Opera dell'ingegnere Eladio Dieste: Chiesa di Atlantida
Uruguay

patrimonio dell'umanità dal 2021
  

Eladio Dieste (Artigas10 dicembre 1917 – Montevideo29 luglio 2000) è stato un ingegnere e architetto uruguaiano.  

Ha raggiunto la notorietà costruendo diversi tipi di strutture: silos per il grano, capannoni industriali, mercati e chiese, tutte in Uruguay e tutte di eccezionale eleganza. Una sua particolare innovazione fu la sua volta gaussiana, una struttura a conchiglia per tetti ad una fila di mattoni, la cui resistenza e solidità proviene da un arco a doppia curvatura catenaria, particolarmente efficace contro l'instabilità a carico di punta.

Vi sono stati numerosi architetti in America latina che hanno condiviso con Dieste lo stesso linguaggio modernista, fra cui Carlos Raúl Villanueva in Venezuela e Félix Candela in Messico, ma Dieste si è distinto per aver tenuto in stretta correlazione l'architettura e l'ingegneria strutturale, anche nelle opere minori. I suoi edifici hanno generalmente coperture con volte a conchiglia realizzate in mattoni e piastrelle di ceramica. Questa tecnica di costruzione è più economica rispetto al cemento armato e non richiede costoloni né travi. Questo approccio è innovativo anche nel panorama mondiale.

Dieste ricorse all'uso anche di mattoni rinforzati con barre di acciaio e cemento, materiale che ribattezzò "ceramica armata" ed era posato su casseforme mobili al fine di raggiungere la forma desiderata. Il costo competitivo di questa struttura, unito alle buone caratteristiche meccaniche, gli valse il titolo di architetto onorario, unico in Uruguay. L'esempio più importante è la chiesa di Cristo Operaio di Atlántida, nel 2021 dichiarata patrimonio dell'umanità.  

Dieste è citato per il suo uso innovativo di materiali e di strutture:

«Ci sono profonde ragioni morali/pratiche per la nostra ricerca di dare forma alla nostra opera: con la forma che creiamo possiamo regolare le leggi della materia con tutta riverenza, stabilendo un dialogo con la realtà e i suoi misteri in comunione essenziale... Perché l'architettura sia costruita veracemente, i materiali devono essere usati con profondo rispetto della loro essenza e delle loro potenzialità; quindi l'"economia cosmica" può essere raggiunta soltanto... in accordo con l'intimo ordine del mondo; solo allora possiamo avere quell'autorità che ci sorprende nelle grandi opere del passato.» 
(Modern Architecture since 1900, p. 575)

A proposito della struttura Dieste ha dichiarato: 

«Le virtù resistenti delle strutture che costruiamo dipendono dalla loro forma; è attraverso la loro forma che sono stabili e non a causa di un cieco accumulo di materiali. Dal punto di vista intellettuale, non c'è nulla di più nobile ed elegante di questo: resistenza attraverso la forma.»

Molte delle tecniche sviluppate da Dieste per raggiungere queste forme, come il pre-carico dei laterizi e strutture mobili, sono state all'avanguardia rispetto alle tecniche contemporanee del mondo sviluppato.

Il 27 Luglio 2021, la chiesa del Cristo Operaio di Atlántida, è entrata a far parte del “patrimonio dell'umanità” dell'UNESCO.  

L'anno 2005 fu designato "L'anno Eladio Dieste" da parte del Museo di Arte Moderna di New York, l'Università di Princeton e il MIT del Massachusetts, come omaggio all'opera di Eladio Dieste.  

Il 7 e 8 ottobre 2006 si celebrò in Uruguay la "Giornata del patrimonio" dedicandola a Eladio Dieste con il tema "Tradizione e innovazione" Eladio Dieste: il signore dei mattoni.

La chiesa di Cristo Operaio, è una chiesa cattolica sita al km 164 della statale 11, ad Atlántida, nella provincia di Canelones, in Uruguay. È stata completata nel 1960. Dal luglio 2021 è entrata a far parte dei siti patrimonio dell'umanità dell'UNESCO sotto il titolo: Opera dell'ingegnere Eladio Dieste: chiesa di Atlantida.  

Fu progettata dall'ingegnere uruguaiano Eladio Dieste nel 1952 e costruita tra il 1952 e il 1959. Si tratta di una costruzione con pareti e tetti ondulati, realizzata completamente in mattoni faccia vista, senza pilastri né travi. Ha una torre alta 15 metri con pareti scalate. All'interno c'è un Cristo scolpito in legno realizzato dallo scultore Eduardo Díaz Yepes e un altare costituito da un blocco di granito verde grezzo. Questa costruzione fa parte del patrimonio storico nazionale dell'Uruguay.

In 1998 è stata inaugurata la chiesa della Sacra Famiglia, una replica, su scala, della chiesa di Atlántida nella città spagnola di Torrejón de Ardoz.

Nell'agosto del 2016, è stata selezionata dalla, Fondazione Getty (organizzazione statunitense), e ha ricevuto una donazione di 150.000 dollari per realizzare uno studio esaustivo e il programma è stato completato nel giugno del 2017.  

Dai suoi studi sulle volte, Dieste, è riuscito a costruire un sistema di volte in calcestruzzo armato che gli hanno permesso di sperimentare successivamente la copertura di pareti in mattoni sviluppando la tecnologia costruttiva da lui denominata "mattone armato" in analogia con il calcestruzzo armato.

Con un calcolo matematico, questo progetto ha utilizzato i mattoni come elemento portante dell'edificio, cercando di allontanarsi dai sistemi internazionali di costruzione. Secondo Dieste ”un'architettura sana non può prodursi senza un uso razionale ed economico delle materie nella costruzione”

Questa struttura leggera, dal costo simile a quello di un capannone, è un oggetto architettonico, con una grande abilità strutturale, che porta al massimo splendore le possibilità espressive del mattone.  

Non si tratta della chiesa di una città termale per la sua popolazione turistica stagionale, ma per i suoi cittadini che derivano la loro economia dalla formazione di risorse per l'attività turistica. Il paese è, come lo descrive Dieste, “uno di quei segnalati raggruppamenti che non diventano villaggio e che mostrano, con la massiccia chiarezza dell'architettura, il disordine e l'ingiustizia delle nostre società: è una città di operai e contadini che riforniscono le terme con lattughe, muratori e ragazze di servizio”.  

La chiesa ha una navata rettangolare con una pianta di 16 x 30 metri costruita completamente con ceramica rinforzata e armature di acciaio. I suoi muri misurano 7 metri di altezza e hanno forma conoidale. La coperta possiede una ondulazione che accompagna il linguaggio del progetto.

Per il suo disegno unitario lo spazio interno acquista la forma ondulata che le danno il tetto e le pareti.

All'ingresso si trova il coro situato su un soppalco realizzato in ceramica. Questo spazio è chiuso all'esterno da un muro formato da pannelli di mattoni torniti rispetto al piano del muro. L'intenzione di questo sottile movimento è di dare l'idea di un frontone che sembra dominare la facciata principale e anche di generare sfumature acquisite dalla luce naturale, generando contrasti e gradienti all'interno.

Grazie al suo ampio spazio interno, l'edificio propone un'organizzazione in cui tutti i fedeli possono sentirsi parte della liturgia, come una chiesa unitaria. A circa 8 metri da una delle pareti laterali e poco più indietro rispetto alla facciata si eleva il campanile. Si tratta di una torre circolare di circa 3 metri di diametro e con pareti spesse 30 cm. Costruita anch'essa in ceramica, la sua geometria è cilindrica e la sua sezione è costante dalla base alla sommità.  

Tutto l'edificio è costruito in mattoni faccia a vista. Malta e acciaio sono stati utilizzati come elementi che rinforzano il muro di mattoni, consentendogli di essere strutturalmente attivo. Il progetto ha pareti del tipo a membrana organica a doppia curvatura che creano la stabilità necessaria per sostenere l'edificio. Le fondazioni sono state realizzate con pali di 15 cm di diametro e 5 metri di profondità. Le pareti a serpentina erano originariamente realizzate con una linea a terra e durante la costruzione le parabole furono modellate all'interno e all'esterno. Nella parte superiore è stata tracciata una linea di limite, con impalcature, per determinare le curvature delle parabole. Tra la base e la parte superiore della struttura interna sono state collocate delle generatrici che hanno guidato e formato il muro esterno consentendo di realizzare il muro dello spessore di 30 cm. Costruttivamente, il muro è costituito da una doppia lastra di mattoni con una camera d'aria, in mezzo, riempita di malta e da un'armatura di filo di ferro di 3 mm di diametro.  

Per il tetto è stato utilizzato lo stesso materiale delle pareti, creando un'uniformità per tutto il progetto. Con un metodo simile alla costruzione delle pareti, sono stati utilizzati ponteggi e casseforme per disporre le lastre di cemento armato con stampi riutilizzabili che ne hanno consentito l'utilizzo più volte, generando un risparmio sul lavoro e una costruzione più uniforme. L'utilizzo del laterizio ha ridotto notevolmente la quantità di materiale posato in opera, riducendo i tempi di asciugatura a poche ore. I tenditori si trovano nella parte inferiore del tetto, e quando serrati creano una copertura autoportante. Il tutto è stato rifinito con uno strato di malta isolante e ceramica.  

La valutazione fatta, della sua innovazione tecnica-costruttiva e qualità architettonica, nonché del suo inserimento nell'ambiente urbano, hanno meritato che la Chiesa di Cristo Operaio di Atlántida sia stata inserita nel patrimonio dell'umanità dell'Unesco.