Missioni di San Antonio
Stati Uniti

patrimonio dell'umanità dal 2015
  

Il San Antonio Missions National Historical Park è un parco nazionale storico che comprende quattro delle cinque missioni spagnole storiche di San Antonio, Texas. Tali missioni testimoniano il sistema coloniale spagnolo che coinvolse le Americhe tra XVII e XIX secolo, quando gli ordini religiosi cattolici erano impegnati nella predicazione e conversione dei nativi. 

Da nord a sud i siti parte del parco sono: Mission Concepcion, Mission San Jose, Mission San Juan e Mission Espada. Inoltre sono compresi l'Acquedotto Espada, il Rancho de las Cabras e la Casa Ethel Wilson Harris. La quinta e più nota delle missioni, Alamo, non fa parte del parco.

Prima che il Texas entrasse a far parte degli Stati Uniti d’America, prima ancora che diventasse uno stato autonomo, prima che i Messicani ne rivendicassero i territori.

Questa consistente fetta di terra a sud degli States, ad appena un centinaio di chilometri dal Golfo del Messico, dimora fino ad allora incontrastata degli indiani locali, intorno al 1700 venne disseminata dai Conquistadores Spagnoli (affrettatisi una volta arrivati a rivendicare la proprietà dell’intera area) di Missioni Francescane con l’intento, apparentemente altruistico e non sempre onorevole, di convertire gli indigeni in cittadini della Nuova Spagna, cattolici osservanti e naturalmente paganti le tasse.

Nella sola area di San Antonio, in un raggio di 20 chilometri, ne furono costruite numerose tra cui la famigerata Alamo, trasformata poi in forte militare e resa celebre dalle eroiche imprese degli eroi texani, David Crockett ed il Generale Trevis.

Lungo il Mission Trail, il percorso che oggi riunisce le costruzioni Francescane sopravvissute, nella zona più remota e bucolica sorge la Mission San Josè y San Miguel de Aguayo, sicuramente la più bella.

Oggi la Missione é giunta a noi perfettamente conservata, un vero e proprio gioiello coloniale.

Varcato il semplice portone di legno che interrompe le possenti mura di cinta, come in una macchina del tempo, ci si ritrova all’improvviso nel 1700, in un immenso cortile con alberi da frutto, piante e piccoli orti, ai lati gli alloggi degli indigeni, di seguito gli edifici dove veniva loro insegnato, oltre ad un mestiere, il latino e lo spagnolo e le cucine ed altri vani dove le donne imparavano a cucinare, a ricamare e a crescere i figli secondo la “morale cattolica”. Più avanti il vecchio mulino, ancora funzionante, che serviva ad irrigare le numerose coltivazioni.

Tutto convergeva magneticamente verso la spettacolare Chiesa al centro del cortile, che scandiva “a suon di campane” i ritmi della giornata.

La magnifica chiesa della Mission Concepción rappresenta l'edificio meglio conservato del parco. Conserva ancora oggi frammenti dei dipinti originali, presenti sulle pareti e sul soffitto dell'edificio religioso. 

San José invece è stata la missione più fiorente, con oltre 300 abitanti. Oggi è possibile visitare l'antico granaio e il mulino, completamente restaurati. Questa missione ospita anche il Visitors Center. 

Mission San Juan vanta una cappella e una torre campanaria ancora in uso. Anche il sistema di irrigazione (acequia) della Missione Espada è in parte funzionante ed è tutt'oggi impiegato come acquedotto e diga.

Nel cuore di San Antonio quasi nascosto in mezzo a grandi grattacieli e circondato da un verde giardino si trova uno degli edifici storici più importanti di tutti gli Stati Uniti, ovvero Alamo. Molti saranno al corrente dei fatti connessi a questo luogo grazie ai numerosi film che vi si sono ispirati come La battaglia di Alamo in cui John Wayne interpreta Davy Crockett o il più recente Alamo – Gli ultimi eroi prodotto da Ron Howard.

Alamo non è propriamente un forte dato che fu originariamente fondato nel XVIII secolo come missione francescana per convertire al cristianesimo la popolazione locale. Deve quindi la sua fama alla battaglia che nel 1836 si combatté fra l’esercito messicano e i 189 soldati texani asserragliati al suo interno che, dopo aver opposto una strenua resistenza durata tredici giorni, perirono tutti durante l’assedio. Anche se gli eventi legati ad Alamo sono quindi connessi più alla storia dell’indipendenza del Texas dal Messico che a quelli degli Stati Uniti, l’episodio verificatosi in questo luogo e i personaggi che vi presero parte sono legati indissolubilmente all’immaginario collettivo americano.

La crudeltà con la quale il generale messicano Antonio López de Santa Anna condusse le operazioni di guerra e il coraggio dei difensori di Alamo che non vollero mai arrendersi nonostante la palese inferiorità numerica e la certezza della morte resero infatti questo luogo un simbolo di sacrificio per la causa della libertà che  viene ricordato ancora oggi.

Il sacrificio dei difensori di Alamo non fu comunque vano dato che poche settimane dopo questi eventi al grido di “Remember the Alamo” il comandante delle forze texane Sam Houston spronò i suoi soldati nella battaglia decisiva per le sorti dell’indipendenza e conquistò la vittoria dopo solo diciotto minuti di battaglia.

Essendo originariamente, come detto, una missione francescana i due edifici principali sono rappresentati dalla chiesa e dal convento. All’interno della chiesa sono conservati numerosi reperti militari dell’epoca e sulla facciata si possono osservare ancora oggi l’architettura e le decorazioni tipiche del periodo coloniale spagnolo.

Quello che un tempo fu il convento della missione e all’interno del quale nel 1836 si svolsero gli ultimi sanguinosi combattimenti corpo a corpo oggi ospita il museo vero e proprio dell’intero complesso e la mostra permanente The Alamo: A Story Bigger Than Texas.

I lati del complesso sono circondati da un giardino pensato per essere un luogo accogliente e silenzioso che possa aiutare a ricordare il sacrificio di coloro che perirono nella battaglia.

La battaglia di Alamo (23 febbraio – 6 marzo 1836) fu un evento chiave della rivoluzione texana. In seguito a un assedio di 13 giorni, le truppe messicane guidate dal Presidente e Generale Antonio López de Santa Anna lanciarono l'assalto alla missione francescana di Alamo vicino alla città di San Antonio de Béxar (la moderna San Antonio, in Texas, negli Stati Uniti). Le crudeltà di Santa Anna durante la battaglia ispirò molti coloni texani e avventurieri che da varie parti degli Stati Uniti partirono per unirsi all'armata Texana. Desiderosi di vendetta, i Texani sconfissero quindi l'armata messicana durante la battaglia di San Jacinto, il 21 aprile del 1836, ponendo fine alla rivoluzione.

Alcuni mesi prima, i Texani respinsero tutte le truppe messicane inviate a sedare la rivolta fuori dai territori dell'allora regione messicana del Texas. Circa 100 Texani furono inviati a presidiare Alamo. Questa forza iniziale crebbe lentamente con l'invio di rinforzi che furono così guidati dai co-comandanti William B. Travis e James Bowie (il primo uno dei regolari della guarnigione e l'altro capo dei volontari). Il 23 febbraio, circa 1.500 messicani marciarono verso San Antonio de Béxar come primo passo della campagna per la riconquista del Texas. Per i successivi 10 giorni due armate furono ingaggiate in schermaglie a causa di occasionali incidenti.

Preoccupato del fatto che la sua guarnigione non potesse reggere un attacco di una così vasta forza nemica, Travis scrisse molteplici lettere domandando maggiori uomini, provviste e munizioni, ma meno di 100 uomini arrivarono alla missione. Nelle prime ore del 6 marzo, l'armata messicana avanzò verso Alamo. Dopo aver respinto due attacchi, i Texani non furono in grado di respingere il terzo. Appena i messicani scalarono le mura esterne della missione, i difensori ripararono negli edifici. Quelli che non riuscirono a trovare riparo furono travolti dalla cavalleria messicana mentre cercavano di fuggire all'esterno delle mura. Quei pochi Texani che si arresero (stimati in 5-7) furono giustiziati subito sul posto. La maggior parte dei testimoni indica tra 182 e 257 i morti, mentre gli storici indicano in circa 600 messicani tra uccisi e feriti. Alcuni gruppi di civili furono inviati a Gonzales per diffondere la voce della sconfitta texana. Queste notizie causarono il panico e la conseguente fuga (denominata "The Runaway Scrape") dell'armata Texana, composta per la maggior parte da coloni che scapparono così come fece il nuovo governo dell'autoproclamata repubblica del Texas di fronte all'avanzata messicana.

In Messico, la battaglia è stata spesso offuscata dagli eventi della guerra con gli Stati Uniti del triennio 1846–48. Nel XIX secolo il complesso di Alamo divenne celebre più per la battaglia che per il fatto di ospitare l'omonima missione. Lo Stato del Texas acquistò le terre e gli edifici nei primi anni del XX secolo e la cappella fu designata quale monumento nazionale dell'omonimo. Alamo è ora "la più famosa località turistica del Texas" ed è stata oggetto di numerose opere, in origine racconti, sin dal 1843. La maggior parte degli americani, tuttavia, sono più informati riguardo alle leggende e i miti legati alle esigenze della fiction cinematografica e degli adattamenti televisivi, tra cui la miniserie della Disney degli anni cinquanta denominata Davy Crockett e del film del 1960 di John Wayne The Alamo.

In termini di composizione etnica dei difensori, 13 erano nativi del luogo di cui 11 di origini messicane. I rimanenti difensori di Alamo erano 41 nati in Europa, 2 di origini ebraiche, 2 schiavi afroamericani e i rimanenti erano americani di altri stati americani differenti dal Texas. Le forze di Santa Anna erano un insieme di cittadini spagnoli, meticci ispano-messicani e nativi messicani.

Secondo lo scrittore e saggista spagnolo naturalizzato messicano Paco Ignacio Taibo II, lo scontro è venuto a caricarsi, a distanza di tempo, di un valore fortemente simbolico. La retorica che circonda la battaglia, riprodotta attraverso l'istruzione negli USA e i mezzi di comunicazione di massa, ne ha fatto il momento decisivo dell'espansione statunitense ad Ovest e del successivo consolidamento del paese come potenza economica, fino ad assumere le dimensioni di un impero su scala non solo atlantica, ma mondiale.

L'esercito messicano guidato dal generale Martin Perfecto de Cos nel dicembre del 1835 (assedio di Bexar) si dovette arrendere alle forze texane guidate dal generale Edward Burleson e cedere le armi e le munizioni immagazzinate dal governo messicano nella città di San Antonio di Béxar. Il generale messicano Antonio López de Santa Anna valutando l'importanza strategica della città di San Antonio decise di lanciare un'offensiva allo scopo di riconquistarla.

Santa Anna riunì un esercito di 6500 soldati a San Luís Potosí e da Saltillo nello stato di Coahuila si diresse verso il Texas. Le forze texane che in vista della battaglia avevano fortificato la missione di El Alamo erano formate da volontari del Governo Provvisorio del Texas che avevano fatto un patto per proteggere questo governo e obbedire agli ordini degli ufficiali governativi.