
Duarte,
si
ribellarono
contro
il
dominio
haitiano
e
proclamarono
la
propria
indipendenza
fondando
la
Repubblica
Dominicana.
A
Juan
Pablo
Duarte,
oggi
riconosciuto
come
il
"Padre
della
Patria",
è
stato
dedicato
un
museo
a
Santo
Domingo
nella
sua
casa
natale
(che
potete
visitare
nella
città
coloniale).
Già all’inizio del
ventesimo
secolo,
la
nazione
incontrò
notevoli
difficoltà
sia
dal
punto
di
vista
politico
che
economico.
Assieme
agli
altri
Paesi
dell’area
dei
Caraibi,
la
Repubblica
Dominicana
subì
poi
un’invasione
da
parte
degli
Stati
Uniti
negli
anni
che
vanno
dal
1916
al
1924.

Rafael Trujillo, a capo
dell’esercito
dominicano
durante
l’occupazione
statunitense,
conquistò
il
potere
nel
1930
instaurando
un
regime
dittatoriale
destinato
a
durare
sino
al
1961,
anno
in
cui
venne
assassinato
da
un
gruppo
di
Dominicani.
Recentemente
il
noto
scrittore
Vargas
Llosa
ha
pubblicato
un
libro,
intitolato
"La
Fiesta
del
Chivo"
("La
festa
del
Capretto"),
in
cui
viene
descritta
la
situazione
dell’isola
ai
tempi
della
dittatura.
Nel 1965, per un breve
periodo,
si
verificò
un
nuovo
intervento
militare
degli
Stati
Uniti
finalizzato
alla
risoluzione
di
una
guerra
civile
in
atto
nel
Paese
per
l’instaurazione
della
democrazia.
A
partire
dal
1966
il
Paese
gode,
invece,
di
stabilità
politica;
le
elezioni
politiche
vengono
indette
ogni
quattro
anni.
Attualmente i tre partiti di
maggior
rilievo
sono
il
PLD,
"Partido
de
la
Liberaciòn
Dominicana"
(Partito
di
Liberazione
Dominicana),
il
PRSC,
"Partido
Reformista
Social
Cristiano"
(Partito
Riformista
Sociale
Cristiano)
ed
il
"Partido
Revolucionario
Dominicano"
(Partito
Rivoluzionario
Dominicano)
che
ha
vinto
le
ultime
elezioni,
il
16
Maggio
2000;
il
presidente
ora
in
carica
è
l’ingegnere
Hipòlito
Mejìa.

Santo Domingo, conosciuta come
la
più
antica
città
d’America,
fu
il
primo
nucleo
abitativo
europeo
nel
continente
americano.
In
essa
vennero
costruiti
i
primi
monumenti,
le
prime
istituzioni
coloniali,
la
prima
fortezza
e
la
prima
chiesa.
Quest’area
conserva
tuttora
più
di
trecento
edifici
storici
ed
è
stata
proclamata
dall’UNESCO
patrimonio
culturale
dell’umanità.
All’interno
del
Parque
Historico
Nacional
La
Isabela
sono
ospitati
i
resti
della
casa
di
Cristoforo
Colombo
e
della
chiesa
dove
venne
celebrata
la
prima
messa
in
terra
americana.
A
fondare
la
città
di
Santo
Domingo
fu
Bartolomeo
Colombo,
fratello
del
celebre
ammiraglio
genovese,
nel
1946.
Il
percorso
sulle
tracce
di
Colombo
può
iniziare
nel
vivo
dei
coloratissimi
mercati
rionali,
come
quello
molto
particolare
di
Modelo.
Uno
dei
luoghi
più
suggestivi
è
la
famosa
plaza
de
España,
fulcro
del
centro
coloniale
e
caratterizzata
da
oltre
trecento
edifici
in
stile
gotico-moresco.
Qui
si
trovano
anche
l’Alcazar,
la
dimora
di
don
Diego
Colombo
(il
figlio
di
Cristoforo
Colombo,
viceré
dell’isola),
e
le
mura
di
cinta
fatte
costruire
nella
seconda
metà
del
1500
per
sventare
gli
attacchi
del
pirata
Francis
Drake.
All’interno
del
maestoso
palazzo
cinquecentesco
–
in
stile
gotico
mudejar
(una
fusione
tra
elementi
romani,
gotici
e
arabi
misti
a
particolari
dell’arte
rinascimentale
italiana)
–
gli
appartamenti
sono
rimasti
arredati
con
mobili
d’epoca.
Poco
distante
-
visitabile
dalle
ore
10
alle
17
–
è
presente
il
Museo
Naval
de
las
Ataranzanas,
in
cui
sono
esposti
reperti
archeologici
e
pezzi
di
imbarcazioni
connessi
alla
storia
marinara
dell’isola.

Da non perdere le Reales
Atarazanas
(gli
arsenali),
importante
testimonianza
dello
splendore
architettonico
del
XV
e
XVI
secolo,
uniche
nel
loro
genere
nelle
Americhe,
paragonabili
solo
alle
Atarazana
Reales
di
Barcellona.
Gli
otto
edifici
che
costituiscono
il
complesso
sono
collegati
da
cortili
interni,
adibiti
a
gallerie
d’arte,
negozi
di
artigianato,
ristoranti
e
uffici
della
Sovrintendenza
al
Patrimonio
Culturale.
Un’altra
meta
obbligata
è
la
Catedral
Metropolitana
Santa
Marian
de
La
Incarnaciòn
(1521)
la
prima
cattedrale
americana.
Altre
tappe
interessanti
sono
il
Convento
de
los
Dominicos,
sede
dal
1532
della
prima
cattedra
di
Teologia,
e
La
Capilla
de
Nuestra
Señora
de
Los
Remedios,
costruita
da
Francisco
de
Dávila
nei
primi
anni
del
XVI
secolo.
Per
le
visite
più
mondane,
non
si
può
mancare
di
fare
una
passeggiata
per
la
Calle
El
Conde,
la
via
principale
della
zona
coloniale,
chiusa
al
traffico,
ricca
di
negozi
commerciali
e
di
artigianato.
Infine,
anche
se
l’edificio
risale
all’epoca
moderna
e
non
figura
nella
parte
coloniale
della
città,
il
tour
sulle
tracce
di
Colombo
non
può
non
includere
una
visita
al
gigantesco
Faro
a
Colón
che
ospita
le
spoglie
dell’ammiraglio
genovese.
L’imponente
edificio
è
situato
sul
lato
est
della
città,
dopo
il
fiume
Ozama,
e
ospita
anche
numerosi
reperti
risalenti
al
tempo
della
scoperta
del
continente
americano.
