Monasteri di Haghpat e Sanahin
(Armenia)

PATRIMONIO DELL'UMANITÀ DAL 1996 - 2000

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Haghpat è un villaggio della provincia di Lorri, nell’Armenia settentrionale, situato vicino alla città di Alaverdi e al confine con la Georgia. É notevole per il complesso di monasteri del X secolo ed è incluso nella lista dei Patrimoni dell’umanità dell’UNESCO insieme ai monasteri di Sanahin.

Il complesso di monasteri appartiene alla Chiesa apostolica armena, e per tutto il sito vi sono numerosi khachkar (pietre con elaborate incisioni rappresentanti una croce) e sepolture di vescovi. Il complesso stesso rappresenta uno straordinario e magnifico esempio di architettura armena medievale.

Il villaggio si trova su un altopiano dissestato, una grande area piatta disseminata di profonde “crepe” formate da fiumi, come per esempio il fiume Debed. Benché i villaggi di Sanahin e Akner, come una parte della stessa Alaverdi, si trovino in piena vista su sezioni confinanti dell’altopiano, per andare verso di essi dal complesso di monasteri è necessaria una ripida discesa seguita da una ripida salita.

Il monastero di Haghpat è il più grande e importante complesso architettonico che ci sia pervenuto dal Medioevo di quel paese. Del vasto insieme costruttivo originario, che nei secoli ha subito distruzioni e sottrazioni, restano gli edifici principali, raccolti in un blocco compatto circondato da un vasto recinto fortificato, una fortezza, un eremo e una fontana (1258).  

Il monastero fu fondato probabilmente intorno al 976, quando per volontà della regina Khosrovanush, moglie del re Ashot III (regnante dal 952 al 977), fu costruita la chiesa principale intitolata alla Santa Croce (Sourb Nshan). La costruzione fu completata nel 991 per volere dei due figli della fondatrice, re Smbat (che regnò dal 977 al 989) e Gurgen, principe del piccolo regno locale di Lore, probabilmente con la supervisione al cantiere dell'architetto armeno Trdat (attivo tra il 989 e il 1001). Il tempio, tipico esempio di chiesa armena con pianta a croce, ha una cupola conica restaurata tra l'XI e il XIII secolo, impostata su un tamburo cilindrico tramite pennacchi e archi che poggiano su pilastri con colonne addossate. 

Le facciate sono abbellite da alte fenditure a forma di V, articolate a coppie. Sulla facciata orientale, la nicchia rettangolare sotto il timpano ospita un rilievo che ritrae i due fratelli committenti nell'atto di reggere un modellino della chiesa, incoronati a seconda dei loro ranghi: Smbat indossa il voluminoso turbante simbolo del potere regale concesso ai re armeni dai califfi, mentre Gurgen porta una specie di elmetto.  

Il nartece (in armeno gavit o zhamatun) addossato al lato occidentale della chiesa fu costruito nel 1185 a forma di galleria rettangolare come mausoleo per i discendenti di Gurgen. 

Haghpat_Campanile.jpg (285086 byte)Haghpat_Nshan1.jpg (50379 byte)Haghpat2.jpg (352547 byte) Nel 1210 fu ampliato verso occidente fino a diventare più grande della stessa chiesa, ma collocato su un livello più basso. Contiene il più antico e ammirato esempio armeno di soffitto a volta, sostenuto da coppie di archi che si incrociano, retti da pilastri addossati alle pareti. La tradizionale cupola con l'apertura centrale è qui sostituita da un diverso sistema di volta a crociera.  

Gli altri edifici del monastero, tutti in basalto e di forme austere, sono raggruppati a nord-est della chiesa. La torre campanaria, autonoma e collocata su una piccola collina, fu costruita nel 1245 quando era abate Hamazasp. La sua forma è assai originale: è infatti costituita da due piani sormontati da una piccola rotonda; il piano inferiore, a pianta cruciforme, ha agli angoli quattro sguanci esterni che sostengono il secondo piano, a pianta ottagonale. 

Haghpat3.jpg (362889 byte)Haghpat.jpg (246647 byte)Haghpat4.jpg (311243 byte) Lo stesso Hamazasp fece costruire un gavit (1253-1257) collegato alla facciata settentrionale della chiesa tramite una galleria, singolare per la sua collocazione di  fronte a una piccola cappella e non, come accade più di frequente, in corrispondenza di una chiesa. Si tratta del più importante esempio armeno di edificio a quattro piani coperto da una cupola con apertura centrale. Accanto all'angolo sud-orientale del gavit si trova la biblioteca del monastero, costruita nel 1262 ma successivamente trasformata in magazzino.  

Il monastero di Haghpat custodisce molti khachkar, lastre di pietra con una croce incisa al centro, soprattutto nella galleria che attraversa la chiesa e che conduce agli altri edifici. Un khachkar di particolare rilievo è quello degli Amenap'rkich' (1273) che riproduce a bassorilievo una Deposizione sovrastata nel registro superiore da Cristo in Maestà e incorniciata ai lati dalle figure degli apostoli. La lastra fu istoriata per volontà del principe Sadun, un membro della dinastia Ardsruni.

Il monastero di Haghpat, restaurato nel XVII secolo, nel 1989 fu restituito alla chiesa armena per tornare a essere un luogo di preghiera e devozione cristiana.  

Sanahin è un villaggio dell'Armenia settentrionale, appartenente alla provincia di Lorri, oggi considerato parte della città di Alaverdi (la funivia che connette Sanahin col centro di Alaverdi pare fosse la più ripida dell'intera Unione Sovietica). Il villaggio è noto per il suo complesso di monasteri, fondato nel X secolo e che fa parte dell'elenco dei Patrimoni dell'umanità dell'UNESCO insieme ai monasteri di Haghpat.

Letteralmente in armeno il nome Sanahin significa "questo è più vecchio di quello", il che probabilmente significa che questo villaggio possiede un monastero più antico del suo vicino, Haghpat. I due villaggi e i due monasteri sono molto simili fra loro, e dall'uno si può perfettamente vedere l'altro; entrambi sorgono su un altopiano dissestato, separati da una profonda crepa formata da un piccolo fiume che si getta nel fiume Debed.

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Come per il sito di Haghpat, anche il complesso monasteriale di Sanahin appartiene alla Chiesa apostolica armena ed è disseminato di numerosi khachkar (elaborati cippi funerari in pietra rappresentanti una croce) e tombe di vescovi.

Sanahin è stato il luogo di nascita di due noti fratelli, i fratelli Mikoyan. Artyom Ivanovich Mikoyan fu un famoso costruttore di aerei e uno dei "padri" dei MiG. Anastas Mikoyan fu il politico con la più lunga carriera come membro del politburo nell'era sovietica. Prese parte ai negoziati che portarono al patto Molotov-Ribbentrop, fu un membro della delegazione sovietica che provò a migliorare i rapporti con la Jugoslavia di Tito, e giocò un ruolo importante nei negoziati della crisi dei missili di Cuba. Una parte dei turisti del monastero si ferma anche al vicino piccolo museo curato dai parenti dei fratelli Mikoyan.